La conferenza dei presidenti dei gruppi dell’Eurocamera ha dato mandato ufficiale alla presidente Roberta Metsola per partire con l’annunciata stretta su lobby e porte girevoli messa in campo dopo il Qatargate. Si tratta di un pacchetto di misure volte ad aumentare la “trasparenza, l’etica e a migliorare i rapporti di lavoro con i Paesi terzi”.
Lo ha spiegato ai cronisti il capogruppo di Id Marco Zanni al termine della riunione tra Metsola e i capigruppi. “Sarà un percorso abbastanza rapido. Siamo ottimisti sul fatto che per una volta l’Eurocamera possa lavorare in maniera unitaria”, ha sottolineato l’eurodeputato leghista.
Parlamentari, stop per due anni
Il primo obiettivo è prevedere un periodo di “cooling off” per gli ex eurodeputati che vogliano diventare lobbisti: fino a 24 mesi, dopo la fine del mandato, durante i quali non potrebbero iscriversi al registro di trasparenza, e non potrebbero quindi fare lobbying nel Parlamento.
Obiettivo trasparenza
Una seconda misura prevede una maggiore trasparenza sulle attività dei parlamentari: verrebbe introdotta una sezione “Integrità” sulla homepage del sito del Parlamento, con informazioni su sanzioni, dichiarazioni di regalie, viaggi fatti in Paesi terzi non a spese del Parlamento, dichiarazione degli incontri in agenda, informazioni e link al registro di trasparenza.
Gli ex parlamentari, inoltre, non avranno più il pass per entrare liberamente nell’Eurocamera come faceva Antonio Panzeri, ma avranno bisogno di un accredito giornaliero.
La presidente Metsola ha chiesto al segretario generale del Parlamento europeo Alessandro Chiocchetti di formare una task force amministrativa per attuare rapidamente le misure in questione.