Liberi professionisti, lavoratori autonomi ed imprese – ossia i titolari di partita Iva – entro il 27 dicembre devono pagare l’acconto Iva. Il versamento deve essere effettuato utilizzando un Modello F24 e si riferisce:
- all’imposta relativa al mese di dicembre per i contribuenti che hanno optato per il versamento mensile;
- all’imposta che scaturisce dalla dichiarazione annuale per quelli che hanno scelto optato per il versamento trimestrale;
- per i contribuenti “speciali”, invece, al versamento relativo al quarto trimestre 2024.
L’acconto Iva non deve essere versato nel caso in cui l’importo dovesse essere inferiore a 103,29 euro. Nel momento il diretto interessato dovesse versare una cifra superiore, l’operazione dovrà essere effettuata utilizzando un Modello F24: non dovranno essere applicate delle maggiorazioni a titolo di interessi.
Ma entriamo un po’ nel dettaglio e cerchiamo di capire come funziona l’acconto Iva.
Indice
Acconto Iva: di cosa si tratta
Per i soggetti passivi Iva il versamento dell’acconto Iva è un adempimento obbligatorio da assolvere entro e non oltre il 27 dicembre di ogni anno. Entro questa data è obbligatorio versare l’imposta:
- relativa al terzo trimestre dell’anno, nel caso in cui i contribuenti dovessero effettuare la liquidazione trimestrale;
- relativa alla mensilità di dicembre, nel momento in cui vengono effettuate delle liquidazioni mensili.
Attraverso questa operazione i diretti interessati effettuano un anticipo del versamento del saldo Iva che sarà dovuto nel momento in cui viene presentata la dichiarazione Iva annuale.
Devono effettuare questo versamento tutti i contribuenti passivi Iva, indipendentemente dal fatto che siano degli imprenditori o dei professionisti. Gli unici ad essere esonerati dall’effettuare il suddetto versamento sono i contribuenti che non sono obbligati ad effettuare delle liquidazioni periodiche Iva.
I soggetti esonerati
Tra i soggetti esonerati ci sono, solo per fare degli esempi, gli agricoltori e quanti abbiano adottato il regime forfettario. Ma anche gli enti pubblici territoriali che stiano esercitando delle attività rilevati ai fini Iva. Stiamo pensando, per esempio, ai Comuni che gestiscono l’erogazione di energia elettrica, gas ed acqua.
A prevede quali siano i soggetti esonerati dal versamento dell’acconto Iva ci ha pensato il Dpr n. 6333/72, che li ha identificati in:
- quanti abbiano iniziato l’attività nel corso dell’anno;
- chi abbia cessato l’attività prima del 30 novembre (mensile) o 30 settembre (trimestrale);
- quanti nel corso dell’ultimo mese o trimestre del 2023 siano stati a credito;
- chi, applicando il metodo analitico, risulti essere al 20 dicembre con un’eccedenza di credito;
- i soggetti che abbiano optato per il regime dei minimi o forfettario;
- quanti ritengano di chiudere l’anno in corso con un credito o un debito inferiore a 116,72 euro;
- chi abbia effettuato unicamente delle operazioni esenti o non imponibili.
Come viene calcolato l’importo da versare
I contribuenti alle prese con l’acconto Iva possono effettuare i calcoli per effettuare il versamento utilizzando i seguenti attraverso:
- il metodo storico: prevede una liquidazione pari all’88% degli importi che sono stati versati nel corso dell’anno precedente;
- il metodo analitico: si deve versare il 100% dell’Iva delle operazioni che sono state effettuate entro il 20 dicembre;
- il metodo previsionale: si versa l’88% di quanto effettivamente è dovuto per quel determinato periodo.
Metodo storico
Il metodo storico prevede la possibilità di calcolare l’acconto Iva in modo matematico. La determinazione dell’importo da versare viene effettuata sulla base:
- dell’anno precedente per i contribuenti trimestrali;
- della liquidazione Iva relativa al mese di dicembre per i contribuenti mensili.
Il contribuente dovrà versare l’88% dell’Iva dovuta relativamente:
- al saldo effettuato nel corso dell’anno precedente, nel caso in cui abbiano optato per la liquidazione trimestrale dell’Iva;
- al versamento del mese di dicembre dell’anno precedente pe ri contribuenti effettuano la liquidazione Iva su base mensile;
- al saldo relativo al quarto trimestre del mese precedente nel caso in cui rientrino tra i contribuenti speciali, come trasportatori e distributori di carburante.
Metodo analitico
Il versamento dell’acconto Iva con il metodo analitico avviene attraverso una liquidazione dell’imposta straordinaria. Il calcolo deve essere effettuato alla data del 20 dicembre.
Conviene adottare questo metodo nel caso in cui, nel corso dell’anno, ci sia stata un forte diminuzione del volume d’affari rispetto all’anno precedente. Attraverso il metodo analitico il contribuente ha la possibilità di calcolare l’acconto Iva in misura pari al 100% dell’imposta sul valore aggiunto che risulta dalla liquidazione straordinaria. Per la sua definizione è necessario prendere in considerazione:
- tutte le operazioni attive che sono state effettuate fino al 20 dicembre, anche quando non sono ancora state emesse e registrate le fatture di vendita;
- tutte le operazioni passive che sono state registrate fino al 20 dicembre.
Ribadiamo che il metodo analitico conviene unicamente a quanti abbiano un debito Iva inferiore rispetto al metodo storico. Il calo può essere determinato da un diminuzione delle operazioni attive effettuate nel corso dell’anno o da un numero maggiore di acquisti imponibili. Questo metodo, sotto il profilo operativo, è più oneroso rispetto al metodo previsionale, ma evita di esporre il contribuente al rischio di vedersi applicare delle sanzioni nel caso in cui il versamento dovesse risultare insufficiente, nel momento in cui viene liquidata in maniera definitiva l’Iva.
Metodo previsionale
Per definire l’importo relativo all’acconto Iva può essere utilizzato anche il metodo previsionale, attraverso il quale si delinea in quale modo si muove l’azienda nel periodo considerato. In altre parole, si fa una previsione: il versamento viene effettuato su un’ipotesi di come potrebbe muoversi l’attività nel periodo preso in considerazione.
L’acconto Iva è pari all’88% dell’Iva che si prevede di dover versare nel corso del mese di dicembre (contribuenti mensili) o nel corso dell’ultimo trimestre (per i contribuenti trimestrali).
A differenza dei metodi visti in precedenza, il rischio è quello di andare incontro ad una sanzione, nel caso in cui il versamento dovesse risultare inferiore rispetto a quanto dovuto una volta che l’Iva viene liquidata definitivamente. È bene, quindi, fare molta attenzione nel caso in cui si volesse adottare questo sistema di calcolo: l’acconto Iva non dovrà essere inferiore all’88% di quanto realmente dovuto.
Acconto Iva, come deve essere versato
Indipendentemente dal metodo di calcolo adottato, l’acconto iva deve essere versato telematicamente utilizzando un Modello F24. L’importo può essere compensato con eventuali crediti di imposte o contributi dei quali il contribuente abbia disponibilità.