Il Comune multa il palazzo per i rifiuti differenziati male. L’amministratore dice che pagheranno tutti. Ma non sempre è così, il condominio risponde solo in casi precisi, altrimenti la sanzione è illegittima.
Indice
Quando scatta la multa per i rifiuti e cos’è sanzionato?
La multa per rifiuti è irrogata se la condotta rientra nel perimetro del Testo Unico Ambientale (D.lgs. n. 152/2006) e dai regolamenti comunali. Quindi, non ogni errore nella raccolta differenziata comporta una sanzione.
L’articolo 192 TUA vieta l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti su aree pubbliche e private.
“Chiunque abbandona rifiuti è tenuto alla rimozione, al ripristino e al pagamento della sanzione amministrativa. Il presupposto è l’individuazione dell’autore materiale del fatto”.
Occorre distinguere le seguenti condotte:
- errato conferimento riguarda la mancata osservanza delle norme comunali sulla raccolta differenziata: il sacco dell’indifferenziato aperto, l’organico mescolato ad altri materiali, gli ingombranti abbandonati accanto ai cassonetti. L’importo della sanzione è stabilito dal regolamento comunale.
- abbandono di rifiuti, si ha quando il sacchetto viene lasciato su suolo pubblico o in aree private non autorizzate. Si applicano le sanzioni previste dall’art. 255 TUA.
- deposito incontrollato, presuppone una condotta ripetuta o una vera situazione di accumulo: una soglia più alta che può far scattare responsabilità ulteriori.
L’entità della sanzione dipende dalla natura del rifiuto, dal volume e dalla ripetizione della condotta.
Il quadro normativo va letto alla luce della Direttiva europea 2008/98/CE, che impone la gerarchia di gestione dei rifiuti e richiama i Comuni a regolamentare la raccolta domestica. Proprio in questa direzione, nel 2025 molti Comuni hanno rafforzato controlli, tracciabilità dei conferimenti e ispezioni nei condomini.
Chi paga la multa rifiuti in condominio: singolo, condominio o tutti?
Nel sistema delle sanzioni amministrative vale il principio della responsabilità personale ex art. 3 della legge n. 689/1981 che esclude responsabilità automatiche o di gruppo.
“La sanzione amministrativa colpisce chi ha commesso l’illecito, non chi si trova a vivere nello stesso stabile”.
La multa però deve poggiare su una condotta individuale concreta e accertabile.
Quando paga il singolo? Ogni volta che il fatto (errato conferimento, abbandono del sacchetto, deposito fuori orario) è riconducibile alla sua condotta, perché identificato sul posto, perché ci sono indizi inequivoci. In questi casi la responsabilità è personale e la sanzione non può essere trasferita agli altri residenti.
Quando paga il condominio? Solo se l’illecito riguarda aree comuni e non è stato possibile individuare il responsabile. Succede con i cassonetti condominiali, nei locali pattumiera o nelle zone di deposito condivise.
“La violazione non appartiene a una singola unità immobiliare ma al funzionamento collettivo dello stabile”.
Quindi, la multa può essere indirizzata condominio come ente di gestione.
Invece, nelle aree private, come cortili di proprietà esclusiva, terrazzi o pertinenze, la sanzione deve essere rivolta a chi usa quello spazio, non all’intero edificio.
Se sbaglia un solo condomino, la multa può essere divisa tra tutti?
No. La sanzione collettiva non è ammessa per il solo fatto che l’autore non sia stato individuato. La ripartizione tra tutti i condomini è legittima solo se l’illecito riguarda un’area o un servizio realmente gestito in comune e, nonostante gli accertamenti, non vi sia alcuna possibilità di attribuire il fatto a un soggetto specifico. In ogni altro caso, la multa resta personale e può essere impugnata.
Inquilino o proprietario: su chi ricade la sanzione?
La multa per errato conferimento o abbandono dei rifiuti ricade sull’inquilino, cioè sul conduttore che produce i rifiuti e gestisce l’immobile. Il proprietario può essere coinvolto solo in via indiretta, ad esempio se anticipa il pagamento per evitare disagi allo stabile, ma conserva diritto di rivalsa sul responsabile.
L’amministratore può pagare e poi rivalersi sui condomini?
L’amministratore può anticipare la somma solo per esigenze urgenti, ma non può ripartire automaticamente la spesa tra tutti i condomini se la violazione è riferibile al singolo. In tal caso la ripartizione è illegittima e si può procedere con la rivalsa verso il condomino responsabile.
Invece se la multa riguarda spazi comuni, cassonetti condominiali non attribuibili a una persona determinata., l’importo può essere ripartito secondo le tabelle millesimali.
Chi fa le multe per la spazzatura e come funzionano i controlli?
Quando arriva una multa per rifiuti, occorre capire chi ha svolto l’accertamento e se la prova è stata raccolta in modo legittimo. L’articolo 13 della l. n. 689/1981 stabilisce che:
“L’illecito amministrativo deve essere verificato da un soggetto autorizzato e basato su elementi oggettivi, documentati e riferibili al fatto contestato”.
La Polizia Locale è il principale organo che controlla il rispetto dei regolamenti comunali sulla raccolta dei rifiuti. A essa si aggiungono gli ispettori ambientali, che verificano la gestione dei sacchi, l’uso dei cassonetti condominiali e il rispetto di orari di esposizione. L’attività può includere l’apertura di sacchi sospetti e la verifica delle aree di deposito.
Negli ultimi anni i Comuni si avvalgono anche di strumenti quali, fototrappole, videosorveglianza nelle zone critiche e sistemi digitali per individuare l’abbandono di rifiuti o comportamenti ripetuti di deposito incontrollato. Tuttavia, l’uso delle immagini deve rispettare il Codice della privacy, le riprese devono essere proporzionate, segnalate e finalizzate alla prevenzione di illeciti. Telecamere non autorizzate o non segnalate rendono la prova inutilizzabile.
Le foto dei sacchetti sono prove valide per multare?
Le fotografie possono essere valide se scattate da un soggetto autorizzato durante i controlli e se mostrano chiaramente la violazione: un sacchetto abbandonato fuori area, rifiuti esposti fuori orario o materiali incompatibili con la raccolta prevista. Devono consentire di identificare il luogo e la dinamica. Non sono sufficienti foto prive di contesto, immagini che non permettono di capire dove si trovano i rifiuti o scatti che non collegano il sacchetto a un’area condominiale specifica.
Come impugnare la multa sui rifiuti
Ricevere una multa per la spazzatura non significa essere obbligati a pagarla. L’ordinamento consente di opporre la sanzione quando mancano i presupposti dell’illecito, la prova è debole oppure la procedura non è stata rispettata.
Il ricorso va proposto al Giudice di Pace del luogo della violazione, entro 30 giorni dalla notifica del verbale. Se si presenta ricorso e nel frattempo si paga la sanzione, l’opposizione perde efficacia.
I motivi di annullamento possono essere:
- prova insufficiente: accade se le foto non mostrano la dinamica dell’illecito, non consentono di collegare il sacchetto all’area condominiale o al responsabile. Anche un accertamento privo di verifica diretta può rendere la sanzione vulnerabile.
- errata intestazione: è il caso della sanzione indirizzata al condominio, al proprietario o a un soggetto non coinvolto. In questi casi il giudice annulla la sanzione perché manca la correlazione tra destinatario e fatto.
- vizi di notifica: riguardano errori nei tempi, nell’individuazione del destinatario o nelle modalità di consegna. Se la notifica è irregolare, la multa viene annullata.
Sul piano dei costi, il ricorso prevede il pagamento del contributo unificato e delle spese legali. Per ciò non sempre conviene impugnare una sanzione di importo molto basso. Viceversa, quando la multa è elevata o colpisce soggetti che non hanno materialmente commesso l’illecito, il ricorso può essere uno strumento di tutela concreta.