Imu versata in eccesso o non dovuta, come richiedere il rimborso

Nel caso in cui si dovesse versare dell'Imu in eccesso - o la si dovesse versare quando non è dovuta - è possibile chiedere il rimborso presentando un'apposita istanza

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Pubblicato: 29 Luglio 2024 09:12

Entro lo scorso 17 giugno 2027 i contribuenti avrebbero dovuto versare l’acconto Imu. In linea di principio la scadenza del versamento di questa imposta è il 16 giugno, ma essendo caduto di domenica ha fatto slittare la scadenza di una giorno.

Nell’effettuare i versamenti Imu si possono commettere degli errori, che possono portare a pagare delle cifre maggiori rispetto a quelle realmente dovute. L’errore nel versamento può essere determinato da un calcolo dell’imposta o da una modifica retroattiva della normativa.

Indipendentemente da quali possano essere questi sbagli, il contribuente ha la possibilità di chiedere l’Imu versata in eccesso. Ma quale procedura è necessario seguire per riuscire ad ottenere quanto versato di più? A quale normativa è necessario fare riferimento per riuscire ad ottenere le somme versate in sovrappiù?

Cerchiamo di capire come devono muoversi i diretti interessati e, soprattutto, cosa devono fare per riuscire ad ottenere l’Imu erroneamente versata.

Imu, i soggetti che devono effettuare i versamenti

Prima di addentrarci nelle pratiche da effettuare per riuscire ad ottenere il rimborso dell’Imu, è bene soffermarsi un attimo su quali siano i soggetti obbligati a versare l’imposta. Tra i tenuti ad effettuare questa operazione ricordiamo:

  • i proprietari dell’immobile;
  • i soggetti che risultino essere titolari di un diritto reale di usufrutto;
  • i genitori assegnatari delle casa coniugale, nel caso in cui ci sia stato un provvedimento del giudice;
  • per le concessioni delle aree demaniali, i concessionari;
  • nel caso di locazione finanziaria, i locatari per gli immobili – anche quando sono ancora da costruire o in corso di costruzione.

I contribuenti, che abbiamo appena elencato, devono effettuare i versamenti dell’Imu perché sono proprietari di:

  • fabbricati;
  • terreni agricoli;
  • aree fabbricabili.
    Ad ogni modo non tutti i soggetti sono obbligati al versamento dell’Imu, ma ci sono dei casi di esenzione. Quello che ricorre maggiormente è relativo agli immobili adibiti a prima casa, per i quali non è necessario versare l’imposta.

Imu in eccesso, come chiedere il rimborso

Per un errore di calcolo o perché la normativa è stata modificata con effetto retroattivo, i contribuenti si possono trovare nella situazione di aver versato dell’Imu in sovrappiù. In questi casi i diretti interessati hanno la possibilità di chiedere il rimborso.

Per riuscire ad ottenere il rimborso, però, è importante muoversi rapidamente: è necessario presentare la richiesta entro cinque anni dal pagamento o dal momento in cui gli uffici preposti hanno riconosciuto il diritto alla restituzione.

Immobili occupati abusivamente

Uno dei casi più ricorrenti, che possono portare alla restituzione dell’Imu, è quello relativo agli immobili occupati abusivamente. Ad occuparsi di questo particolare caso, in tempi recenti, è stata la normativa, che ha previsto la possibilità di ottenere il rimborso dai proprietari immobiliari che si dovessero trovare in questa situazione.

Ma entriamo un po’ più nel dettaglio. La Legge di Bilancio 2022 ha esentato dal pagamento Imu i contribuenti proprietari di un immobile non utilizzabile o non disponibile a partire dal 2023. Per riuscire ad ottenere l’esenzione, ad ogni modo, è necessario aver effettuato una denuncia per occupazione abusiva.

Attraverso una sentenza datata 18 aprile 2024, la Corte Costituzionale ha sottolineato che i diretti interessati hanno diritto ad ottenere al rimborso dell’Imu nel caso in cui l’avessero versata in precedenza sugli immobili occupati abusivamente. La norma, infatti, ha un effetto retroattivo rispetto al 2023.

Come si devono muovere questi particolari soggetti? Devono presentare la richiesta di rimborso entro cinque anni dal pagamento dell’imposta. Questo significa che il rimborso Imu può essere richiesto per il versamento dal 2019 in poi.

Imu non dovuta

Possono richiedere il rimborso Imu anche i soggetti che hanno versato l’imposta in eccedenza, perché hanno effettuato un calcolo errato.

In questo caso i contribuenti devono seguire una procedura ben precisa, che prevede l’identificazione dell’errore commesso all’origine. Devono essere verificati i documenti relativi al pagamento, dai quali devono risultare degli problemi connessi agli importi.

Non appena l’errore viene accertato, i contribuenti hanno la possibilità di presentare una richiesta di rimborso al Comune nel quale è ubicato l’immobile. L’operazione deve essere effettuata compilando un apposito modulo fornito direttamente dal Comune o scrivendo una richiesta su carta libera. È necessario fornire i seguenti dati:

  • le generalità del richiedente;
  • le annualità per le quali si sta chiedendo il rimborso;
  • l’importo realmente dovuto;
  • l’importo che è stato erroneamente versato;
  • le quietanze di versamento;
  • la differenza che viene chiesta a rimborso;
  • la causale delle richiesta di rimborso;
  • le modalità attraverso le quali ottenere il rimborso.

La richiesta di rimborso, come accennato in precedenza, deve essere presentata entro cinque anni dal giorno nel quale è stato versato l’importo errato o eccedente. O dal momento nel quale è stato stabilito il diritto alla restituzione.

Quanto tempo ci vuole per ottenere il rimborso

A dover rispettare delle tempistiche ben precise per ottenere il rimborso Imu non è unicamente il contribuente. Ma anche il Comune deve rispettare dei precisi limiti temporali.

L’amministrazione comunale entro 180 giorni dalla richiesta di rimborso è obbligata a rispondere. Il calcolo dei giorni parte dal momento in cui è stata accettata l’istanza. Nel caso in cui trascorrano i giorni senza che il Comune provveda a fornire una risposta, il contribuente ha il diritto ad inviare un sollecito.

Il Comune, nel caso in cui l’Imu sia stata pagata in eccesso, ha la possibilità di richiedere della documentazione aggiuntiva sull’Imu pagata in eccesso. Dopo l’esame di questa documentazione procederà con il rimborso dell’imposta non dovuta, attraverso il metodo indicato dal contribuente.

È sempre bene – una volta ricevuto il rimborso – continuare a conservare una copia della documentazione relativa alla richiesta.