Reddito di cittadinanza, le stime dei rimborsi agli stranieri: 850 milioni o 3 miliardi?

La legge sul reddito di cittadinanza non rispettava i parametri europei: ora lo Stato rischia di dover pagare 3 miliardi di euro ai cittadini stranieri

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 31 Luglio 2024 12:31

Il reddito di cittadinanza è stato dichiarato discriminatorio dalla Corte di Giustizia europea a causa dell’eccessivo periodo di residenza in Italia che richiedeva agli stranieri. Questa circostanza potrebbe avviare una serie di ricorsi da parte di famiglie straniere che avrebbero potuto ottenere il sussidio prima che fosse annullato dal Governo Meloni.

Non è chiaro però quali potrebbero essere le spese derivate da questa modifica alla legge. L’Inps, che erogava il sussidio, parla di 850 milioni di euro. Altre stime invece arrivano fino a 3 miliardi di euro, cifra che potrebbe addirittura mettere il governo in difficoltà con la prossima manovra finanziaria.

Perché il reddito di cittadinanza è considerato discriminatorio

La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha definito il reddito di cittadinanza, il sussidio elaborato dal primo Governo Conte, sostenuto dal Movimento 5 Stelle e Lega, discriminatorio per le persone straniere residenti in Italia in seguito a un ricorso presentato dal tribunale di Napoli. La corte ha esaminato il caso di due donne accusate di aver falsato i propri dati sulla residenza in Italia per ottenere il RdC.

I giudici europei hanno riscontrato una difformità tra la normativa italiana e le regole europee in fatto di sussidi. Il reddito di cittadinanza infatti richiedeva la residenza in Italia da 10 anni, di cui 2 consecutivi. Le norme europee sui sussidi permettono però un requisito di accesso massimo per la residenza di soli 5 anni. Per questa ragione il RdC è stato considerato discriminatorio.

Ora il reddito di cittadinanza non è più in vigore. Il Governo di Giorgia Meloni lo ha sostituito con l’assegno di inclusione e un sussidio per l’avviamento al lavoro, che rispettano le norme europee sulla residenza e sono quindi disponibili ai cittadini stranieri che abitano in Italia da 5 anni. La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea potrebbe però avviare diversi ricorsi.

Le stime sul costo dei rimborsi alle famiglie straniere

Un’ampia platea di persone potrebbe infatti richiedere il reddito di cittadinanza che le sarebbe spettato se la legge italiana avesse rispettato le normative europee. Nel caso più conservatore si tratta soltanto di coloro che fecero richiesta senza rispettare il requisito errato e ai quali fu respinta. Scenari più espansivi includono tutti coloro che avrebbero potuto teoricamente avere diritto al sussidio.

Le modalità di eventuali risarcimenti sono ancora tutte da definire, ma sono già state avanzate le prime stime di spesa che il Governo dovrebbe sostenere in caso cominciassero a emergere sentenze in favore dei cittadini stranieri. L’Inps, che gestiva il reddito di cittadinanza, ha ipotizzato un costo di 850 milioni di euro. Si trattava di un calcolo fatto nel caso in cui la Corte costituzionale avesse bloccato lo stesso requisito contestato dalla Corte dell’Unione europea, ma contava soltanto le domande respinte.

Secondo altri calcoli, sempre diffusi dall’Insp, il secondo scenario potrebbe essere molto più gravoso per i conti pubblici italiani. Se infatti un tribunale dovesse decidere che chiunque avrebbe avuto diritto al reddito di cittadinanza secondo i parametri europei potrebbe richiedere un rimborso allo Stato, allora la spesa salirebbe a 3 miliardi di euro per i 4 anni di validità del sussidio.