Provvedimenti economici rimandati a settembre, di cosa dovrà occuparsi il governo dopo l’estate

A causa della pausa estiva del Parlamento, alcuni provvedimenti economici sono stati rimandati a settembre: ecco quali sono

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Con l’arrivo di agosto, anche il Governo va in vacanza e molti provvedimenti vengono così spostati a settembre. Dal decreto omnibus al bonus Befana, passando per il ddl concorrenza, sono numerosi i disegni di legge economici rimasti in sospeso e rinviati dopo la pausa estiva. A settembre, Governo e Parlamento troveranno una serie di questioni da affrontare prima dell’inizio della sessione di bilancio: la Manovra deve infatti essere presentata alla Camera dei Deputati entro il 20 ottobre. Ecco le misure che sono state posticipate a settembre.

Si parlerà del bonus Befana

Anche per la politica è tempo di ferie. Tuttavia, a settembre governo e Parlamento si ritroveranno con diversi provvedimenti economici rimasti in sospeso e rinviati dopo la pausa estiva. Tra questi, il decreto omnibus, il bonus Befana e il ddl concorrenza.

Il decreto legislativo Irpef-Ires, atteso da quattro mesi e previsto in Parlamento per settembre, include il controverso bonus Befana: circa 80 euro che erano stati inizialmente previsti nelle tredicesime, ma poi rinviati a gennaio a causa di mancanza di coperture. Approvato dal Consiglio dei ministri alla vigilia del primo maggio, il decreto attuativo della riforma fiscale è ancora bloccato presso la Ragioneria. Ci vorrà quindi ancora del tempo prima che possa essere presentato ai parlamentari.

Occhi sulla Manovra: tutte le scadenze

Al rientro dalle vacanze, i parlamentari non avranno certo tempo per annoiarsi. Li attendono una serie di provvedimenti economici rimasti in sospeso e quelli appena approvati dall’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva. Questo avverrà prima che l’attività parlamentare entri nel vivo con la sessione di bilancio: la Manovra, come di consueto, dovrà essere presentata a Montecitorio entro il 20 ottobre, ma quest’anno sarà preceduta dal nuovo Piano strutturale di bilancio.

In particolare, il percorso del decreto omnibus sembra destinato a essere complesso. Una delle questioni che saranno centrali nella Manovra saranno le nuove regole Ue sulle procedure nazionali di bilancio, con il Governo che dovrà stare attento ad attenersi a certi livelli di spesa, alla luce anche della procedura di infrazione per deficit eccessivo.

Dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri, il decreto deve essere discusso dalle Camere. Il provvedimento include misure che spaziano dal fisco agli enti locali, dal contributo per gli abitanti sfollati delle Vele di Scampia all’aumento della flat tax da 100mila a 200mila euro per i “Paperoni” che trasferiscono la residenza fiscale in Italia. Data la varietà e l’importanza delle misure, è possibile che il decreto subisca numerose modifiche; per questo motivo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha già esortato i ministri a limitare gli emendamenti.

Un grosso lavoro sarà fatto per le pensioni, con la scadenza di Opzione Donna e Ape Sociale e il (forse) definitivo abbandono di Quota 41, la proposta della Lega che però non ha mai incontrato molti favori all’interno del Governo.

Non sono le sole misure che rischiano di essere tagliate: in attesa di rinnovo c’è la riduzione dell’Irpef (l’imposta sui redditi), che interessa 25 milioni di contribuenti, con benefici che variano da pochi euro fino a 260 euro l’anno per i redditi più alti. A rischio sono anche gli sconti per incentivare le assunzioni, il supporto per le mamme lavoratrici con due figli, la Carta acquisti “Dedicata da te” da 500 euro destinata alle famiglie più in difficoltà e la riduzione del Canone Rai da 90 a 70 euro.

Si parlerà anche di taxi e Ncc, ma non di balneari

Anche la legge annuale sulla concorrenza, approvata in Consiglio dei ministri a fine luglio, deve ancora essere incardinata nelle Camere. Questo ddl affronta una serie di temi, tra cui la proroga dei dehors, le sanzioni per taxi e Ncc abusivi e una novità significativa riguardante le concessioni autostradali: una parte dei pedaggi andrà allo Stato anziché alle società concessionarie.

Tuttavia, la legge sulla concorrenza non si occupa della questione dei balneari, un tema su cui il governo non ha fornito risposte nemmeno nell’ultimo Consiglio dei ministri, suscitando la protesta degli operatori che è culminata nello sciopero del 9 agosto. A settembre potrebbe esserci qualche sviluppo, e secondo indiscrezioni stampa, il governo avrebbe già predisposto un piano per rivedere le concessioni balneari nel tempo, adattandole in base alla percentuale di spiagge libere disponibili sul territorio.

Inoltre, sia alla Camera che al Senato ci sono vari dossier rimasti in sospeso prima della pausa estiva. Alla Camera, ad esempio, è in attesa di discussione il ddl lavoro, che include misure contro il caporalato, le restrizioni sugli impianti fotovoltaici a terra e interventi sul clima, il lavoro per l’emergenze fitosanitarie e granchio blu, il contenimento della peste suina africana e tubercolosi bovina e il rafforzamento della polizia agroalimentare.

Cos’è il ddl Intelligenza Artificiale: le proposte legislative in arrivo

In Senato, invece, è ancora in corso l’esame in commissione del ddl sull’Intelligenza Artificiale, assegnato congiuntamente alle commissioni Ambiente e Affari sociali. Inoltre, resta da destinare il ddl per la semplificazione e digitalizzazione dei procedimenti relativi alle attività economiche e ai servizi per cittadini e imprese. Presentato il 5 luglio, questo provvedimento, collegato alla legge di bilancio, deve ancora essere assegnato a una commissione.

Ad aspettare i deputati della commissione Finanze ci sono, oltre al decreto legislativo con il testo unico dei tributi erariali minori, diverse proposte di legge. Tra queste, spicca la riapertura dei termini per la richiesta di acquisizione di immobili dello Stato da parte degli enti territoriali.

In seguito alle recenti indiscrezioni sul possibile contributo delle banche al bilancio pubblico, la commissione dovrà esaminare anche una proposta di legge sull’obbligo di contrattazione e recesso della banca nei rapporti di conto corrente, oltre a una proposta di Fratelli d’Italia riguardante la proroga dell’imposta straordinaria sugli extraprofitti bancari. Per quest’ultima è stato annunciato un ciclo di audizioni, che però non è ancora iniziato.