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Il Trust a tutela della famiglia e dei soggetti fragili

Nel corso degli ultimi anni, il concetto di famiglia è radicalmente cambiato. Sono sempre di più le famiglie che potremmo definire eterogenee, composte da individui che hanno aspettative, sogni ed esigenze differenti tra loro.

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Redazione

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Pubblicato: 4 Aprile 2022 10:00

Nel corso degli ultimi anni, il concetto di famiglia è radicalmente cambiato. Sono sempre di più le famiglie che potremmo definire eterogenee, composte da individui che hanno aspettative, sogni ed esigenze differenti tra loro.

In uno scenario di questo genere, in cui spesso vi è un allargamento del nucleo familiare dovuto alla presenza di figli nati da varie relazioni, il rischio di liti familiari risulta essere ben più che una ipotetica possibilità.

I litigi scaturiscono dalla necessità di gestire in maniera frammentata patrimoni precedentemente amministrati da un unico soggetto che li ha faticosamente accumulati nel corso degli anni.

Assistiamo quindi alla sempre più improrogabile necessità di trovare una soluzione che possa permettere di perseguire in maniera efficace gli interessi di natura familiare, ad esempio:

  • la cura e l’assistenza dei componenti più giovani;
  • l’educazione e la formazione delle nuove generazioni;
  • la salvaguardia del tenore di vita di tutte le persone coinvolte;
  • la salvaguardia dei soggetti più fragili;
  • l’organizzazione di una corretta e puntuale trasmissione generazionale del patrimonio di famiglia.

Tutto questo senza permettere che le pretese di un singolo soggetto vadano a pregiudicare le aspettative degli altri.

Otre alle difficoltà “classiche” di cui sopra, la diffusione della pandemia di Covid-19 ha e avrà un grande impatto sulle famiglie italiane, soprattutto con riferimento ai temi legati ai processi di inclusione sociale.

Quella che abbiamo vissuto, e che in parte stiamo ancora attraversando, è una vera e propria emergenza, oltre che sanitaria, anche economica e sociale. La situazione rischia di mettere a dura prova l’intero sistema di welfare, anche in Italia.

Alcuni recenti studi, in particolare, hanno dimostrato come il grado di esclusione delle persone con disabilità, o più fragili, stia aumentando esponenzialmente in ragione della crisi che stiamo vivendo. Le persone fragili sono purtroppo i soggetti più esposti alle conseguenze negative della pandemia.

Prima di tutto scopriamo cosa è il Trust.

Il Trust è uno Strumento giuridico che permette di separare un insieme di beni dalla propria sfera personale, dando loro una particolare destinazione. Parliamo di uno Strumento molto duttile che può essere utilizzato per la protezione e pianificazione patrimoniale (anche nell’ottica successoria), per l’efficientamento delle dinamiche legate alla famiglia e all’impresa, ma anche per la tutela di collezioni ed opere d’arte, passando per l’organizzazione ed il perseguimento di progetti filantropici e benefici.

Quali sono le principali caratteristiche?

  • la versatilità, la quale consente di organizzare, e proteggere, il proprio patrimonio in maniera molto flessibile. Questa caratteristica permette di accontentare i vari componenti del nucleo familiare, gestire varie dinamiche con un unico Strumento, anche nell’ipotesi in cui i Beneficiari (es. i figli) siano più di uno e abbiano esigenze e aspirazioni molto diverse tra loro, e di gestire adeguatamente il patrimonio a beneficio dei soggetti coinvolti, siano essi legati da un rapporto di parentela diretto o meno.

Il Trust, inoltre, permette al soggetto che lo istituisce (il Disponente), di dettare le “regole del gioco” e di prevedere quali siano le linee guida da seguire per il perseguimento delle proprie finalità;

  • il fatto che lo stesso può essere istituito da chiunque e a favore di qualsiasi persona;
  • la circostanza che nel Fondo in Trust è apportabile qualsiasi tipologia di bene. In più vi è anche la possibilità di apportare un diritto, come ad esempio un credito oppure la nuda proprietà di un bene riservandosi l’usufrutto per sé o per altri soggetti;
  • quanto apportato nel Fondo in Trust non sarà aggredibile da parte di eventuali futuri creditori;
  • la sua capacità di essere un valore aggiunto anche nel contesto della tutela di persone fragili.;

Cos’è un Trust istituito ai sensi della Legge sul Dopo di Noi?

La così detta Legge Sul Dopo di Noi, ovverosia la Legge n. 112/2016, ha introdotto nel nostro Ordinamento una serie di disposizioni volte a regolamentare le misure di assistenza, cura e protezione in favore delle persone con disabilità grave ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge 104/1992.

La Legge sul Dopo di Noi mira a favorire l’implementazione di alcuni Strumenti nell’interesse di soggetti disabili, promuovendone l’utilizzo da parte di privati attraverso la così detta leva fiscale. In linea generale, potremmo dire che la Legge sul Dopo di Noi ha quale intento quello di incentivare, a protezione degli individui di cui parliamo, l’utilizzo di una serie di Strumenti pianificatori, tra i quali spicca il Trust.

Quali sono i principali benefici di carattere fiscale? 

  • La possibilità di detrarre/dedurre (a seconda dei casi e nei limiti previsti) gli apporti effettuati all’interno del Fondo in Trust;
  • l’esenzione dall’imposta sulle successioni e donazioni;
  • l’esenzione dall’imposta di bollo, con riferimento ai beni e ai diritti apportati in Trust;
  • l’applicabilità delle imposte di registro ipotecaria e catastale in misura fissa ai trasferimenti di beni e diritti in favore del Trustee.
  • in caso di morte prematura del soggetto debole (rispetto all’originario proprietario dei beni apportati in Trust), il ritrasferimento in capo a quest’ultimo avviene in esenzione da imposta di donazione e successione ed è soggetto a imposte di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa.

Quindi il Trust può essere d’aiuto in maniera pratica nel risolvere le problematiche sopra esposte?

Certamente sì!

Il Trust, come dimostrano le caratteristiche che abbiamo evidenziato, si configura quale Strumento utile per raggiungere gli obiettivi di cui stiamo parlando. In particolare, il ricorso al Trust risulta essere l’unica strada percorribile nell’ipotesi in cui sia necessario regolamentare i rapporti familiari, tutelare il proprio patrimonio in maniera dinamica ed efficiente, e rendere lo stesso slegato dalle vicissitudini familiari. Detto altrimenti, il Trust è uno Strumento che scongiura che eventuali liti possano depauperare il valore della ricchezza familiare. Inoltre, lo stesso può essere anche un valido supporto a sostegno di soggetti fragili.

Non dobbiamo sottovalutare che il Trust può essere la soluzione anche in presenza di scenari complessi. Si pensi al caso in cui si intenda tutelare più soggetti aventi differenti condizioni di salute, esigenze e aspettative, per mezzo dell’istituzione di un unico Trust che, seppur non abbia le caratteristiche di un Trust istituito ai sensi della Legge sul Dopo di Noi, permetta di farsi carico alle diverse necessità.

Vediamo un esempio concreto:

A tal proposito, immaginiamo un padre, Luca, con due figli: Giovanni (molto legato alle dinamiche imprenditoriali familiari) e Andrea, quest’ultimo che, per varie ragioni, può essere considerato “fragile”. Luca è vedovo e i beni principali da lui posseduti sono due immobili e la partecipazione totalitaria di una società. Ebbene, Luca nell’ottica di tutelare la posizione futura dei suoi figli, può decidere di apportare nel Trust la quota detenuta.

A questo punto, il Trustee, ad esempio DBS Group, in qualità di soggetto terzo designato dal Disponente al fine di tutelare e gestire i beni apportati, amministrerà la partecipazione in base alle volontà espresse da Luca in qualità di Disponente e utilizzerà gli utili prodotti dalla società da un lato per permettere a Giovanni di portare avanti la propria vocazione imprenditoriale, dall’altro per garantire ad Andrea una vita tranquilla e serena.

Inoltre, Luca potrebbe apportare la nuda proprietà di entrambi gli immobili detenuti, riservandosi il diritto di abitazione (non pignorabile) su uno dei due immobili. Con riferimento all’altra abitazione, è possibile immaginare che venga costituito un diritto di usufrutto a favore di Andrea, in maniera tale che lo stesso abbia un luogo sicuro in cui vivere o, comunque, un bene dal quale possa trarre profitto. Qualora Andrea muoia prima del fratello, inoltre, si potrà prevedere che il Trustee valuti la possibilità di attribuire il diritto di usufrutto di quell’immobile a Giovanni, piuttosto che devolvere il bene a favore di quest’ultimo.

Perché DBS Group può essere un interlocutore importante?

DBS è una Trust Company affidabile, operante sul mercato da molti anni. Parliamo di una delle più prestigiose e antiche realtà italiane del settore.

Le principali attività svolte sono quelle di:

  • istituzione e gestione di Trust (Trustee professionale);
  • programmazione e gestione del passaggio generazionale;
  • pianificazione patrimoniale, volta all’efficientamento nella gestione degli asset, tenendo anche conto degli aspetti legati all’ottimizzazione fiscale;
  • mappatura e monitoraggio degli asset;
  • gestione e tutela dei patrimoni di famiglia;
  • supporto nel perseguimento di fini filantropici e benefici;
  • pianificazione e gestione, anche nell’ottica successoria, degli asset digitali e tecnologici;
  • tutela dei valori familiari condivisi;
  • gestione della governance aziendale.

DBS Group è una realtà seria e professionale: un aiuto ma soprattutto un “confidente” per i momenti più critici, quando la famiglia è chiamata a scelte complesse ed importanti nelle proprie strategie di successione ereditaria, di governance nelle proprie aziende, di protezione e tutela delle persone e del patrimonio.

Forte dei suoi fondamenti accademici, DBS Group non imita le altre realtà, ma innova e si rinnova. Affidandovi a DBS, sarete certi di trovare un interlocutore in grado di ascoltare, comprendere e risolvere le criticità che verranno in rilievo nel completo rispetto della Legge.

Per qualsiasi ulteriore approfondimento visitate il sito www.dbsgroup.it.