Satispay, la popolare piattaforma italiana per i pagamenti digitali, ha annunciato che dal 7 aprile 2025 applicherà una commissione dell’1% anche per le transazioni inferiori ai 10 euro. Parallelamente, introdurrà la possibilità di effettuare pagamenti con addebito differito in caso di credito insufficiente nell’app e transazioni offline senza connessione Internet. Sul caso è intervenuta anche Assoutenti, che ha chiesto di rivedere la misura.
Attualmente, le operazioni sotto i 10 euro sono esenti da commissioni, un vantaggio che ha contribuito in modo significativo alla diffusione del servizio tra consumatori ed esercenti negli ultimi anni.
La reazione di Assoutenti
Secondo Assoutenti, questa decisione potrebbe rappresentare un passo indietro rispetto alle politiche adottate negli ultimi anni per incentivare l’uso dei pagamenti elettronici.
“Si tratta di una decisione che penalizza sia i consumatori che i piccoli esercenti – dichiara il presidente Gabriele Melluso – Uno dei punti di forza di Satispay era proprio l’assenza di costi fissi per i pagamenti di piccola entità, un fattore che ha favorito la diffusione del servizio tra i cittadini e le attività di vicinato. Ora, con l’introduzione delle commissioni anche per i pagamenti sotto i 10 euro, si rischia proprio di colpire quei soggetti che più hanno bisogno di strumenti di pagamento digitali accessibili ed economici”.
L’introduzione di commissioni sulle micro-transazioni potrebbe infatti scoraggiare l’uso dei pagamenti elettronici, incidendo su spese quotidiane come colazioni al bar, piccoli acquisti nei negozi di quartiere o nei mercati locali.
“Chiediamo a Satispay di rivedere questa decisione e di valutare soluzioni alternative che non gravino sui consumatori e sulle piccole attività commerciali. Se necessario, siamo pronti a coinvolgere le autorità competenti affinché venga garantita la tutela degli utenti e la concorrenza nel mercato dei pagamenti digitali”, conclude Melluso.
Cos’è Satispay
Satispay, applicazione di pagamento digitale interamente italiana, consente di trasferire denaro e fare acquisti senza l’uso di carte di credito o debito, sfruttando un sistema indipendente dai circuiti tradizionali e collegando direttamente il conto bancario dell’utente all’app. La sua semplicità d’uso e i costi contenuti per gli esercenti hanno contribuito a renderla particolarmente popolare per i pagamenti nei negozi fisici, online e tra privati.
Ma per molti questa decisione è la fine di un’era. Satispay si era affermata come una delle realtà più apprezzate in Italia grazie a caratteristiche distintive: un’azienda nazionale, la possibilità di pagare senza carte praticamente ovunque e l’assenza di commissioni. O almeno, fino a oggi. Una scelta probabilmente dettata da esigenze di bilancio, ma che, come prevedibile, ha già scatenato un acceso dibattito.
La rabbia dei commercianti
Secondo i commercianti, le piccole realtà imprenditoriali potrebbero essere le più colpite da questa decisione, già alle prese con l’aumento dei costi di gestione. “Le commissioni rischiano di erodere i margini di profitto e di disincentivare l’uso dei pagamenti digitali – affermano gli esercenti – vanificando gli sforzi per promuovere la tracciabilità e combattere l’evasione fiscale”.
La preoccupazione principale è che l’aumento dei costi di transazione possa spingere molti clienti a tornare all’uso del contante, interrompendo così il processo di modernizzazione dei pagamenti.