È pari al 19% la detrazione dell’affitto che si può richiedere nel momento in cui si presenta il Modello 730. La percentuale viene calcolata su un importo massimo di spesa che varia in funzione alla categoria di appartenenza ed è calibrata in base a determinati limiti di reddito.
È possibile portare in detrazione l’affitto nel Modello 730 quando la spesa viene sostenuta per l’abitazione principale. Con questa definizione, il legislatore si riferisce all’immobile che il contribuente utilizza come dimora abituale. Si ha diritto ad accedere a questa agevolazione per qualsiasi tipologia di contratto di cui il contribuente è intestatario:
- canone libero;
- canone convenzionale;
- giovani da 20 a 30 anni;
- studenti universitari;
- lavoratori fuori sede;
- alloggi sociali.
Attenzione, però, le regole cambiano a seconda della tipologia di contratto scelta. Ma cerchiamo di entrare nel dettaglio.
Indice
Affitto in detrazione: le regole generali
Anche nel 2023 è possibile portare l’affitto in detrazione dall’Irpef. L’agevolazione viene riconosciuta per gli importi corrisposti per la locazione dell’immobile adibito ad abitazione principale. La detrazione viene riconosciuta ai contribuenti che siano intestatari o cointestatari di un contratto di locazione relativo all’abitazione principale. Con questa definizione si intende l’immobile che viene utilizzato dal dichiarante e dai suoi familiari come dimora abituale.
Per poter portare in detrazione l’affitto è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:
- deve esistere un contratto di locazione registrato;
- l’immobile preso in affitto deve essere adibito ad abitazione principale.
Ovviamente alle regole generali vengono applicate alcune eccezioni e particolarità, per andare incontro a specifiche tipologie di contratti di locazioni e alle relative categorie di contribuenti, come sono ad esempio gli studenti universitari ed i lavoratori fuori sede.
La detrazione dell’affitto direttamente nel Modello 730 spetta per le seguenti tipologie di contratti:
- contratti di locazione a canone libero, la cui durata è 4+4 anni;
- contratti di locazione a canone convenzionato o concordato. Si tratta di contratti a canone calmierato, la cui durata è pari a 3+2 anni;
- contratti di locazione stipulati da giovani di età compresa tra i 20 ed i 30 anni;
- contratti di locazione per inquilini di alloggi sociali;
- contratti transitori stipulati dai lavoratori dipendenti in occasione di trasferimenti per motivi di lavoro.
Non è possibile cumulare le detrazioni, ma il contribuente ha la facoltà di scegliere quella che sia più favorevole alla propria situazione.
Modello 730, calcolo della detrazione Irpef
La detrazione dell’affitto nel Modello 730 viene calcolata sulla base del reddito complessivo del contribuente ai fini Irpef ed è calibrato sulla base del numero effettivo dei giorni nei quali l’immobile viene utilizzato. Nel caso in cui il rimborso che spetta risulti essere superiore all’imposta dovuta dal contribuente, quest’ultimo avrà diritto ad un credito pari alla detrazione che non ha trovato spazio nella capienza Irpef.
Per accedere alla misura, all’interno del Modello 730, il contribuente dovrà compilare il rigo E71 o E72 della “SEZIONE V – Detrazione per gli inquilini con contratto di locazione”, dove dovrà utilizzare il codice relativo alla propria categoria di appartenenza.
Canone convenzionale: come funziona l’agevolazione
Per poter portare in detrazione il canone di affitto, il contratto di locazione deve essere necessariamente stipulato o rinnovato rispettando le disposizioni previste dall’articolo 2, comma 3 e dall’articolo 4, commi 2 e 3, della Legge n. 431/98. Queste disposizioni normative prevedono che le condizioni dei contratti di locazioni vengano stabilite sulla base degli accordi definiti in sede locale tra le organizzazioni della proprietà edilizia e quelle degli inquilini.
Il contratto di locazione non può avere una durata inferiore a tre anni. Alla loro scadenza, nel caso in cui le parti non dovessero concordare un rinnovo, il contratto può essere prorogato di altri due anni. La detrazione non può essere riconosciuta nel momento in cui il contratto:
- venga stipulato o rinnovato in forma libera. Nel momento in cui si dovesse verificare questa situazione, il contribuente potrebbe ricadere nella detrazione generica;
- il contratto di locazione viene stipulato con un ente pubblico.
Per i contratti di locazione a canone concordato è prevista una detrazione nella seguente misura:
- 495,80 euro nel caso in cui il reddito complessivo non superi 15.493,71 euro;
- 247,90 euro nel caso in cui il reddito complessivo sia superiore a 15.493,71 ma risulti essere inferiore a 30.987,41 euro;
- non spetta alcuna detrazione nel caso in cui il reddito sia superiore a 30.987,41.
Quando vengono sottoscritti dei contratti di locazione a canone concordato non assistiti, è necessario verificare se si debba ottenere l’attestazione rilasciata dalle organizzazioni firmatarie dell’accordo, con la quale si certifichi la rispondenza del contenuto economico e normativo del contratto di locazione all’accordo territoriale.
Detrazioni per l’abitazione principale
I contribuenti hanno la possibilità di portare in detrazione l’affitto dell’alloggio principale andando a compilare il rigo E71, cod. 1 del Modello 730. La detrazione pari al 19% dell’affitto spetta in misura forfettaria sulla base della durata della locazione e nella seguente misura:
- 300 euro nel caso in cui il reddito complessivo non superi 15.493,71 euro (comprensivo del reddito assoggettato al regime della cedolare secca);
- 150 euro nel caso in cui il reddito sia superiore a 15.493,71 ma sia inferiore a 30.987,41 euro (comprensivo del reddito assoggettato al regime della cedolare secca).
Nel caso in cui ci fossero dei cointestatari del contratto di locazione, la detrazione dell’affitto viene suddivisa tra i vari soggetti. Nel caso in cui ad essere cointestatari siano marito e moglie, la detrazione spetta nella misura del 50% ciascuno, in relazione al loro reddito.
Tra i documenti da conservare e controllare c’è il contratto di locazione, che deve essere registrato regolarmente. È necessario, inoltre, un’autocertificazione con la quale si attesti l’utilizzo della casa come abitazione principale.
Le altre detrazioni
Le detrazioni che spettano per giovani fino a 31 anni sono pari a 991,60 euro. Nel caso in cui il canone di locazione risulti essere più alto, corrisponderà al 20% dell’affitto annuo pagato, che comunque non deve superare i 2.000 euro.
È possibile richiedere la detrazione del canone di locazione anche per gli studenti universitari fuori sede: presentando il Modello 730 è possibile ottenere una detrazione massima pari a 2.633 euro. L’agevolazione si applica unicamente nel caso in cui l’università alla quale lo studente è iscritto disti almeno 100 chilometri dal Comune di residenza.
Anche i lavoratori dipendenti, che hanno dovuto trasferire la propria residenza nel comune dove lavorano o in quelli limitrofi, ha diritto ad ottenere la detrazione dell’affitto, che è pari a:
- 991,60 euro nel caso in cui il reddito complessivo sia inferiore a 15.493,71 euro;
- 495,80 euro nel caso in cui il reddito complessivo sia inferiore a 15.493,71 euro ma non superi 30.987,41 euro.