Niente tassa patrimoniale, Meloni rassicura i super ricchi tra le polemiche

La premier Meloni ha respinto la proposta di patrimoniale di Maurizio Landini, andando all'attacco della sinistra: la polemica politica

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

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Giorgia Meloni scaccia il fantasma della patrimoniale. La presidente del Consiglio ha risposto alla proposta della tassa per i super ricchi rilanciata dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini nell’ambito delle discussioni sulla Manovra all’esame del Parlamento.

Un contributo di solidarietà dell’1% ai patrimoni più alti in Italia, che ha provocato l’immediata levata di scudi da parte della maggioranza e che non trova però neanche il sostegno univoco del campo largo.

La patrimoniale di Landini

Maurizio Landini è tornato sulla sua idea di patrimoniale, presentata al tavolo di Palazzo Chigi con i sindacati sulla legge di Bilancio 2026, all’assemblea dei delegati della Cgil.

Il segretario del sindacato ha proposto un contributo di solidarietà all’1% su patrimoni superiori a 2 milioni di euro, che riguarderebbe circa 500mila. Secondo il sindacalista, l’intervento porterebbe nella casse dello Stato 26 miliardi, da dedicare in Manovra alla spesa su lavoro, welfare, salari, pensioni e investimenti.

La risposta di Giorgia Meloni

L’ipotesi di un prelievo fiscale sui ricchi è da sempre un tabù nel centrodestra e anche questa volta il governo non ha esitato a rimandare il mittente qualsiasi ipotesi di patrimoniale.

A Maurizio Landini e al centrosinistra è arrivata la risposta senza margini di trattiva della presidente del Consiglio Giorgia Meloni:

Le patrimoniali ricompaiono ciclicamente nelle proposte della sinistra. È rassicurante sapere che, con la destra al governo, non vedranno mai la luce

La reazione delle opposizioni

La sortita della presidente del Consiglio ha immediatamente fatto scattare la reazione delle opposizioni, più o meno decisa. Tiepida la controreplica della segretaria del Partito democratico Elly Schlein, favorevole all’introduzione di una patrimoniale per i ricchi, ma se introdotta in ambito europeo.

“Con Giorgia Meloni al governo la pressione fiscale è salita al 42,8%, il massimo degli ultimi dieci anni. Lo dicono i dati del governo, non del Pd. Il governo Meloni ha aumentato le tasse per tutti. E come se non bastasse nella prossima manovra interviene sull’Irpef e aiuta di nuovo i più ricchi anziché il ceto medio che si è impoverito. Lo dice l’Istat, che l’85% delle risorse andranno alle famiglie più ricche. Con che faccia stamattina si sveglia e attacca le opposizioni? Il suo governo verrà ricordato come quello dei salassi per famiglie e imprese italiane e per gli aiuti ai più ricchi”

Lo stop nel campo largo arriva dal presidente del M5s Giuseppe Conte che, nonostante non rinunci ad andare all’attacco di Giorgia Meloni sulla Manovra, sulla patrimoniale fa dei distinguo:

Questi patrimoni super tassati non daranno grandi risorse per risolvere le emergenze

Sul prelievo ai super ricchi non si è fatta attendere la replica del segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, invece da sempre sostenitore della tassa:

La presidente del Consiglio ci dice via tweet che è rassicurante sapere che con la destra al governo non ci saranno mai patrimoniali. Io dico che non è per niente rassicurante che con la destra al governo aumentino le persone in povertà, aumentino – come è successo tra il 2023 e il 2024 – di 1 milione gli italiani che rinunciano a curarsi perché non se lo possono più permettere