Azienda storica vicina al fallimento, cosa è andato storto

Un'azienda storica, leader nel settore cosmetico per decenni, ha dichiarato il fallimento dopo ben 90 anni di attività: dopo la grande crisi, cosa è andato storto?

Foto di Miriam Carraretto

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Revlon, azienda storica e leader nel settore cosmetico per decenni, ha dichiarato il fallimento dopo ben 90 anni di attività. I vertici puntano il dito contro i rallentamenti conseguenti alla pandemia e l’aumento dei prezzi. Ma potrebbero non essere solo queste le ragioni della bancarotta.

Revlon dichiara bancarotta dopo 90 anni di attività

A giugno 2022 Revlon ha presentato istanza di “protezione dal fallimento” negli Stati Uniti, un processo legale che consente alla società in difficoltà di continuare a fare trading mentre capisce come ripagare i debiti. Nessuna delle filiali operative internazionali di Revlon è inclusa nel procedimento, ad eccezione del Canada e del Regno Unito.

Revlon ha riempito gli scaffali di molti negozi make up per tantissimo tempo, contraddistinguendosi soprattutto negli anni ’90 come azienda leader nel settore cosmetici, ma negli ultimi tempi il brand ha dovuto lottare non solo con pesanti insolvenze, ma anche con una concorrenza più dura. Ha evitato per un soffio il fallimento l’anno scorso ma ora ha debiti per un ammontare di 3,3 miliardi di dollari (più di 3 miliardi di euro).

La società con sede a New York, anche se rischia il fallimento, non si è tuttavia data per vinta, non ancora. Al contrario, i vertici hanno affermato che, previa approvazione del tribunale, prevedono di ricevere 575 milioni di dollari (quasi 545 milioni di euro) da finanziamenti provenienti da istituti di credito esistenti, che consentiranno loro di mantenere in esecuzione le sue operazioni quotidiane, almeno per ora.

“Il deposito di oggi consentirà a Revlon di offrire ai nostri consumatori i prodotti iconici che abbiamo fornito per decenni, fornendo al contempo un percorso più chiaro per la nostra crescita futura”, ha affermato Debra Perelman, nominata presidente e CEO di Revlon nel 2018.

Revlon vicina al fallimento, cosa è andato storto?

Mentre Revlon cercava di capire come distinguersi dai competitor che hanno iniziato a popolare il mercato del make-up, investendo massicciamente in campagne pubblicitarie e social, i problemi dell’azienda si sono intensificati con la pandemia.

Tra le restrizioni anti Covid come Green Pass,  mascherina e quarantena, la gente ha iniziato a truccarsi meno durante i ripetuti lockdown, e tutto questo ha avuto delle ricadute non indifferenti sugli incassi. Anche in Cina, che è la fabbrica del mondo per eccellenza, c’è stato di recente il più grande lockdown da inizio pandemia che ha portato non pochi problemi.

Non è certo la prima azienda che, dopo la crisi scatenata dall’emergenza sanitaria, è andata incontro alla chiusura definitiva.

Inoltre, negli ultimi mesi, Revlon, come molte altre aziende, ha dovuto fare i conti con i rallentamenti della catena di approvvigionamento e i costi più elevati della merce per i quali si sta andando incontro alla più grave crisi economica del millennio. La società di bellezza ha dichiarato a marzo che i vari problemi logistici hanno danneggiato la sua capacità di soddisfare gli ordini dei clienti, poi ha fatto sapere di essere stata particolarmente ostacolata dall’aumento dei prezzi degli ingredienti chiave, oltre che della persistente carenza di manodopera.

Lo scenario, quindi, è completamente cambiato rispetto al passato, quando Revlon era la seconda azienda di cosmetici per vendite, dietro solo ad Avon. Ora è al numero 22, secondo una recente classifica della rivista di moda WWD.