Allarme olio extravergine d’oliva contraffatto, come riconoscerlo

Olio extravergine d’oliva, in Italia una bottiglia su quattro è falsa: l’allarme lanciato da Coldiretti. Ecco come riconoscere i prodotti contraffatti

Allarme olio extravergine d’oliva contraffatto: in Italia una bottiglia su quattro risulta falsa. A denunciarlo è stata la Coldiretti, a seguito di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, in collaborazione con il ministero delle politiche agricole, che ha portato alla scoperta di 2,3 milioni di litri di olio irregolare, arrivato nel nostro Paese dall’estero.

Ma come facciamo a riconoscere un falso? È possibile individuare prima o capire quali prodotti non acquistare?

Olio extravergine d’oliva contraffatto: l’allarme Coldiretti

Si chiama “Verum et oleum” l’operazione condotta dalla Guardia di Finanza e dall’Icqrf del ministero delle politiche agricole che ha portato alla scoperta di 2,3 milioni di litri di olio irregolare, venduto ai consumatori italiani. Si tratta per lo più di prodotto da import, entrato nel nostro paese attraverso operatori del settore oleario presenti in tutto il territorio nazionale e i principali porti di ingresso delle materie prime di provenienza estera.

Dalle indagini, denuncia Coldiretti, è emerso che più di una bottiglia su quattro era falsa. Un numero preoccupante, soprattutto se rapportato alla quantità di olio straniero che consumiamo in Italia: solo nel 2021, infatti, sono arrivati ben 540 milioni di chili di prodotto dall’estero, quasi il doppio della produzione nazionale (+80%). Si tratta di un enorme danno, non solo per chi compra ma per l’intera filiera imprenditoriale.

“Le frodi non solo ingannano i cittadini – ha sottolineato a tal proposito la Coldiretti – ma fanno crollare i prezzi dei prodotti di qualità in una situazione resa già difficile dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero” (e a proposito di caro-prezzi, qui i prodotti che rischiano di scomparire).

“Da difendere – è stato specificato in aggiunta  – c’è una produzione nazionale di oltre 300 milioni di chili nel 2021 ottenuta grazie al lavoro delle circa 400 mila aziende agricole nazionali impegnate a coltivare ulivi in Italia, che può contare sul maggior numero di olio extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp) con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo”.

Come riconoscere il “falso” olio extravergine d’oliva

In queste condizioni il consiglio della Coldiretti è quello di scegliere Made in Italy verificando attentamente l’etichetta (qui per saperne di più). Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati, le etichette per legge vedono riportare una delle seguenti scritte:

  • “miscele di oli di oliva comunitari”;
  • “miscele di oli di oliva non comunitari”;
  • “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari”.

Sono obbligatorie quando si tratta di prodotti stranieri importanti, ma bisogna fare massima attenzione, perché, come denunciato dall’associazione, spesso sono così minuscole che si fa fatica a vederle ad una prima osservazione.  “La scritta – ha spiegato la Coldiretti – è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile tanto che i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente”.

Quando, come nel caso dell’olio contraffatto, non vi è alcuna avvertenza, per riconoscere un “falso d’autore” ci sono diversi parametri e caratteristiche di cui tenere conto. Prima di tutto, il prezzo troppo basso.

Gli esperti poi suggeriscono di prestare attenzione al colore: l’olio d’oliva è tendente al giallo oro o al verde intenso (quasi smeraldo), mentre quello extravergine è più tenue. Inoltre, bisogna prestare particolare attenzione all’etichetta: il marchio DOP, per esempio, indica che si tratta di un prodotto di “origine protetta”, ma deve essere accompagnato da più dettagli possibili (come il tipo di olive e di raccolta, il produttore, la scadenza etc.). Se l’etichetta è scarna e generica i produttori certificati consigliano di diffidare.

Infine, il sapore deve essere intenso e deciso, mentre l’odore dell’olio extravergine d’oliva è forte, inconfondibile.