Smart working, stretta affitti, Bonus psicologo, chirurgia estetica senza Iva: cosa c’è nel Decreto Anticipi

La prossima settimana approderà nell'aula di Palazzo Madama: tutte le novità del nuovo decreto del Governo connesso con la manovra finanziaria

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Sono partite ieri le votazioni relative al Decreto Legge Anticipi, con l’obiettivo di procedere con i lavori anche nella giornata di oggi, presso la commissione Bilancio del Senato. Inoltre, si prevede di conferire il mandato al relatore il martedì successivo, affinché possa presentare il testo in aula al Senato mercoledì 6 dicembre.

Nonostante la quiete apparente, emergono tensioni significative, soprattutto riguardo al maxi emendamento al decreto, che ha scatenato uno scontro tra la maggioranza e le opposizioni. Le divergenze si manifestano soprattutto in relazione a emendamenti specifici, come lo sconto fiscale per interventi di natura estetica, il bonus psicologico e l’introduzione di un codice obbligatorio per i proprietari di B&B che affittano le proprie strutture.

Via l’Iva per gli interventi estetici

Un emendamento che suscita notevole interesse riguarda una norma che elimina l’IVA sulla chirurgia estetica. La formulazione può apparire provocatoria, ma è importante sottolineare che l’emendamento specifica chiaramente che l’esenzione totale si applicherà esclusivamente agli interventi a fini terapeutici. In altre parole, saranno considerati eleggibili solo quegli interventi mirati al miglioramento del benessere fisico o alla cura di patologie, a condizione che siano certificati da un’attestazione medica.

Stretta sugli affitti brevi, multe fino a 8mila euro

Una significativa novità riguarda gli affitti brevi, un mercato in rapida espansione che il governo intende regolamentare. Sebbene l’aumento al 26% della cedolare secca, ad eccezione della prima casa, sarà attuato solo con la manovra, il Decreto Anticipi introduce nuovi obblighi per i proprietari che affittano ai turisti.

In particolare, viene introdotto il Cin, il Codice Identificativo Nazionale per gli affitti turistici, concesso dal Ministero del Turismo. La mancanza di questo codice può comportare sanzioni che vanno da 800 a 8.000 euro, mentre la mancata esposizione del Cin è soggetta a sanzioni che vanno da 500 a 5.000 euro.

Per coloro che affittano in forma imprenditoriale, l’omissione della segnalazione certificata di inizio attività (Scia) è punita con una multa che varia da 2.000 a 10.000 euro. Sono previste multe anche per chi non si conforma agli obblighi di sicurezza, con sanzioni che vanno da 600 a 6.000 euro per le unità immobiliari prive di dispositivi di rilevazione del gas e del monossido di carbonio, nonché di estintori portatili.

Nel frattempo, su questa tematica degli affitti brevi, 14 associazioni di categoria, rappresentanti di proprietari, intermediari e gestori professionali (tra cui Confedilizia, Fiaip, Prolocatur, Aigab, Confassociazioni RE, PMI, Rescasa Lombardia, Host + Host, Host Italia, Bre-VE, Myguestfriend, OspitaMI, Abbav e F.A.R.E.), esprimono soddisfazione per l’accoglienza della loro proposta relativa al Cin. Tuttavia, manifestano forte dissenso nei confronti di altre disposizioni ostative che, se adottate, potrebbero scoraggiare gli investimenti immobiliari, specialmente nelle aree interne e nei borghi. Questi investimenti sono finalizzati a un segmento redditizio che, negli ultimi anni, ha giocato un ruolo fondamentale nel rendere dinamico il mercato immobiliare nazionale, apportando benefici evidenti al sistema Paese.

Bonus psicologo: altri 5 milioni nel 2023, raddoppiano i fondi

Nel Decreto Legge Anticipi, si osserva una convergenza tra maggioranza e opposizione, almeno per quanto riguarda il bonus psicologo, un tema particolarmente rilevante anche all’interno del Partito Democratico (Pd). La senatrice di Forza Italia e vicepresidente di Palazzo Madama, Licia Ronzulli, che è la prima firmataria di un emendamento su questo argomento, ha illustrato che le risorse destinate a questo scopo sono aumentate da 5 a 10 milioni di euro per il 2023. Ha inoltre rivendicato questo risultato come un successo significativo.

La Strada dei Parchi riavrà la concessione dell’A24-A25

A partire dal primo gennaio 2024, le autostrade A24 e A25 potrebbero tornare sotto la gestione della Strada dei Parchi del Gruppo Toto, segnando la conclusione delle dispute legali con il Governo. Questo cambiamento è previsto da un emendamento presentato dai relatori al decreto legge, che mira a reintegrare la concessione alla società del Gruppo Toto. In passato, durante l’esecutivo Draghi, il governo aveva revocato la concessione a favore dell’Anas mediante il decreto legge 68/2022 (Infrastrutture-bis), accusando la Strada dei Parchi di presunte inadempienze nella manutenzione dei viadotti, accuse poi non confermate dalle sentenze dei Tar intervenuti sulla questione.

L’emendamento prevede il ritorno della gestione alla società del Gruppo Toto dal primo gennaio fino alla scadenza originariamente prevista dalla convenzione, la quale era stata interrotta dal Dl 68 e successivamente prolungata per il periodo in cui l’Anas aveva assunto la gestione. Questo reintegro è condizionato alla rinuncia da parte della Strada dei Parchi a qualsiasi richiesta avanzata tramite azioni legali e all’impegno di subentrare nella concessione mantenendo le infrastrutture autostradali, i beni immobili e immateriali necessari per la gestione e manutenzione ordinaria delle autostrade A24 e A25. Inoltre, la società deve accettare il subentro ai contratti stipulati dall’Anas nel periodo compreso tra l’8 luglio 2022 e la data di reintegro del concessionario, ovvero il primo gennaio 2024.

Riforma del Fondo di Garanzia per le Pmi

Nel contesto della riforma del Fondo di Garanzia per le PMI, si introduce la gratuità dell’accesso per le micro imprese, che costituiscono oltre il 95% del nostro tessuto imprenditoriale. Questa misura contribuisce a mitigare leggermente l’incremento dei tassi di interesse. Secondo la CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), le modifiche apportate aprono anche maggiori opportunità per l’intervento dei Confidi, ossia soggetti mutualistici che agevolano l’accesso al credito per micro e piccole imprese.

C’è la proroga per lo smart working

C’è anche la proroga dello smart working per i lavoratori fragili e i genitori di figli under 14 fino al giugno 2024. Al momento la possibilità di lavoro agile per le due categorie scade il 31 dicembre 2023. Era stata già presentata una proposta di proroga al decreto proroghe ma l’emendamento non è passato. Per questo è stato riproposto nel Dl anticipi.

Iva 10% per tutti i tipi di integratori alimentari

L’emendamento presentato inizialmente da Fratelli d’Italia (FdI) e successivamente riformulato dal governo nel Decreto Legge Anticipi è stato approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. Tale emendamento stabilisce che agli integratori alimentari, indipendentemente dalla forma in cui sono presentati e commercializzati, si applicherà l’Iva ridotta al 10%. Questa norma chiarisce un aspetto della disciplina sull’Iva che era stato oggetto di interpelli all’Agenzia delle Entrate. In precedenza, vi erano incertezze riguardo al beneficio dell’Iva ridotta per gli integratori alimentari, ma l’emendamento mira a fornire una regolamentazione chiara in modo che l’aliquota del 10% si applichi uniformemente a tali prodotti.

Continuerà ad esserci l’assistenza durante le verifiche fiscali

L’emendamento approvato in Commissione Bilancio del Senato conferma la possibilità per il contribuente di avvalersi dell’assistenza e rappresentanza da parte di un professionista durante le verifiche fiscali. La disposizione afferma chiaramente che “in occasione delle verifiche sono comunque sempre applicabili l’assistenza e la rappresentanza del contribuente”. Questa salvaguardia assicura al contribuente il diritto di essere supportato da un professionista durante il processo di verifica fiscale.