Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha lanciato una nuova iniziativa di sostegno economico rivolta alle famiglie a basso reddito interessate all’installazione di impianti fotovoltaici domestici. Il programma prevede finanziamenti per impianti con una potenza compresa tra 2 e 6 kilowatt.
Il bonus in questione può essere richiesto tramite un portale specifico, gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (Gse), per ottenere un contributo in conto capitale.
A chi è rivolto, i requisiti per poterne beneficiare
Il beneficio è rivolto ai nuclei familiari con un indicatore Isee inferiore a 15.000 euro, limite che però si alza a 30.000 euro per le famiglie con quattro o più figli a carico. Il richiedente deve possedere inoltre un diritto reale sull’immobile dove verranno installati i pannelli solari e l’abitazione deve essere la residenza anagrafica del nucleo familiare. Sono ammesse solo le unità immobiliari appartenenti al gruppo A delle categorie catastali, escluse le categorie A1, A8, A9 e A10. Inoltre, il contratto di fornitura energetica deve essere intestato al richiedente o a un membro del nucleo familiare.
Cos’è il bonus fotovoltaico?
Il beneficio consiste in un finanziamento in conto capitale destinato alla realizzazione di impianti fotovoltaici domestici con una potenza compresa tra 2 e 6 kilowatt. Questo sostegno economico mira a favorire l‘adozione di energie rinnovabili nelle abitazioni residenziali.
Come accedere al contributo
Le famiglie interessate possono presentare la domanda attraverso il portale del Gestore dei Servizi Energetici (Gse). La richiesta deve essere inoltrata insieme all’azienda incaricata dell’installazione del sistema fotovoltaico, che riceverà il contributo in conto capitale. Le aziende installatrici devono soddisfare specifici requisiti formativi per garantire un’installazione corretta e conforme alle normative.
Esclusione delle doppie agevolazioni
Ogni nucleo familiare può beneficiare del bonus una sola volta, escludendo qualsiasi possibilità di doppia agevolazione. In caso di respingimento della domanda da parte del Gse, è possibile ripresentarla una volta sanate le incongruenze. Quest’anno infatti è stato possibile fare domanda per il bonus fotovoltaico gratuito grazie al reddito energetico.
Ogni nucleo familiare può richiedere una sola agevolazione per la propria abitazione. Se il Gse riscontra delle irregolarità nella domanda, è possibile ripresentarla una volta corretti gli errori. Nel caso in cui le risorse disponibili si esaurissero, c’è poco da fare: sarà necessario attendere un nuovo bando per poter fare una nuova richiesta.
Distribuzione delle risorse
Il finanziamento complessivo per il periodo 2024-2025 ammonta a 200 milioni di euro, suddivisi equamente tra i due anni. L’80% delle risorse è destinato alle regioni del Sud Italia, tra cui Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il restante 20% sarà distribuito tra le altre regioni e le province autonome. I beneficiari non solo potranno utilizzare l’energia prodotta dai propri impianti, ma contribuiranno anche al “Fondo Nazionale Reddito Energetico” gestito dal Gse con l’eventuale energia in eccesso.
L’energia in eccesso, non autoconsumata dai cittadini, viene resa disponibile al Gse per 20 anni, alimentando il Fondo Nazionale Reddito Energetico. Questo fondo può ricevere contributi volontari da parte di enti pubblici e organizzazioni no-profit, oltre che da risorse provenienti da fondi strutturali e di investimento europei.