Per il Governo a guida Giorgia Meloni il tema della natalità è centrale e sarà uno dei cardini dei decreti attuativi della riforma fiscale. Il tema della crisi demografica che attanaglia l’Italia è stato affrontato al meeting di Rimini prima dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha di fatto bocciato la riforma pensionistica perché non può “reggere nel medio e nel lungo periodo con i numeri della denatalità che abbiamo oggi”, e poi dal suo viceministro Maurizio Leo, il quale ha annunciato l’intenzione di introdurre nuove misure a sostegno delle famiglie.
La natalità nella riforma fiscale
“Il tema della natalità è per noi fondamentale – ha dichiarato Leo in videocollegamento con Rimini – e per questo dovremo cercare di individuare delle risorse per sostenere le famiglie, soprattutto quelle che mettono al mondo figli e quelle che hanno più figli. Dovremo fare in modo di aiutare le famiglie che hanno tre figli, che non sono numerosissime”.
Al deputato di Fratelli d’Italia è stato affidato il dossier dell’attuazione della delega fiscale approvata lo scorso 14 agosto, sulla quale, dice, “vogliamo accelerare i tempi”, per “consentire al Presidente del consiglio e al governo di avere un quadro di riferimento completo dell’intera manovra, dalle imposte dei redditi, all’Ires, l’Iva, i procedimenti: un quadro completo cui si dovranno accompagnare le risorse che devono essere messe a terra per fare in modo che i provvedimenti entrino in vigore”.
Si tratta di provvedimenti “strettamente correlati alla Legge di Bilancio – ha aggiunto il viceministro -. Ecco perché vogliamo alla Presidenza del Consiglio l’intero scenario della riforma tributaria per fare poi il cherry picking: vedere quali possono entrare in vigore subito e quali dovranno entrare in vigore nel corso della legislatura”.
I nuovi sostegni
Secondo quanto anticipato da Leo, i nuovi sostegni alle famiglie con tre figli o più dovrebbero essere inseriti nei decreti attuativi della riforma e non nella Legge di Bilancio (Giorgetti sugli ostacoli demografici alla riforma delle pensioni).
In che forma e modalità saranno erogati questi aiuti è ancora presto per saperlo, ma il viceministro ha elencato una serie di opzioni: “Si può valutare ipotesi del quoziente familiare, nel fare questo dovremo tener conto delle risorse che si possono mettere a terra per favorire questo tipo di intervento” ha spiegato Leo, oppure si può pensare alle “misure che possono essere fatte per le imprese attraverso forme di detassazione” ricordando “lo slogan che abbiamo usato: chi più assume meno paga”.
Tra le possibilità valutate dal Mef ci sarebbe la riduzione del carico fiscale Ires, “per dare dei benefici aggiuntivi soprattutto alle mamme, soprattutto con più figli, quindi dare ulteriori benefici alle imprese che assumono delle donne con nuclei familiari abbastanza consistenti”.
“Se pensiamo la mondo del lavoro dipendente, su quel versante, visto che il reddito è tassato a lordo, quindi sul compenso percepito, stiamo già facendo degli interventi sui premi di produttività”, ha detto il viceministro, aggiungendo che tra gli aiuti da tenere in considerazione sono inclusi la detassazione della tredicesima, “soprattutto per le fasce di reddito più basse, e sugli straordinari che superano un certo ammontare”, e i fringe benefit: “Nel momento in cui vengono erogati per le famiglie, avranno a disposizione maggiori risorse e l’imprenditore potrà portare in deduzione” le quote.