Nuovo decreto contro il caro-bollette: cosa cambia in casa e ufficio

Allo studio del governo un ulteriore provvedimento per fronteggiare l'aumento del costo dell'energia

Pubblicato: 13 Marzo 2022 16:06

Foto di Miriam Carraretto

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Il governo prepara un nuovo decreto per contrastare l’aumento del costo dell’energia e dispone un intervento per mettere un freno alla corsa incontrollata dei prezzi della benzina. Il provvedimento atteso in Cdm per la prossima settimana dovrebbe contenere limiti al consumo energetico degli edifici e l’ampliamento del bonus sociale per i nuclei familiari a basso reddito, ma potrebbe stabilire delle soluzioni affinché le accise sui carburanti si mantengano entro un tetto massimo sulle tariffe dei carburanti

Nuovo decreto contro il caro-bollette: le ipotesi di provvedimenti

Il tema dell’energia è stato affrontato negli ultimi giorni dal premier Mario Draghi in diverse occasioni, dal question time in Parlamento al vertice europeo di Versailles: “Il Governo condivide le vostre preoccupazioni – e le preoccupazioni di tutti – per l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime. E, come ho detto, siamo al lavoro per limitare l’impatto di questi rincari sulle imprese e le famiglie – soprattutto quelle più vulnerabili” ha detto nell’ultimo intervento alla Camera in quanto è necessario prepararsi a un’economia di guerra.

Rispondendo alle domande dei deputati, il presidente del Consiglio ha ricordato i 16 miliardi di euro stanziati dall’esecutivo tra la seconda metà del 2021 e la prima del 2022 per fronteggiare il caro-bollette, sottolineando come queste risorse avranno effetti anche fino al secondo trimestre di quest’anno (qui i consigli per pagare meno in bolletta).

“Abbiamo previsto l’azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e per le imprese, e l’abbassamento dell’Iva al 5 per cento per le utenze del gas. Abbiamo potenziato i sussidi energetici per le famiglie più svantaggiate. E abbiamo introdotto un credito d’imposta per i consumatori industriali energivori pari al 20 per cento dell’incremento del costo della fornitura di elettricità del primo trimestre 2022” ha fatto presente Mario Draghi.

Altri interventi sono previsti dal governo per limitare l’impatto dei rincari energetici sull’economia. Nel nuovo decreto dovrebbero essere contenute delle norme che prevedano l’abbassamento di qualche grado delle temperature massime negli edifici, ma anche modifiche agli orari di accensione nei condomini in base alle zone e dei tagli ai consumi di luce negli uffici pubblici.

Nuovo decreto contro il caro-bollette: l’intervento sul carburante

Ipotesi di intervento stanno cominciando a farsi largo tra le file della maggioranza anche per quanto riguarda la crescita vertiginosa dei prezzi del carburante, già a quota 2,3 euro a litro con il diesel che ha superato la benzina.

Una dinamica bollata dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani come una “colossale truffa” sulla quale è tra i primi a chiedere un provvedimento: “È necessario stabilire un prezzo massimo oltre il quale gli operatori europei non possono andare, è fondamentale. Chiunque esporta gas non può fare i conti senza l’Europa: serve un tetto massimo per il prezzo del gas, un costo appetibile da non affossare il mercato; si può discutere intorno ad una cifra di 80 euro megawatt/ora che è già il doppio di quanto pagavamo un anno fa” ha detto il ministro.

Il relatore della legge di conversione del decreto bollette alla commissione attività produttive della camera Luca Squeri di Forza Italia, ha annunciato in proposito che proporrà la sterilizzazione dell’Iva sui carburanti, almeno sull’Iva aggiunta rispetto agli aumenti.

“Comincia ad essere una cifra significativa, 10 centesimi al litro, è poco rispetto all’impennata dei prezzi ma almeno è qualcosa”, ha detto.

Sul tema Confesercenti, Fegica Cisl, Figisc/Anisa Confcommercio propongono il ritorno della cosiddetta ‘accisa mobile’, che consente, “da una parte, di sterilizzare gli aumenti dell’Iva (già oggi maggiori di 7,00 centesimi al litro rispetto solo a due mesi fa) e, dall’altra, di creare un minimo di stabilità per famiglie ed operatori economici”.