Una delle certezze che il 2022 porta via con sé con l’arrivo del 2023 è quella relativa alla grande crisi scaturita dallo scoppio della guerra in Ucraina. In questi mesi, fatti di battaglie, raid sulle città ucraine e tensioni internazionali, il filo conduttore sono stati sia gli aumenti e i comuni, che i cittadini hanno dovuto affrontare nella vita di tutti i giorni. In primis il carburante, schizzato alle stelle e poi “calmierato” col taglio delle accise, poi è toccato all’aumento dei costi dell’energia, con luce e gas in bolletta che hanno toccato cifre da record.
Negli ultimi mesi, grazie anche agli interventi del Governo di Giorgia Meloni, il quadro che sembrava prospettarsi drammatico per l’inverno è rientrato, anche se ancora non tutto torna nel calcolo dei pagamenti delle bollette. Infatti i più attenti avranno notato come sul mercato all’ingrosso i prezzi del gasi siano crollati del 50%, ma le bollette anziché diminuire aumentano. Com’è possibile?
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Gas in calo, bollette in aumento: perché?
Potrebbe sembrare un controsenso che, mentre il prezzo del gas è in calo, quello delle bollette è invece in aumento. A dicembre è previsto un nuovo aumento dei prezzi nelle bollette del gas (non accadrà invece per la luce), ma a dir la verità il costo del gas all’ingrosso è di recente sceso di oltre il 50% rispetto ai mesi precedenti. E allora com’è possibile che al diminuire dei costi d’acquisto aumentano invece quelli richiesti alle famiglie?
La spiegazione è semplice, in quanto tutto dipende dai meccanismi di calco della tariffa. Per vedere l’effetto di questo risparmio all’ingrosso si dovrà attendere infatti il prossimo 4 gennaio 2023 – ma non solo – quando l’Arera, l’Autorità che regola i servizi pubblici per Reti Ambiente ed Energia, comunicherà le nuove tariffe per famiglie e piccole imprese. Al momento, infatti, i tecnici prendono il prezzo con cui ogni giorno si chiudono le contrattazioni all’ingrosso, li sommano e arrivano a una media mensile e confrontano il risultato con il prezzo medio del mese precedente.
Così facendo, dunque, succede che a novembre il prezzo medio sia risultato più basso con le quotazioni che si sono attestate tra 123 e 146 euro al megawattora, con una impennata nella seconda metà del mese che ha poi causato il rincaro del 13%. A dicembre, invece, il prezzo è rimasto alto per le prime due settimane, con una punta massima di 150 euro per poi cominciare a scendere dal 15 dicembre fino ad arrivare sotto gli 80 euro.
Un trend che si inverte
Queste cifre saranno quindi quelle interessate all’aggiornamento che presto gli italiani potrebbero riscontrare in bolletta. Se il conto di gennaio 2023 sarà ancora salato, basato sui costi del gas nella prima metà del mese di dicembre, diversa potrà essere la situazione con l’aggiornamento dei prezzi per febbraio 2023.
Come spiegato da Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, se rimarranno i prezzi di questi giorni intorno a 80 € per megawattora, allora per il prossimo calcolo di inizio febbraio 2023 per le bollette di gennaio 2023, avremo riduzioni dell’ordine del 30%”. Agli italiani dunque non resta che attendere per tornare a sorridere a tirare un sospiro di sollievo per le cifre che in bolletta, proprio nei mesi più freddi, potranno tornare a calare.