Evasione fiscale, il Fisco recupera 26 miliardi e Meloni esulta: “Merito del Governo”

Il recupero dell’evasione fiscale nel 2024 ha raggiunto 26,3 miliardi grazie a controlli e versamenti spontanei. Meloni festeggia: "Nessun condono, solo risultati".

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 18 Febbraio 2025 17:21

I risultati della lotta all’evasione sono stati presentati dal ministro e il viceministro dell’Economia. Risultato: più soldi nelle casse dello Stato. Infatti nel 2024 l’Agenzia delle Entrate ha recuperato 26,3 miliardi di euro dalle attività di contrasto all’evasione fiscale, registrando un aumento del 6,5% rispetto al 2023. Si tratta, come ha ripreso il direttore dell’Agenzia delle Entrate, di un “record assoluto”. Complessivamente, includendo anche i recuperi per conto di altri enti, la cifra totale incassata è di 33,4 miliardi di euro.

“Ci accusano di aiutare gli evasori o di fare condoni nascosti. Sono tutte bugie. La nostra visione è chiara: chi fa il furbo deve pagare, ma chi è onesto e si trova in difficoltà deve essere aiutato dallo Stato”, ha dichiarato la premier Giorgia Meloni commentando i dati.

8 miliardi in più rispetto al governo precedente

Giorgia Meloni non ha perso occasione per rivendicare il successo del suo governo nella lotta all’evasione. In un video pubblicato sui suoi canali social, ha sottolineato come l’Italia abbia raggiunto un livello record di recupero fiscale, con 8,32 miliardi di euro in più rispetto al 2022, anno in cui l’attuale esecutivo non era ancora in carica.

“Abbiamo ottenuto il miglior risultato nella storia della nostra nazione. Nessun condono, nessun regalo agli evasori: solo più efficacia nelle strategie di contrasto e più entrate per lo Stato”, ha dichiarato la presidente del Consiglio.

Meloni ha anche sottolineato l’aumento dei versamenti spontanei, cresciuti di quasi 70 miliardi in due anni, e le misure contro le partite Iva “apri e chiudi”, che hanno portato alla chiusura d’ufficio di quasi 6mila attività irregolari.

Più controlli, più compliance: i numeri del recupero

Entrando nel dettaglio dei dati presentati dal ministero dell’Economia, il recupero dell’evasione fiscale del 2024 è pari a 26,4 miliardi di euro. Sono suddivisibili in:

  • 22,8 miliardi da attività ordinarie (accertamenti, controlli e riscossione);
  • 3,5 miliardi da misure straordinarie come pace fiscale e rottamazione cartelle.

Le sanatorie fiscali, quindi, hanno portato meno entrate rispetto al passato. Nel 2023 avevano garantito 5,1 miliardi di euro, mentre nel 2024 si sono fermate a soli 3,5 miliardi (-30%).

Oltre ai controlli, un ruolo fondamentale lo ha giocato la promozione dell’adempimento spontaneo. L’Agenzia delle Entrate ha inviato 3,2 milioni di lettere ai contribuenti per regolarizzare la propria posizione prima di incorrere in sanzioni. Il risultato è 4,5 miliardi di euro recuperati senza necessità di ulteriori accertamenti.

Frodi bloccate e chiusura delle partite Iva sospette

L’Agenzia delle Entrate ha comunque intensificato i controlli per evitare esborsi indebiti da parte dello Stato. Nel 2024 sono stati bloccati 5,8 miliardi di euro di crediti e rimborsi irregolari. Tra le principali voci di frode sono stati segnalati:

  • 3,1 miliardi di indebite compensazioni di crediti fittizi;
  • 500 milioni di falsi crediti legati ai bonus edilizi;
  • 1,9 miliardi di crediti inesistenti da cessioni irregolari;
  • 300 milioni di rimborsi Iva non spettanti;
  • 692 milioni di euro di frodi tramite cartiere e falsi plafond

Inoltre, per contrastare le partite Iva “apri e chiudi”, il Fisco ha avviato una stretta, portando alla cessazione d’ufficio di quasi 6mila attività irregolari.

Riscossione e rottamazione: incassati 16 miliardi

Un altro dato, di impatto politico, arriva dalla riscossione delle cartelle esattoriali. Nel 2024 l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha incassato 16 miliardi di euro, con un aumento dell’8% rispetto al 2023. Di questi 10,6 miliardi arrivano da attività ordinarie e 5,4 miliardi derivano dalla rottamazione-quater.

Un dato interessante riguarda chi ha pagato: il 57% delle somme versate (oltre 9 miliardi di euro) proviene da contribuenti con debiti superiori a 100mila euro.