Via libera al Patto di stabilità dall’Eurocamera, quasi nessun italiano vota a favore

Ok dal Parlamento Europeo al nuovo Patto di stabilità, ma gli europarlamentari italiani si oppongono andando contro o astenendosi chiaramente nel voto

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il nuovo Patto di stabilità ha ricevuto il via libera definitivo dell’Eurocamera di Strasburgo. Con 359 voti favorevoli, 166 contrari e 61 astensioni, la direttiva per la nuova governance economica dell’Europa ha ricevuto l’approvazione dei presenti, ma non è mancato il braccio di ferro e le polemiche. Tra queste quelle degli europarlamentari italiani che si sono schierati contro il Patto astenendosi o votando contro la direttiva.

Ok al Patto di stabilità

Il voto decisivo per il via libera al nuovo Patto di stabilità è arrivato nella giornata di martedì 23 aprile 2024 a Strasburgo. L’Eurocamera, con 586 presenti, ha infatti detto la sua sulla nuova direttiva per la governance economica dell’Europa, la serie di complesse regole fiscali a cui sono sottoposti tutti gli stati membri dell’Unione Europea.

Dei presenti, come detto, in 359 hanno votato favorevolmente, mentre 166 si sono dichiarati contrari alla decisione di dare il via libera. In 61 si sono astenuti, con il trend di voto che ha seguito anche quello del braccio preventivo della nuova norma e del braccio correttivo, votati poco prima.

Un via libera che lascia soddisfatto il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, tra le firme del Patto che era stato anche approvato dal ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti, che però ha detto con franchezza: “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di correggere norme talmente rigide che spesso non venivano applicate e siamo riusciti in questo obiettivo. Come avviene dopo ogni negoziato, la riforma adottata oggi è un compromesso, che non è perfetto, e fa ben poco per ridurre la complessità, ma è migliore delle regole esistenti”.

Gentiloni, infatti, ha sottolineato che il nuovo Patto è il tentativo di voltare pagina per l’Europa che ora è pronta ad aprire un nuovo capitolo che “consentirà di affrontare le nostre sfide attuali e future con rinnovata fiducia.

Un insieme di regole non perfette, ma di certo migliori secondo Gentiloni perché “definisce un percorso credibile per la necessaria riduzione del debito, garantisce che gli Stati membri abbiano la responsabilità delle loro politiche fiscali, all’interno di un quadro comune europeo e dà maggiore risalto agli aspetti sociali e alle considerazioni climatiche”.

La palla passa ora al Consiglio Ue che potrà dare il via libera definitivo a questo pacchetto legislativo chiave nei prossimi giorni.

Italiani contrari al Patto di stabilità

Ma tra i gli europarlamentari che hanno votato il Patto spiccano le decisioni degli italiani. Soltanto in tre, infatti, hanno votato a favore della nuova riforma. Si tratta di Lara Comi di Forza Italia, Herbert Dorfmann della Südtiroler Volkspartei e Marco Zullo, ex M5S che oggi siede nel gruppo parlamentare di Renew, cioè dei liberali.

Tutti gli altri partiti si sono astenuti, mentre il M5s ha votato contro. Ma perché? Sembra che nessun partito italiano abbia voluto “intestarsi” dal punto di vista politico l’approvazione del Patto perché le nuove norme sono complesse e hanno tanti limiti, come vi abbiamo già raccontato.

Tra piani di spesa individuali e obiettivi generali, infatti, non tutti sono convinti. Motivo per cui nelle scorse ore tra i gruppi presenti a Strasburgo è andato in scena più di un summit. Quello della Lega in mattina ha fatto trapelare la conferma dell’astensione, da Forza Italia e Pd stessa decisione dopo confronti con i leader politici.

L’unico partito andato per la sua strada, confermando le decisioni, è stato il Movimento 5 Stelle che da mesi si opponeva alla versione definitiva della riforma.