Crisi senza fine per Stellantis, -27% dei ricavi nel terzo trimestre 2024

Ancora un trimestre negativo per Stellantis, col Gruppo che sta attraversando un momento nero così come quello del settore automotive

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Pubblicato: 31 Ottobre 2024 14:59

Quella in atto in casa Stellantis pare essere una crisi senza fine, con i ricavi del Gruppo che sono nettamente in calo nel 2024. Il terzo trimestre dell’anno, fanno sapere dall’azienda, è infatti stato chiuso in negativo in termini di ricavi netti rispetto allo stesso periodo del 2023. Le cause? Molteplici, tra cui numeri inferiori nelle consegne e l’impatto negativo su prezzi e cambi.

Stellantis giù nel terzo trimestre

Non un buon momento per Stellantis che si fa per tutti sintesi perfetta della crisi del mercato dell’auto in questo 2024. I conti del terzo trimestre, infatti, non sorridono a Elkann e Tavares, con i ricavi netti in picchiata rispetto allo stesso periodo del 2023.

Stellantis, infatti, ha registrato un calo nei ricavi netti nel terzo trimestre 2024, un periodo segnato dalla transizione verso prodotti migliorati e dalle azioni di riduzione dello stock. Guardando i numeri, i ricavi netti sono diminuiti del 27% rispetto all’anno precedente, principalmente a causa delle consegne inferiori e di un mix sfavorevole, nonché degli impatti prezzi e cambi. Le consegne consolidate per il trimestre chiuso il 30 settembre 2024, invece, sono state pari a 1.148 mila unità, con un calo del 20% su base annua.

“Sebbene la performance del terzo trimestre del 2024 sia inferiore al nostro potenziale, sono soddisfatto dei progressi nell’indirizzare i problemi operativi, in particolare lo stock negli Stati Uniti, che è stato ridotto in modo significativo ed è in linea con gli obiettivi di fine anno, nonché la stabilizzazione della quota di mercato nello stesso Paese” ha fatto sapere Doug Ostermann, neo Chief Financial Officer che ha preso di recente il posto di Natalie Knight.

Il Cfo Stellantis ha aggiunto: “In Europa, i nostri rigorosi requisiti di qualità hanno ritardato l’avvio di alcuni modelli dagli alti volumi, ma con i progressi compiuti nel risolvere le sfide, beneficeremo presto dell’espansione significativa che l’ondata di prodotti di nuova generazione porterà nel 2025 e oltre”.

La reazione della Borsa

Contro ogni previsione, però, la Borsa non ha reagito male alla pubblicazione dei dati dei conti di Stellantis. Nonostante le nette perdite nei ricavi rispetto al 2023, il Gruppo ha iniziato la giornata in maniera positiva.

A Piazza Affari, infatti, è stato registrato un +0,67% a 12,32 euro, col titolo che a mezzogiorno era a +2,45% facendo migliorare i risultati di inizio mattinata della Borsa. Risultati che hanno portato Stellantis a essere la migliore di giornata, mentre Campari ha registrato un calo in rosso che più rosso non si può (oltre il -3%).

L’affondo del governo

Annuncio dei risultati del terzo trimestre che arriva all’indomani dell’affondo del governo ai danni di Stellantis, con la premier Giorgia Meloni che non si è tirata indietro nel far polemica con John Elkann. Nel corso di Porta a Porta, infatti, la presidente del Consiglio ha tirato una bordata al dirigente del Gruppo, accusandolo di aver mancato di rispetto al Parlamento.

Il perché è presto spiegato, perché l’esecutivo aveva chiamato l’imprenditore italo-americano a riferire in Aula. Ma da parte dell’erede Agnelli è arrivato il rifiuto che ha sollevato non poche polemiche.

“Siamo una Repubblica parlamentare… questa mancanza di rispetto verso il Parlamento io me la sarei evitata” ha detto la premier. In una chiamata col presidente della Camera, Lorenzo Fontana, Elkann ha però ribadito il rispetto del Parlamento spiegando che “la risposta al presidente della commissione attività produttive Gusmeroli nasce dall’osservanza della decisione della Camera di impegnare il governo – attraverso le mozioni approvate dall’Aula- a identificare politiche industriali in linea con l’evoluzione del settore automotive”.

Elkann ha quindi sottolineato “l’apertura al dialogo con tutte le Istituzioni, come da sempre il gruppo fa in tutti i paesi in cui è presente, Italia in primis”.