Il decreto bollette è legge. Con il via libera definitivo del Senato, avvenuto con il voto di fiducia chiesto dal governo – 99 favorevoli, 54 contrari e 2 astenuti -, il testo del decreto viene cosi convertito: la scadenza era stata fissata per lunedì 29 maggio. Diverse le modifiche introdotte durante l’esame parlamentare del decreto legge che vale quasi 5 miliardi nel 2023 e prevede misure in tre settori: caro-energia, sanità e fisco. Ma il testo approvato in Senato è rimasto identico a quello passato alla Camera.
Per le misure a sostegno di famiglie e imprese contro il caro bollette, ridisegnate su base trimestrale tenendo conto sia dell’andamento dei prezzi dell’energia sia dell’obiettivo di favorire il risparmio energetico, e per gli interventi in favore del settore sanitario inserite nel decreto, il Governo Meloni ha stanziato un totale di 4,9 miliardi di euro.
Ecco le misure principali per famiglie e imprese, che riguardano tutta Italia (mentre per i cittadini colpiti dall’alluvione dell’Emilia-Romagna, della Marche e della Toscana il Governo ha stabilito un decreto a parte, che interviene anche su questo aspetto).
Indice
Decreto bollette: le misure per le famiglie
Contributo per spese riscaldamento
La vera novità introdotta con il decreto bollette è l’istituzione di un nuovo bonus riscaldamento. Si tratta in sostanza di nuovo incentivo al risparmio energetico per tutti i cittadini, senza limiti di reddito – e qui sta la vera novità – che a partire dal prossimo 1 ottobre al 31 dicembre 2023 potranno beneficiare di un aiuto per coprire le spese sostenute per il riscaldamento. Si tratta in verità soltanto di 3 mesi, e peraltro – a guardare i dati – non i più freddi per gli italiani.
Per quanto riguarda i criteri per l’assegnazione, ancora tutto tace: verranno definiti tramite apposito decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Sarà poi l’Arera a fissare i modi, i tempi e il valore del bonus che verrà erogato in quota fissa e differenziato in base alle 6 zone climatiche in cui è suddiviso lo Stivale.
Iva al 5% per il gas
Una delle misure più rilevanti del decreto bollette è la conferma per il prossimo trimestre – cioè dal 1 aprile al 30 giugno 2023 – della riduzione dell’Iva al 5% sul gas e dell’azzeramento degli oneri di sistema. Prorogata anche l’aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano.
Per quanto riguarda il prezzo, vista la riduzione dei prezzi del gas naturale all’ingrosso, il Governo Meloni ha deciso di prorogare il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5mila metri cubi ma solo per il mese di aprile, e in misura ridotta, cioè pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente.
Bonus sociale
Ok anche alla proroga fino al 30 giugno del Bonus sociale, il sostegno riconosciuto alle famiglie sotto forma di sconto sulle bollette di luce e gas. Possono beneficiarne però solo le famiglie che abbiano un Isee non superiore a 15mila euro.
Per quanto riguarda le famiglie numerose con più di 4 figli, dal 1 aprile al 31 dicembre 2023 la soglia Isee per l’accesso al Bonus sociale viene innalzata da 20mila a 30mila euro.
Decreto bollette: le misure per le imprese
Credito d’imposta per le imprese
Lato imprese, via libera al contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese per l‘acquisto di energia elettrica e gas naturale, per il II trimestre 2023.
Le imprese potranno invece continuare a beneficiare fino al 30 giugno dei crediti d’imposta al 20% e al 10% se nel primo trimestre del 2023 hanno registrato un incremento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre del 2019.
Agevolazione per imprese agricole
Qualche buona notizia arriva anche per le imprese agricole. Agli imprenditori agricoli che producono e cedono energia fotovoltaica viene garantita, per la componente riconducibile all’energia ceduta, un regime di tassazione più favorevole basato sul minor valore tra il prezzo medio di cessione dell’energia elettrica, determinato dall’Arera e il valore di 120 euro/MWh. Questo per l’anno di imposta 2022.
Fisco
Il decreto interviene anche sul Fisco. In merito alle scadenze introdotte con la Legge di bilancio, Meloni e la sua squadra di governo hanno deciso di ricalendarizzare, dal 31 marzo al 31 ottobre 2023, i termini di pagamento della prima rata per regolarizzare le violazioni di natura formale commesse fino al 31 ottobre 2022.
Prorogati anche i termini per il pagamento del ravvedimento speciale sulle dichiarazioni validamente presentate per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e precedenti. In particolare:
- prima rata prorogata al 30 settembre 2023
- seconda rata prorogata al 31 ottobre 2023
- terza rata prorogata al 30 novembre 2023.
Passa anche – con non poche critiche – la depenalizzazione di alcuni reati tributari. Sono state inserire infatti alcune cause speciali di non punibilità per determinati reati tributari, in particolare quando le violazioni siano correttamente definite e le somme dovute siano versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste:
- omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150mila euro per annualità
- omesso versamento di IVA di importo superiore a 250mila euro per annualità
- indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50mila euro.
Salute
Come detto, nel decreto il Governo ha legiferato anche in materia di salute, stanziando circa 1 miliardo di euro in favore di Regioni e Province autonome per limitare l’impatto del cosiddetto payback dei dispositivi medici sulle aziende del settore. Ma non solo.
Via libera anche a un inasprimento delle pene per chi usa violenza nei confronti degli operatori sanitari. E all’abolizione fino al 2025 del vincolo di incompatibilità. “Un aspetto particolarmente significativo – ha commentato il ministro della Salute Orazio Schillaci – che riguarda le professioni sanitarie e che permetterà di avere professionisti validi sul mercato che si potranno dedicare di più alla sanità pubblica”.
“Il decreto Bollette – ha dato il ministro – dà attenzione ai medici che lavorano in pronto soccorso, che rappresenta ancora una vera emergenza. I problemi – ha concluso – si risolveranno quando i pazienti avranno altri luoghi a cui rivolgersi per le cure, penso alla medicina del territorio”.