Eredità dei beni prima del matrimonio, chi ne ha diritto

Chi ha diritto all’eredità dei beni acquistati dal coniuge prima del matrimonio

Pubblicato: 24 Luglio 2023 13:00

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

L’eredità comprende tutti i beni appartenenti al defunto. Tuttavia, se il defunto era sposato con il regime di comunione dei beni, solo il 50% di tali beni confluisce nell’eredità, mentre il restante 50% è del coniuge superstite, che ha comunque diritto alla sua quota di eredità. Tuttavia, vi è una questione particolare riguardante i beni acquistati in modo indipendente dal defunto prima del matrimonio.

Questi beni non rientrano nella comunione dei beni. Ovviamente, questo problema non sussiste nel caso in cui i coniugi avessero scelto il regime della separazione dei beni. Ora cerchiamo di capire a chi andranno in eredità i beni acquistati dal defunto prima del matrimonio.

A chi vanno i beni ereditati

Il regime patrimoniale dei coniugi è un elemento fondamentale che influisce notevolmente sull’assegnazione dei beni nell’eredità. Nel caso in cui il defunto avesse acquistato delle case durante il matrimonio con il regime legale di comunione dei beni, la metà del valore di tali case spetterebbe al coniuge superstite.

In altre parole, il coniuge superstite conserva la proprietà del 50% delle case e ha anche diritto alla sua quota ereditaria, calcolata sul restante 50% del valore delle case e su altri eventuali beni personali del defunto. Tuttavia, se i coniugi avessero invece scelto il regime della separazione dei beni, tutte le case acquistate dal defunto durante il matrimonio sarebbero state incluse nella massa ereditaria.

In questo secondo scenario, la quota del coniuge superstite verrebbe calcolata sull’intero patrimonio ereditario, includendo anche le case acquistate dal defunto durante il matrimonio. Pertanto, il regime patrimoniale matrimoniale ha un impatto significativo sulla suddivisione degli averi e delle proprietà nel momento dell’eredità.

Beni che non rientrano nella comunione coniugale

Quando si parla dei beni acquistati prima del matrimonio, non ci sono dubbi riguardo al regime patrimoniale. Alcuni beni, infatti, sono esclusi dalla comunione dei beni, tra cui:

  • I beni acquistati dal defunto prima del matrimonio;
  • I beni ricevuti dal coniuge a titolo di donazione;
  • I beni ereditati dal coniuge;
  • I beni ad uso personale;
  • I beni necessari all’attività personale;
  • I beni acquistati tramite la vendita o lo scambio di quelli personali, a condizione che ciò sia specificato nell’atto di acquisto.

Indipendentemente dal regime patrimoniale dei coniugi, questi beni confluiscono nella massa ereditaria e vengono suddivisi tra gli eredi, salvo alcune eccezioni previste dalla legge.

Chi eredita i beni acquistati dal defunto prima del matrimonio

Gli eredi hanno diritto alle quote dei beni acquistati dal defunto prima del matrimonio, e tali quote possono essere determinate dal testamento o, in mancanza di disposizioni testamentarie, dal Codice Civile. Ogni erede ha diritto a una quota percentuale su tutti i beni del defunto, inclusi quelli acquistati prima del matrimonio. Tuttavia, nessun erede ha diritto a beni specifici in particolare, anche se corrispondenti alla loro quota. La divisione dei beni avviene in accordo tra i coeredi o tramite azione giudiziale.

In caso di un erede universale, non ci sono problemi di divisione in quanto l’erede riceve l’intero patrimonio. Tuttavia, il testamento può anche individuare legatari a cui sono destinati beni specifici determinati dal defunto.

Da fare un’eccezione riguardo alla casa coniugale, che potrebbe spettare al coniuge superstite, almeno per quanto riguarda l’uso. Il coniuge superstite ha il diritto di abitazione sull’abitazione coniugale, inclusa la mobilia e gli arredamenti, per un certo periodo di tempo. Questo diritto di abitazione, tuttavia, non influisce sulle quote ereditarie degli altri eredi. La casa viene comunque divisa tra gli aventi diritto, anche se diversi dal coniuge, ma quest’ultimo ha il diritto di continuare ad abitarvi.

Il diritto di abitazione, quindi, può impedire agli altri eredi di godere del bene, ma non ne modifica la successione ereditaria. È importante notare che il diritto di abitazione è riconosciuto al coniuge superstite indipendentemente dal regime patrimoniale scelto tra i coniugi.