Diversi lettori stanno scrivendo a QuiFinanza per avere delucidazioni in merito alla nuova emissione di obbligazioni Eni, partita il 16 gennaio. La Consob ha approvato il prospetto informativo relativo all’offerta pubblica di sottoscrizione e ammissione a quotazione sul MOT organizzato e gestito da Borsa Italiana delle cosiddette Obbligazioni Eni Sustainability-linked 2023/2028. Eni ritorna a proporre un bond esclusivo per il pubblico italiano a distanza di ben 11 anni dall’ultimo.
L’operazione è stata deliberata dal Consiglio di Amministrazione di Eni il 27 ottobre 2022 e le obbligazioni hanno l’obiettivo di finanziare nuovi fabbisogni, mantenere una struttura finanziaria equilibrata e diversificare ulteriormente le fonti finanziarie.
Eni punta a offrire agli italiani uno strumento di risparmio solido, condividendo l’obiettivo verso un’energia completamente decarbonizzata, tecnologicamente avanzata e diversificata, sempre garantendo la sicurezza energetica del nostro Paese.
“Eni è oggi una società estremamente robusta dal punto di vista finanziario e industriale – ha detto l’ad Claudio Descalzi – con un modello di crescita volto a valorizzare al meglio i business legati alla transizione energetica e quelli tradizionali che ne alimentano il successo, anch’essi soggetti al progressivo abbattimento delle emissioni e che continuano a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti”. Vediamo di cosa si tratta, quanto valgono le obbligazioni e se conviene investire acquistandole oppure no.
Indice
Cosa sono le nuove obbligazioni Eni
Le nuove obbligazioni Eni, immesse nel sistema di gestione accentrata presso Euronext Securities Milan (Monte Titoli) in regime di dematerializzazione, sono state ammesse da Borsa Italiana e quotate sul MOT, presso cui l’investitore potrà negoziare.
Le obbligazioni sono state collocate per il tramite del consorzio di collocamento e garanzia coordinato e diretto da Intesa Sanpaolo S.p.A. e UniCredit Bank AG, che agisce anche per il tramite della propria Succursale di Milano, del quale fanno parte come garanti Banca Akros S.p.A.-Gruppo Banco BPM, BNP Paribas, BPER Banca S.p.A. e Crédit Agricole CIB, e al quale parteciperanno come collocatori altre banche, società di intermediazione mobiliare e altri intermediari autorizzati. I garanti garantiranno il collocamento fino a un massimo di 1 miliardo di euro.
Chi può comprare le nuove obbligazioni Eni
Le nuove obbligazioni possono essere acquistate esclusivamente dal pubblico italiano. Esclusi invece gli investitori di Stati Uniti, Canada, Giappone, Australia e qualunque altro Paese in cui l’offerta delle obbligazioni non sia consentita in assenza di autorizzazione da parte delle autorità competenti. Inoltre, non costituiscono offerta di strumenti finanziari in qualunque altro stato membro dell’Unione Europea.
Non possono aderire all’offerta gli investitori qualificati, fatta eccezione per:
- le persone fisiche di cui al numero II dell’Allegato 3 del Regolamento Consob n. 20307/2018 e sue successive modifiche ed integrazioni
- le società di gestione autorizzate alla prestazione del servizio di gestione su base individuale di portafogli di investimento per conto terzi
- gli intermediari autorizzati abilitati alla gestione dei portafogli individuali per conto terzi
- le società fiduciarie che prestano servizi di gestione di portafogli di investimento, anche mediante intestazione fiduciaria, esclusivamente per conto dei loro clienti, indicando sul modulo di adesione il solo codice fiscale del cliente.
Caratteristiche delle obbligazioni Eni: durata e lotto minimo
Gli italiani interessati a sottoscrivere le obbligazioni Eni lo possono fare in tre modalità differenti:
- on-line o con comunicazione a distanza fino a venerdì 20 gennaio
- con offerta fuori sede fino a venerdì 27 gennaio
- recandosi in filale fino a venerdì 3 febbraio, salvo chiusura anticipata.
Le obbligazioni sono emesse e offerte in sottoscrizione ad un prezzo pari al 100% del loro valore nominale e cioè al prezzo di 1.000 euro per ciascuna obbligazione. Il lotto minimo sottoscrivibile è di 2.000 euro, pari a 2 obbligazioni, con possibili incrementi pari ad almeno 1 obbligazione.
La durata delle obbligazioni è di 5 anni con decorrenza dal 10 febbraio 2023 e il capitale sarà rimborsato interamente alla scadenza del prestito, cioè al 10 febbraio 2028, esclusivamente per il tramite degli intermediari autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata presso Monte Titoli. Valore complessivo di 1 miliardo di euro, ma l’importo potrà essere aumentato fino a 2 miliardi in caso di eccesso di domanda.
Attenzione al rendimento: cosa sapere
Le obbligazioni pagheranno ai sottoscrittori, annualmente e in via posticipata, interessi a tasso fisso sulla base del tasso di interesse nominale annuo lordo che sarà determinato e comunicato entro 5 giorni lavorativi dalla conclusione del periodo di offerta. Il tasso non potrà comunque essere inferiore al tasso minimo, fissato al 4,30%.
Non sono previste spese né commissioni di sottoscrizione. Attenzione però: il tasso di interesse a scadenza è collegato al raggiungimento degli obiettivi Eni di sostenibilità, in particolare ai target di riduzione delle emissioni nette di gas serra (i cosiddetti Scope 1 e Scope 2) associate al business Upstream e di incremento della capacità installata da fonti rinnovabili.
In pratica, l’ultima cedola pagabile il 10 febbraio 2028 sarà collegata al conseguimento dei seguenti target di sostenibilità di Eni, che sono nel dettaglio queste:
- riduzione delle emissioni nette di gas serra (Scope 1 e Scope 2) associate alle operazioni del business Upstream: l’obiettivo è ridurre l’indicatore Net Carbon Footprint Upstream ad un valore pari o inferiore a 5,2 MtCO2eq al 31 dicembre 2025, facendo segnare un -65% rispetto alla baseline del 2018; e
- incremento della capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, fino a raggiungere un valore pari o superiore a 5 GW al 31 dicembre 2025.
A fronte del raggiungimento da parte di Eni di questi target, il tasso di interesse nominale annuo lordo rimarrà invariato fino alla scadenza delle obbligazioni. In caso di mancato raggiungimento di anche uno solo dei due target, il tasso di interesse relativo alla cedola pagabile alla data di scadenza del 10 febbraio 2028 sarà incrementato dello 0,50%.
Il rendimento delle obbligazioni si intende sempre al lordo della imposizione fiscale vigente al momento del pagamento della cedola.
Conviene comprare le obbligazioni Eni?
In generale, possiamo dire che l’investimento si dimostra vantaggioso per una serie di motivi, ma bisogna prestare attenzione.
Infatti, potrebbe essere conveniente se si considerata la solidità del gruppo, gli obiettivi strategici di lungo termine, la presenza di un tasso abbastanza generoso e della cedola, più sicura rispetto alle azioni del mercato azionario.
Tuttavia, occhio alla tassazione: perché, mentre per i BTP è al 12,5%, qui è del 26%. Inoltre, si tratta pur sempre di una Spa, e non dello Stato, e quindi i rischi connessi all’investimento sono per natura maggiori.