Bonus verde per giardini e terrazze, per quali lavori si può richiedere

A differenza di altre agevolazioni non si tratta di uno sconto ma di una detrazione del 36%: chi può richiederla e come fare

Foto di Emanuela Galbusera

Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Pubblicato: 12 Marzo 2024 12:19

La legge di Bilancio ha prorogato per tutto il 2024 il bonus verde, l’agevolazione destinata a chi effettua interventi migliorativi di giardini e terrazze di proprietà.
Non si tratta di uno sconto in fattura ma di una detrazione Irpef del 36% che il contribuente potrà avere per ogni immobile che possiede a uso abitativo su cui effettua gli interventi agevolabili. Il bonus non ha specifici limiti Isee e può essere richiesto solo dopo aver effettuato i lavori.

Di cosa si tratta

Il bonus verde consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per i seguenti interventi:

  • sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi
  • realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

Il bonus spetta anche per le spese sostenute per interventi effettuati sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali. Sono comprese nell’agevolazione anche le spese di progettazione e manutenzione se connesse all’esecuzione di questi interventi.

La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo. La detrazione massima è dunque di 1.800 euro per immobile, riconosciuti come abbiamo visto in 10 annualità al momento della dichiarazione dei redditi. A differenza di altre agevolazioni, non è possibile convertire la detrazione Irpef  in sconto in fattura o cessione del credito.
Il pagamento delle spese deve avvenire attraverso strumenti che ne consentano la tracciabilità (per esempio, bonifico bancario o postale).

Quali lavori sono compresi nel bonus

Nel bonus rientrano interventi quali:

  • la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni
  • la realizzazione di coperture a verde (pergolati)
  • i giardini pensili
  • le fioriere che abbelliscano balconi e terrazze
  • la riqualificazione di prati (sono esclusi quelli utilizzati per uso sportivo con fini di lucro)
  • le grandi potature
  • la fornitura di pianti e arbusti.

Gli interventi devono essere innovativi o che tendano a migliorare quello già esistente. Le opere realizzate devono essere permanenti. Nel bonus rientrano anche le spese per la progettazione e la manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi.

Quali lavori non sono compresi

Non sono detraibili:

  • i lavori di manutenzione ordinaria di giardini già esistenti
  • l’acquisto di attrezzature per la cura del giardino, come i tagliaerba
  • gli interventi in economia da parte del proprietario, come l’acquisto di vasi da mettere sul balcone
  • sistemi di illuminazione e i complementi d’arredo delle aree verdi.

Il bonus non è previsto per immobili aventi una destinazione diversa da quella abitativa, come negozi o uffici.

Come si richiede

Il bonus può essere richiesto solo dopo aver sostenuto le spese per i lavori: è dunque necessario conservare le ricevute fiscali o le fatture rilasciate dalla ditta che ha eseguito i lavori. È necessario, inoltre, che i pagamenti siano stati eseguiti con mezzi di pagamento tracciabile.
E’ inoltre d’obbligo produrre un’autocertificazione dove indicare la somma totale delle spese portate in detrazione, garantendo che si tratti di lavori documentati nel rispetto della normativa vigente.Le spese vanno indicate nel quadro “E” del modello 730 dell’anno in cui sono state sostenute, con il codice “12”. La dichiarazione dei redditi interessata sarà sottoposta ai controlli dell’Agenzia delle Entrate che verificherà la documentazione disponibile a supporto dei lavori eseguiti.