Social bonus 2023: cos’è e come funziona

Lo speciale bonus consente di ottenere un credito di imposta dal 50% al 65% per le donazioni a Onlus ed enti del Terzo Settore

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 22 Luglio 2023 22:00

Il Social Bonus, introdotto con il decreto interdirettoriale 118 del 2023, è ora pienamente attivo. Esso consiste in un credito di imposta concesso a persone fisiche, imprese, società e enti non commerciali che effettuano donazioni a favore di enti del Terzo Settore. Questo bonus è regolamentato e per accedervi è necessario seguire la modulistica prevista dal decreto.

La possibilità di ottenere il credito di imposta è già prevista nell’articolo 81 del Codice del Terzo Settore (decreto legislativo 117 del 2017) per le donazioni effettuate da persone fisiche e imprese a tali enti.

Chi sono i beneficiari

Il Social Bonus, oltre a promuovere le erogazioni liberali in favore di enti del Terzo Settore, ha anche lo scopo di favorire il recupero del patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato e di contribuire alla conversione dei beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata.

Possono usufruire del bonus:

  • Le persone fisiche
  • Gli Enti che non svolgono attività commerciali;
  • Tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato.

Questo significa che il beneficio del Social Bonus è aperto sia a privati (persone fisiche), sia a enti del Terzo Settore che non hanno scopo di lucro (Enti non commerciali), sia a tutte le imprese, comprese quelle di diverse forme giuridiche e attive in qualsiasi settore economico, purché rispettino le condizioni e le modalità previste per ottenere il credito di imposta a fronte delle donazioni effettuate.

Questo duplice obiettivo rende il Social Bonus un meccanismo significativo per promuovere il bene comune, sostenendo al contempo il Terzo Settore e le attività di recupero del patrimonio pubblico e dei beni confiscati.

Cos’è il Social Bonus

Il Social Bonus è un meccanismo di credito di imposta volto a promuovere la collaborazione tra privati (persone fisiche, imprese ed enti non commerciali) nell’attuazione di attività di promozione sociale considerate di notevole interesse pubblico.

Tra le attività di interesse pubblico rientra il recupero di beni immobili pubblici abbandonati e la trasformazione dei beni (mobili e immobili) confiscati alla criminalità organizzata. Questo recupero deve essere finalizzato per scopi di utilità pubblica, come ad esempio la creazione di spazi per l’aggregazione giovanile, centri per prevenire la dispersione scolastica e altre iniziative simili.

Il Social Bonus viene erogato sotto forma di credito d’imposta ed è ripartito in tre quote annuali di pari importo. La percentuale del credito di imposta varia in base ai beneficiari e alle quantità delle donazioni effettuate:

  • Persone fisiche: Ottengono un credito d’imposta del 65% per donazioni pari o inferiori al 15% del reddito imponibile. In pratica, il 65% dell’importo donato rientra nel credito d’imposta, ma il beneficio si applica solo se le donazioni rientrano entro il 15% del reddito imponibile del donatore.
  • Enti del Terzo Settore: Ricevono un credito d’imposta del 50% per donazioni pari o inferiori al 15% del reddito imponibile. Anche in questo caso, il beneficio del 50% si applica alle donazioni che rientrano entro il 15% del reddito imponibile dell’ente beneficiario.
  • Aziende: Ottengono un credito d’imposta del 50% per donazioni pari o inferiori al 5 per mille dei ricavi annui. Qui, il 50% dell’importo donato viene riconosciuto come credito di imposta, ma la donazione deve essere pari o inferiore allo 0,5% dei ricavi annuali dell’azienda.

È importante notare che queste misure del credito di imposta si applicano solo se le donazioni rispettano i limiti specificati e le modalità previste dal decreto, e possono essere utilizzate per compensare le imposte dovute nel corso dei tre anni successivi alla donazione.

Enti del Terzo Settore: come partecipare al Social Bonus

Gli enti del Terzo Settore che desiderano ricevere donazioni per beneficiare del Social Bonus devono presentare al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un progetto specifico, finalizzato al supporto del recupero di immobili pubblici inutilizzati e beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata. Tali beni devono essere destinati a finalità di interesse generale, senza scopi commerciali e di lucro.

Ogni anno, gli enti del Terzo Settore possono presentare i progetti per aderire al Social Bonus entro tre date limite: il 15 gennaio, il 15 maggio e il 15 settembre. Presto sarà disponibile una piattaforma dedicata per presentare le istanze di adesione al beneficio.

Secondo quanto specificato nel decreto 89 del 23 febbraio 2022, gli enti beneficiari delle donazioni devono inviare trimestralmente al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un report contenente l’importo delle erogazioni liberali ricevute nel trimestre di riferimento e le relative spese sostenute.

Al termine dei lavori, gli enti devono inviare un rendiconto finale insieme a una copia del certificato di collaudo conclusivo.

Con l’approvazione del decreto interdirettoriale 118 del 2023, è stata approvata la modulistica per individuare i progetti di recupero ammissibili e stabilire le modalità di rendicontazione delle spese sostenute dagli enti del Terzo Settore.

Quali sono gli Enti ammessi

Esattamente, secondo quanto previsto dal Codice del Terzo Settore (Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117), gli Enti che possono diventare beneficiari delle erogazioni liberali, e quindi usufruire del Social Bonus, includono:

  • Organizzazioni di volontariato (Odv).
  • Associazioni di promozione sociale (Aps).
  • ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale) iscritte nei rispettivi registri.
  • Cooperative sociali, in quanto Onlus di diritto.

Affinché questi Enti possano accedere alle agevolazioni del Social Bonus, devono soddisfare requisiti quali essere iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (Runts), essere in regola con i pagamenti di tributi e contributi e avere presentato al Ministero competente un progetto per il recupero di immobili pubblici inutilizzati o di immobili confiscati alla criminalità organizzata.

Come ottenere il riconoscimento del credito di imposta

Il credito di imposta ottenuto dalle donazioni effettuate può essere utilizzato in più esercizi fiscali, offrendo un beneficio nel tempo per coloro che contribuiscono alle erogazioni liberali.

Tuttavia, affinché il credito di imposta sia riconosciuto, è essenziale che le donazioni siano effettuate tramite sistemi di pagamento che garantiscono la tracciabilità delle transazioni. La causale del pagamento deve contenere il riferimento esplicito al Social Bonus e all’ente del Terzo Settore beneficiario della donazione.

Per i soggetti titolari di reddito di impresa, il credito di imposta può essere utilizzato in compensazione mediante il modello F24, consentendo una deduzione diretta dalle imposte da pagare.

Le persone fisiche, d’altra parte, possono usufruire del credito di imposta a partire dalla dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui è stata effettuata la donazione. In questo modo, il beneficio fiscale per le donazioni effettuate si riflette nella dichiarazione annuale dei redditi, offrendo un vantaggio fiscale per l’anno corrispondente alla donazione.

Gli enti del Terzo Settore beneficiari delle donazioni vincolate al Social Bonus sono tenuti a comunicare al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali l’ammontare delle somme ricevute ogni trimestre.

Inoltre, attraverso il portale gestito dal Ministero e sui propri siti web, gli enti del Terzo Settore dovranno rendicontare ogni trimestre sia l’ammontare delle somme ricevute che la destinazione e l’utilizzo di tali fondi.