Bonus Natale 100 euro, Leo conferma l’extra nella tredicesima ma sono tanti gli esclusi

Il viceministro dell'Economia Leo ha confermato il Bonus 100 euro Natale nelle tredicesime dei dipendenti, al posto del Bonus Befana. Chi sono gli esclusi

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Pubblicato: 25 Settembre 2024 13:34

Arriva la conferma da parte del viceministro dell’Economia Maurizio Leo al già ribattezzato Bonus Natale. Un aiuto extra da 100 euro che finirà nella tredicesima degli italiani, e che sostituisce dunque l’ex Bonus Befana che giungeva a chiusura delle feste natalizie.

Per l’ok definitivo ora manca solo l’approvazione nel decreto legge Omnibus, in attesa di conversione in legge. Il Bonus Natale costerà allo Stato circa 100 milioni di euro e andrà a beneficio di 1 milione di contribuenti. Arriverà nelle tredicesime, ma il lavoratore dovrà farne richiesta al datore di lavoro. Vediamo cosa prevede l’emendamento che dovrebbe passare nel decreto, chi beneficerà del nuovo bonus e chi invece resterà escluso.

Cos’è il Bonus di Natale da 100 euro

Il Bonus Natale da 100 euro voluto dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo è un’importante novità che dovrebbe passare, se tutto va bene, con l’approvazione del decreto Omnibus.

Il Bonus Natale arriverà già nelle tredicesime dei dipendenti, anticipando dunque i tempi rispetto al precedente “Bonus Befana“. Ma attenzione, perché ci sono importanti limitazioni al beneficio.

I 100 euro extra del Bonus Natale arriveranno solo ai lavoratori dipendenti con un reddito fino a 28mila euro. L’indennità è destinata dunque solo ai dipendenti con reddito fino a 28mila euro e però anche con coniuge e almeno un figlio fiscalmente a carico, oppure con almeno un figlio in un nucleo monogenitoriale.

Scelta che non ha fatto altro che rinsaldare le polemiche contro il governo Meloni. Per l’opposizione, Partito Democratico in primis, il bonus è iniquo e discriminatorio anche perché, tra le altre cose, esclude gran parte delle coppie di fatto.

Quanto vale davvero il “Bonus 100 euro”

Per quanto sia stato nominato dallo stesso Leo Bonus 100 euro, non è detto affatto che a tutti arrivino proprio 100 euro. Il valore dell’aiuto extra nella tredicesima potrebbe variare in base ai giorni di lavoro maturati nel corso dell’anno.

Ad esempio, chi ha lavorato solo per 6 mesi riceverà 50 euro, mentre chi ha lavorato per due terzi dell’anno riceverà circa
66 euro.

Chi può richiederlo

Secondo quanto anticipato da Leo, non ci sono novità rispetto alle leggi attuali sulle detrazioni per coniuge e figli a carico. In linea di massima, dunque, il bonus potrà essere richiesto da chi ha un coniuge e un figlio fiscalmente a carico, con redditi non superiori a 4 mila euro, ma anche dai genitori single o da chi si trova nella condizione di non avere l’altro coniuge, ad esempio nel caso di morte o mancato riconoscimento del figlio da parte dell’altro genitore. Dovrebbe comunque arrivare a stretto giro una circolare ad hoc con maggiori dettagli.

Riassumendo, ecco a chi spetta il Bonus Natale 100 euro, salvo possibili modifiche in itinere:

  • lavoratori dipendenti con un reddito complessivo nel 2024 non superiore a 28mila euro
  • lavoratori dipendenti con un coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi fiscalmente a carico, oppure almeno un figlio a carico dove l’altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio e il contribuente non sia sposato o, se coniugato, si sia successivamente separato, o se vi siano figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato
  • lavoratori dipendenti che abbiano imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente – con esclusione di pensioni e di assegni equiparati – percepiti dal lavoratore, d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti.

Chi resta escluso

Esclusi invece ancora una volta tutti i lavoratori con partita Iva, liberi professionisti e autonomi.

Un nodo cruciale riguarda poi i contribuenti che, pur non avendo il coniuge a carico, hanno un reddito familiare complessivo inferiore ai 28mila euro: per loro, il bonus non sarebbe accessibile. Una questione sollevata da Elena Bonetti di Azione, che bolla la misura come inadeguata.

Come richiederlo: serve l’autocertificazione

Attenzione che il Bonus Natale 100 euro, pur in presenza dei requisiti appena visti, non è automatico. I lavoratori che rientrano in questo elenco, per poterlo avere, devono necessariamente presentare domanda al proprio datore di lavoro.

La domanda al datore di lavoro deve includere:

  • autodichiarazione scritta in cui si autodichiara il diritto al bonus in quanto in possesso dei requisiti richiesti
  • codice fiscale del coniuge e/o dei figli a carico.

Una volta ricevuta la domanda, il datore di lavoro deve effettuare i controlli per verificare la veridicità delle dichiarazioni del lavoratore e, se confermate, includere l’importo extra di 100 euro nella busta paga di dicembre. Nel caso in cui il bonus venga erogato ma si dovesse scoprire in seguito che il lavoratore non possedeva i requisiti, sarà lo stesso datore di lavoro a dover recuperare l’importo versato.

Cosa resta e cosa salta nella Manovra 2025

Nella prossima Legge di bilancio prevista per fine ottobre – la Manovra 2025 richiederà tra i 20 e i 25 miliardi di euro – una delle priorità del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sarà confermare il taglio del cuneo fiscale e gli sgravi Irpef per i redditi bassi. Giorgetti punta a rendere queste misure strutturali, ma il problema è sempre lo stesso: trovare coperture finanziarie che siano solide.

Dal Mef è arrivata anche la conferma che saranno mantenuti le deduzioni per le aziende che assumono, gli incentivi per le mamme con più figli e sul tavolo verranno messi nuovi fondi per sostenere la natalità.

Il nodo dolente riguarderà invece i bonus casa: le detrazioni sui lavori di ristrutturazione su seconde case e alcuni interventi legati all’Ecobonus potrebbero essere tra i primi aiuti a saltare, o quantomeno a subire importanti ridimensionamenti.

Intanto, il Ministero dell’Economia sta lavorando agli ultimi dettagli del Piano strutturale di bilancio settennale, che sarà presentato in Parlamento nei prossimi giorni: il parere definitivo è atteso entro l’8 ottobre.