Assegno unico, pacchetto ad hoc per il secondo figlio

In arrivo nuove misure a sostegno della natalità: per il secondo figlio si pensa a un pacchetto di aiuti ad hoc, mentre per il terzo figlio verrà implementato l'assegno unico universale

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

La legge di Bilancio si avvicina e sul tavolo del governo si accumulano gli interventi contro il caro vita. Uno di essi è la rimodulazione dell’assegno unico universale sul quale la maggioranza punta con particolare attenzione in quanto misura a sostegno della natalità.

Assegno unico universale potenziato

Il nuovo bonus figli “sarà focalizzato sul terzo figlio, mentre per il secondo è allo studio un pacchetto di altre misure più articolato“. Ne dà notizia la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Maria Roccella parlando dal palco del Talk Molto Donna organizzato dal quotidiano Il Messaggero.

Con la legge finanziaria 2022 il governo guidato da Giorgia Meloni aveva già aumentato l’assegno unico per il primo figlio fino a un anno di vita e fino ai tre anni dal terzo figlio in poi, estendendolo in modo forfettario per le famiglie più numerose. La misura era inoltre diventata strutturale.

Altre misure a sostegno della natalità

Fra le altre misure a sostegno della natalità, fra cui l’assistente materna già recentemente annunciata in consiglio dei Ministri, in accordo con quanto già anticipato a luglio dal viceministro per l’Economia Maurizio Leo, Roccella promette anche agevolazioni per chi assume le madri. Si valuta anche l’azzeramento dell’Irpef per le famiglie con almeno 3 figli.

La denatalità in Italia

Il quadro demografico fotografato dall’Istat vede un aumento del numero delle famiglie, ma una diminuzione dei giovani. Il motivo è dato dal fatto che i nuclei familiari, rispetto al passato, sono sempre più spesso composti da coppie senza figli o con un figlio solo.

Secondo le previsioni l’Italia passerà da 59 milioni di abitanti a 45 milioni nel 2080. Nel frattempo, qualora non dovessero essere messi in atto interventi correttivi, la carenza di nuovi italiani e l’abbondanza di concittadini dai capelli grigi causerà la scomparsa di milioni di posti di lavoro e costringerà a rivedere il sistema pensionistico.

“La denatalità è una spia del fatto che il Paese è incartato su se stesso. In Italia un 30% di famiglie sono composte da una sola persona, un 30% di coppie è senza figli ed un altro 30% è composto da coppie con un solo figlio”, ha dichiarato Roccella. “La Campania sta messa sicuramente meglio rispetto alla Liguria ma questo non è solo un problema italiano ma europeo. Il governo ha rimesso al centro natalità, famiglia e vitalità. Non possiamo sostituire la nostra natalità con la presunta immigrazione ma dobbiamo renderci conto che anche gli immigrati che vivono in Italia acquistano le nostre abitudini, cioè smettono di fare figli”.

“In questo Paese – ha concluso la ministra – serve un grande cambiamento culturale per riportare l’idea che fare un figlio non deve essere una penalità ma una premialità. Nella prossima legge di bilancio vogliamo attivare anche altri strumenti per facilitare la nascita del secondo e terzo figlio. Noi vogliamo dare aiuti, servizi e strumenti del welfare aziendale, così da rendere il secondo figlio un’ipotesi fattibile”.