Chi era Stefano Bontempelli, manager di App Immuni e co-founder di Nb Renaissance

Stefano Bontempelli aveva 53 anni ed era malato da tempo. Choc tra le società in cui era manager, una figura stimata e di successo in Italia e non solo

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Choc nel settore del private equity per la morte di Stefano Bontempelli, stimato manager che ricopriva diversi ruoli di rilievo. L’uomo, 53 anni, è deceduto lo scorso 2 luglio 2024 a Mestre, in provincia di Venezia, ed era malato da tempo. Una notizia che ha sconvolto i colleghi di Neuberger Berman, la società di investimento privata dove Bontempelli rivestiva il ruolo di managing director, e anche negli uffici di Nb Renaissance, dove era co-founder e senior partner.

Morto il manager Stefano Bontempelli

Bontempelli, 53 anni, era un manager molto conosciuto nell’ambiente del private equity, con molte sue iniziative di successo che avevano conquistato tutti. Un nome fortemente legato a Neuberger Berman e non solo.

Secondo quanto si apprende, l’uomo era malato da tempo e le società per le quali lavorava ne erano al corrente. Ma la morte sarebbe collegata a un suicidio. Stando a quanto riferito da Il Gazzettino, Bontempelli si sarebbe tolto la vita lanciandosi dal quinto piano dell’abitazione di via Filiasi a Mestre, Venezia, appartenuta alla madre.

Il decesso è avvenuto martedì 2 luglio, ma i colleghi e i più stretti collaboratori ne sono venuti a conoscenza solo il giorno successivo. L’uomo, che faceva spesso la spola tra il Veneto e la Lombardia, si era comunque allontanato dagli uffici a causa della sua malattia. Da diverso tempo, infatti, non si recava più al lavoro.

Il ricordo di Nb Renaissance

A confermare la notizia della morte di Stefano Bontempelli anche Nb Renaissance che in una nota ha ricordato il 53enne per “le grandi doti umane e professionali, stimato e apprezzato dal team Nb Renaissance, dai suoi partner internazionali e dalla business community”.

“Una mente lucida e lungimirante, un grande motivatore, sempre disponibile al confronto e pronto con entusiasmo alle sfide professionali e personali, una persona generosa che lascia un vuoto profondo nella nostra community” scrivono.

E poi, tra il dolore, una promessa: “Il team Nb Renaissance con il supporto di Neuberger Berman porterà avanti con ancora più determinazione i successi e i progetti cui Stefano ha attivamente partecipato”.

Da Nb Renaissance all’App Immuni, chi era

Ricordato da tutti come un grande professionista e un uomo di successo, Stefano Bontempelli era laureato con lode in Economia Aziendale all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Un percorso accademico che gli ha aperto le porte del settore del private equity che ha avuto nel 53enne una figura di spicco.

Vantava, infatti, una carriera più che trentennale nel settore, di cui 15 anni trascorsi con Neuberger Berman. La società, tra l’altro, ad aprile è diventata italiana dal momento in cui i tre soci italiani hanno acquisito la maggioranza – il 90%, con gli americani che sono rimasti con il 10%.

Co-fondatore e senior partner di Nb Renaissance, la società di investimenti privata che gestiva insieme a due altri noti esponenti della finanza milanese, Fabio Canè e Marco Cerrina Feroni, era anche nel consiglio di amministrazione di Bending Spoons, la start up italiana famosa per la creazione, all’epoca della pandemia da Covid-19, dell’App Immuni.

Quest’ultima azienda, di recente, aveva ricevuto un finanziamento di 155 milioni e Bontempelli si era detto ottimista sul futuro. Grazie all’operazione, finalizzata a sostenere nuove acquisizioni e portata a termine grazie alla consulenza finanziaria di Allen & Company e alla consulenza legale di Clifford Chance, il valore della società ha toccato i 2,55 miliardi di dollari.

Grazie al suo fiuto e alla sua esperienza nel settore, il 53enne qualche anno fa era riuscito a frenare l’avanzata dei colossi cinesi nel settore conciario vicentino, che avevano messo gli occhi sul gruppo Sicit. Grazie all’intervento di Nb Renaissance, Sicit si è fatta convince dall’offerta pubblica di acquisto promossa dalla società di investimenti privati.