Bonus restauro: come funziona e chi può usufruirne

Tutte le risposte alle domande sul nuovo credito d'imposta per il rimborso del 50% delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione, sicurezza ed eliminazione delle barriere architettoniche

Pubblicato: 23 Ottobre 2021 18:12

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Nonostante la stretta del Governo su agevolazioni ed esenzioni destinate al settore dell’edilizia, per ristrutturazioni ed efficientamento energetico, dovrebbe presto partire il nuovo bonus restauro, previsto con il dl Sostegni bis. Le modalità di accesso e gestione sono state definite attraverso un decreto attuativo interministeriale del Ministero dei Beni Culturali e del Ministero dell’Economia ancora non pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Si tratta di un credito di imposta per il restauro di immobili di interesse storico e artistico concesso alle persone fisiche che detengono a qualsiasi titolo questa categoria di edifici a patto che non siano utilizzati per l’esercizio di impresa.

Per chi invece è proprietario di edifici non di interesse storico, è ancora possibile accedere al Superbonus al 110%, prorogato fino al 2023 ma con un importante cambio di rotta, che ha escluso molti beneficiari. Arriva invece al capolinea il bonus facciate.

Quali spese copre e quali lavori sono ammessi

Il rimborso copre le spese sostenute tra gli anni 2021 e 2022 per le seguenti tipologie di lavori.

  • Interventi di prevenzione, manutenzione e restauro indicati dall’articolo 29 del Codice dei Beni culturali e del paesaggio.
  • Installazione di impianti che concorrono a un miglioramento della sicurezza e della conservazione del bene.
  • Interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Bonus restauro: come fare domanda e con quali informazioni

Il bonus restauro si ottiene con una domanda alla Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio del Mibact dal 1° al 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese per i lavori sugli immobili storici. Il modulo dovrebbe essere disponibile dal 31 dicembre 2021.

La richiesta deve contenere le seguenti informazioni.

  • Gli estremi dei provvedimenti di tutela e di autorizzazione.
  • La data di inizio e quella di fine dei lavori.
  • Il costo complessivo degli interventi.
  • La lista degli interventi, ognuno con il relativo costo.
  • Una fattura valida che attesti l’ammontare delle spese sostenute.

Il Mibact trasmette poi le richieste alle Soprintendenze, che ne verificano l’ammissibilità ed entro due mesi comunicano l’esito e l’ammontare delle spese che possono essere rimborsate. Entro altri due mesi viene poi riconosciuto il credito di imposta.

Bonus restauro: a quanto ammonta e a chi viene concesso

Il bonus restauro è un rimborso del 50% sulle spese per la ristrutturazione di immobili storici fino a 100 mila euro, che viene concesso in base alla data di presentazione della domanda e, logicamente, fino all’esaurimento delle risorse disponibili. A tal fine il Governo ha disposto l’istituzione di un fondo da un milione di euro all’anno per il 2021 e il 2022.

Anche il bonus restauro deve essere inserito nella dichiarazione dei redditi.