Sportelli bancari sempre più introvabili, elenco e numeri delle chiusure

Scende sempre di più il numero di filiali aperte in Italia, causando un'emergenza sia sul fronte dei servizi bancari ai cittadini sia a livello occupazionale

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Non si ferma l’esodo delle banche dai piccoli e grandi comuni in tutta Italia. Gli sportelli aperti sono sempre di meno e, dopo le tante denunce dei sindacati di categoria, l’emergenza è arrivata all’attenzione del Parlamento con mozioni e risoluzioni bipartisan. Il fenomeno è stato descritto dal Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro, che registra una diminuzione dal 2018 al 2023 del 20,7% delle filiali, passate da 25.409 a 20.161 in tutto il territorio nazionale.

I numeri

Secondo l’elaborazione dei dati del sindacato bancario Uilca realizzata da Adnkronos, con la scomparsa degli sportelli aumenta il numero di comuni rimasti senza nemmeno un presidio bancario: 717 in più in sei anni.

La chiusura di 5.248 filiali rappresenta però non soltanto un problema di servizi per i cittadini, ma anche dal punto di vista occupazionale, con una perdita del 6% del personale dal 2018 al 2023, pari a 16.727 tagli tra i dipendenti delle banche.

“Anche per il 2023 dobbiamo registrare, purtroppo, la prosecuzione del trend di chiusura delle filiali bancarie. Questo fenomeno sta creando conseguenze negative sui territori in termini economici, di legalità e sociali, colpendo soprattutto le fasce più deboli e fragili della popolazione che, come sindacato, abbiamo la missione di tutelare e proteggere”, ha commentato all’Adnkronos il segretario generale della Uilca, Fulvio Furlan.

La mappa delle chiusure

Dal punto di vista geografico, il fenomeno della sparizione degli sportelli è più o meno uniforme in tutta Italia. Rispetto alla media del -20,7% su tutta Italia, a registrare un calo minore sono Sicilia e Sardegna, nelle quali il numero di filiali è sceso del -17,5%, con una diminuzione del 12,8% dei comuni serviti nelle Isole, dove però si registrano più licenziamenti: -15,1% di personale occupato nel settore, pari a 2.188 lavoratori in meno (qui i dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria).

Sullo stesso livello si aggira l’area del Nord Est, con un -17,9% di sportelli, ma molti meno comuni rimasti senza banche (-5,9%) e meno tagli ai dipendenti (-3,7%). Peggiore il quadro nel Nord Ovest che registra un calo del 21,9% delle filiali e una riduzione del 16,2% dei comuni con presidi bancari, così come nel Sud, dove il numero degli sportelli è sceso del 21,3% e i comuni serviti sono li 17,9% in meno. Al Centro Italia si rileva il taglio maggiore degli sportelli, ma con una quota minore di comuni rimasti senza banca (-13,6%).

Le banche che hanno chiuso più sportelli

Secondo l’elaborazione di Adnkronos dei bilanci e dei piani industriali degli istituti di credito in Italia, i gruppi bancari che hanno chiuso più sportelli dal 2022 al 2023 sono stati Intesa Sanpaolo e Bper Banca, che hanno eliminato in tutta Italia rispettivamente 286 e 278 filiali: da 3.325 a 3.039 sedi nel primo caso, da 1.913 a 1.635 nel secondo, considerando però che Bper Banca ha ceduto 48 sportelli a Banco Desio.

Staccato al terzo posto c’è Banco Bpm, che nel periodo considerato ha cancellato 69 filiali (da 1.427 a 1.358), quindi oltre un quarto in meno rispetto alle prime due. Stando ai dati, a piedi del podio risulta esserci UniCredit, con un taglio di 36 sportelli (da 1.986 a 1.950), seguita da Volksbank che ha chiuso soltanto 5 sportelli, partendo però da un più basso numero di filiali (167) (qui abbiamo parlato della chiusura degli sportelli in tutta Italia secondo i dati della Banca d’Italia).