Dal 2025 in Italia si dovrà fare i conti con la trasformazione nel settore energetico residenziale. La legge di Bilancio ha confermato che le caldaie a gas non potranno più beneficiare di agevolazioni fiscali come l’Ecobonus o il bonus Ristrutturazioni. Lo stop alle detrazioni, previsto per il prossimo anno, segna il primo passo verso una politica che favorisce l’adozione di soluzioni più sostenibili, come i sistemi ibridi e l’elettrificazione del riscaldamento. Le indicazioni sono quelle della direttiva europea “Case Green”, che mira a rendere il parco residenziale Ue a zero emissioni entro il 2050. Le imprese e i cittadini dovranno quindi adattarsi alle nuove normative.
Addio alle detrazioni fiscali per le caldaie a gas
La Manovra 2025 segna la fine delle agevolazioni fiscali per l’acquisto e l’installazione di caldaie a combustibili fossili, inclusi gli Ecobonus e il bonus Ristrutturazioni ordinario. Questo cambiamento è il primo passo verso il recepimento della direttiva europea “Case Green”, che impone misure più stringenti per la transizione ecologica.
In pratica, a partire dal prossimo anno, non sarà più possibile beneficiare delle detrazioni fiscali per la sostituzione degli impianti di climatizzazione con caldaie a gas, né per lavori di riqualificazione energetica che riguardino tali impianti. Le agevolazioni si ridurranno al 50% per le abitazioni principali e al 36% per le seconde case, e saranno applicabili solo a interventi che non coinvolgano caldaie alimentate da combustibili fossili.
La decisione di limitare le agevolazioni alle caldaie a gas fa parte di una strategia più ampia per incentivare l’adozione di tecnologie più ecologiche, come le pompe di calore e i sistemi ibridi. La direttiva, infatti, prevede l’eliminazione progressiva dell’uso dei combustibili fossili, con l’obiettivo di raggiungere zero emissioni nel settore residenziale entro il 2050.
Cosa dice la direttiva “Case Green”
Nel dettaglio, la direttiva “Case Green” (Energy performance of buildings directive, Epbd) approvata dal Parlamento europeo impone un piano di ristrutturazioni per gli edifici residenziali, concentrandosi principalmente su quelli meno performanti dal punto di vista energetico. Tra le novità più rilevanti, c’è l’introduzione di regole più severe per l’installazione di impianti di riscaldamento: dal 2025, le caldaie alimentate solo a metano non saranno più incentivabili, spingendo le persone e le imprese verso soluzioni più ecologiche, come i sistemi ibridi o l’elettrificazione del riscaldamento.
Il piano europeo prevede una progressiva riduzione dei consumi energetici nel parco residenziale, con un obiettivo di riduzione del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Entro il 2050, il settore residenziale dovrà raggiungere zero emissioni. Per raggiungere questo scopo, gli Stati membri sono chiamati a ristrutturare gli edifici più energivori, concentrandosi su quelli con le peggiori prestazioni energetiche (come gli uffici). Il risultato finale sarà un parco immobiliare più sostenibile, capace di ridurre significativamente l’impatto ambientale.
Le disposizioni hanno un impatto anche sui bonus casa, come lo stop delle agevolazioni per le caldaie a metano. A partire dal 2040, infatti, le caldaie a combustibili fossili dovranno essere completamente eliminate, mentre si apriranno opportunità per caldaie alimentate da gas verdi, come biometano e idrogeno verde. La direttiva prevede anche che gli incentivi per la riqualificazione energetica si concentrino maggiormente su interventi che garantiscano un reale risparmio energetico, aumentando il peso delle ristrutturazioni profonde.