Bonus edilizi 2026, confermati e cancellati: come funzioneranno ristrutturazioni ed ecobonus

La legge di Bilancio ha lasciato invariati i bonus edilizi, i cui sconti continueranno a diminuire anche nel 2026: come funzioneranno ecobonus e bonus ristrutturazioni

Foto di Matteo Runchi

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato:

I bonus edilizi che rimarranno validi per il 2026 subiranno un ridimensionamento, relativo soprattutto all’ammontare dello sconto che forniscono a chi li richiede. A essere ancora attivi saranno l’ecobonus, il bonus ristrutturazione, il sismabonus e il bonus mobili.

Saranno invece completamente eliminati il bonus per le barriere architettoniche e soprattutto il Superbonus 110%, che il Governo Meloni ha fin da subito individuato come una spesa insostenibile per le casse dello Stato.

Come funzioneranno ecobonus e bonus ristrutturazione nel 2026

Anche nel 2026 proseguirà la progressiva riduzione del valore dei bonus edilizi prevista dal Governo Meloni. Questi interventi sono considerati troppo dispendiosi e senza un vero ritorno per lo Stato, e il Ministero dell’Economia ha quindi deciso, fin dalla Manovra finanziaria per il 2023, di far diminuire gli sconti che mettono a disposizione di chi ristruttura la propria abitazione.

Al momento, i due bonus fiscali disponibili per gli interventi più generali sono:

  • l’ecobonus;
  • il bonus ristrutturazione.

Nel 2026, l’ecobonus arriverà a scontare, attraverso detrazioni Irpef da rateizzare il 10 anni:

  • il 50% delle spese per interventi di efficientamento energetico di un’abitazione utilizzata come prima casa;
  • il 36% delle spese di interventi simili se fatti in un’abitazione utilizzata come seconda casa.

Il tetto di spesa massimo sarà di 96mila euro. Sono escluse le spese per le caldaie a gas come impianti di riscaldamento di un’abitazione. Per questo scopo saranno finanziate solo le pompe di calore.

Il bonus ristrutturazioni funzionerà in modo simile, ma come suggerisce il nome riguarderà interventi di ristrutturazione delle abitazioni.

Il bonus mobili e il sismabonus

Oltre a questi due bonus, che compongono la struttura portante del sistema di agevolazioni per le ristrutturazioni delle case, sono presenti anche due bonus minori, il bonus mobili e il sismabonus. Il primo permette di avere uno sconto nel caso di acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici in un’abitazione che è soggetta a ristrutturazioni.

Anche in questo caso si tratta di un’agevolazione tramite sconto Irpef da recuperare in 10 anni. Il tetto di spesa massimo è limitato a 5mila euro.

Il Sismabonus invece funziona in modo simile a ecobonus e sismabonus, ma è dedicato esclusivamente agli interventi antisismici delle zone a rischio di terremoti (categoria sismica 1, 2 e 3). Gli sconti saranno del 50% della spesa per la prima casa e del 36% per la seconda, con un limite di spesa di 96mila euro.

Quali bonus edilizi spariranno dal 2026

Arriverà invece alla sua conclusione il Superbonus 110%. Dopo anni di progressiva riduzione e di limitazioni degli accessi alla misura, il Governo è infine riuscito a chiudere la questione indicata fin dal primo momento dopo la vittoria elettorale del 2022 come un problema per le casse dello Stato.

Nel 2026 rimarranno attivi soltanto gli sconti relativi agli interventi che devono essere ancora terminati e ad alcuni casi particolari nelle zone terremotate. Completamente annullato invece il bonus per le barriere architettoniche, che portava sconti fino al 75% per gli interventi volti a migliorare l’accessibilità degli edifici.