Le elezioni premiano un partito, cosa dicono i sondaggi

Cosa dicono i sondaggi, tra Fratelli d'Italia che non molla di un centimetro e il Partito Democratico che sogna ancora la grande rimonta sotto l'effetto Schlein

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Quelle del 14 e 15 maggio 2023 sono state elezioni comunali che hanno lasciato il discorso aperto in tante città, dove centrosinistra e centrodestra andranno al ballottaggio per contendersi alcuni tra i comuni più importanti. Il primo turno ha segnato un successo per 4-2 delle forze di Governo, ma tutto può essere ribaltato tra due settimane al ritorno alle urne e, soprattutto, con le altre città che si inseriscono.

Ma come sono cambiati gli equilibri politici dopo questa prima parte di tornata? Ad analizzare il trend, come sempre, ci hanno pensato i sondaggi che hanno delineato un quadro che sorride ad alcuni partiti e lascia invece altri con l’amaro in bocca.

Cosa cambia nella maggioranza

Partiamo, come sempre, dalle forze di maggioranza, col centrodestra unito che resta ancora saldamente avanti nelle rilevazioni. Ma negli ultimi sondaggi, come spesso accade, c’è chi scende e c’è chi sale.

Stando alle rilevazioni di Emg per Agorà, Fratelli d’Italia resta stabilmente il primo partito in Italia, ma perde terreno. Il partito della premier Giorgia Meloni, infatti, ha perso lo 0,3% portandosi al 28%, mentre tra Lega e Forza Italia la situazione è in ripresa.

Il Carroccio, infatti, raccoglie quanto perso da Meloni, con un +0,3% che porta il partito di Salvini ad arrivare al 9,6%, alle porte della doppia cifra tanto ambita. Gli azzurri, che devono invece far a meno del convalescente Berlusconi, restano stabili al 6,5%. Una nota positiva ben accolta dal Cavaliere al San Raffaele.

Diversa, invece, sarebbe la situazione secondo la Supermedia AGI/YouTrend, che registra Fratelli d’Italia in positivo dello 0,2% al 29%, con Lega al 9,2 (+0,3 confermato) e Forza Italia invece in perdita dello 0,1 al 7%.

Opposizione, i risultati di Pd e M5s

Passando all’opposizione, invece, secondo Emg non si ferma la corsa del Partito Democratico che risente ancora dell’effetto Schlein. Diventato secondo partito del Paese dall’arrivo della nuova segretaria, i dem registrano un netto +0,5%, portandosi di fatto al 20,5%.

Momento ancora negativo per il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, con i grillini che perdono lo 0,2% e scendono al 16,1%. La coppia che scoppia, ovvero Carlo Calenda e Matteo Renzi con Azione e Italia Viva, sono invece al 3,7% e 3,1% ed entrambi in calo rispettivamente dello 0,3% e 0,1%.

Guardando ai più “piccoli”, Italexit con Paragone pur calando al 2,6% (meno 0,1%), sorpassa l’alleanza Verdi e Sinistra, che invece registra un -0,2% e passa al 2,5%. Chiudono +Europa al 2,5% (più 0,2%), Noi Moderati stabile all’1,0% e Unione Popolare allo 0,9% (meno 0,1%).

Secondo Supermedia AGI/YouTrend anche qui cambia però qualcosa. Il Partito Democratico, infatti, è dato stabile al 20,4%, con nessuna variazione rispetto all’ultima rilevazione, mentre il Movimento dell’ex premier Giuseppe Conte sarebbe addirittura in ripresa, con un +0,1. Ciò che perde Azione di Calenda (-01 a 4,2%) se lo prende Italia Viva di Renzi (+0,1 al 3%), mentre i più piccoli fanno una guerra a parte. +Europa, al 2,4 recupera lo 0,2, così come è in positivo Italexit al 2,2 (+0,1). In calo, invece, Unione Popolare (-0,3 all’1,1%) e Noi Moderati all’0,8 (-0,1).

Coalizioni, chi è avanti

Lo abbiamo già detto, ma è giusto anche sottolineare quelli che sono i risultati delle coalizioni secondo la Supermedia YouTrend/Agi, che è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto.

Resta stabilmente acanti il Centrodestra col 46% (+0,3), seguito dal Centrosinistra al 25,6% (+0,1).