Non è stata ancora posta la prima pietra della metro D di Roma, ma già si palesano delle problematiche per quanto riguarda i costi di realizzazione del progetto che, secondo il progetto del Campidoglio, servirà a migliorare i collegamenti cittadini tra la parte Sud e Nord – Ovest della Capitale. Della metro D si è iniziato a parlare nel lontano 2007, ma nel classico degli iter italiani tutto sta procedendo a ritmo molto lento. Solo quest’anno, infatti, si inizieranno i sondaggi nel sottosuolo della città, con il prezzo inizialmente stimato a 3,5 miliardi euro (nel 2010) ora triplicato a 9 miliardi di euro.
Metro D di Roma, costi triplicati per il progetto
Di metro D a Roma si è tornati a parlare dopo che nell’ultima seduta della commissione Mobilità l’assessore di riferimento Eugenio Patanè ha riferito che l’obiettivo dell’amministrazione nel nuovo anno è capire la fattibilità tecnica ed economica del progetto del 2010. Questo, appare abbastanza chiaro, dovrà essere aggiornato sia nelle sue parti strutturali che di investimento.
Inizialmente la spesa prevista era stata di 3,5 miliardi in project financing con Condotte, ma oggi, a causa delle nuove normative e dell’aumento dei costi dei materiali, la stima arriva almeno a 9 miliardi di euro, più o meno il triplo.
L’aggiornamento del progetto
Per attualizzare il progetto del 2010, il Campidoglio ha deciso di affidarsi a Roma Metropolitane che, prima di tutto, avrà il compito di individuare un deposito per i treni nella zona Nord e Sud della nuova linea.
Andranno poi svolti, entro il 2025 stando alle parole di Patanè, i sondaggi lungo le varie tratte per presentare “nel più breve tempo possibile” e in maniera “quanto più unitaria e complessiva possibile” un progetto di fattibilità tecnica ed economica.
“Uno dei nostri obblighi – ha detto l’assessore alla Mobilità durante la riunione della commissione – era quello di verificare se quel tracciato del 2010, a 14 anni di distanza, con le modifiche che la città nel frattempo ha subito, rispondesse ancora all’interesse pubblico”. Si arriva così a Roma Metropolitane che è stata incaricata di studiare delle alternative progettuali possibili in concerto con il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessorato all’Urbanistica.
Come sarà la metro D di Roma
Così come detto in precedenza, la metro D di Roma nasce dalla volontà di migliorare il collegamento – al momento va detto molto complesso – tra l’area Nord – Est e Sud della Capitale, mettendo anche in comunicazione la nuova tratta con le altre linee già esistente nella città.
Il tracciato ipotizzato dovrebbe essere lungo circa 30 chilometri ed essere composto da 30 stazioni, già scese a 22 secondo diverse letture, ma solo i sondaggi preliminari del sottosuolo potranno dire se tale progetto è fattibile oppure no. Quanto ai capolinea, si andrà da Nomentana Gra a Vigna Murata, con la linea che incrocerà la metro B1 a Jonio, la metro A a Barberini e la metro C nella nuova stazione di piazza Venezia.
Ci sono inoltre dei punti fermi del progetto che secondo l’assessore Patanè non potranno subire modifiche. Si tratta dello “scambio con la stazione ferroviaria Trastevere” per arrivare poi “a Eur Fermi”, incrociando “con la metro B a Eur Magliana e quello con le Ferrovie di Stato a Villa Bonelli”. E ancora, i treni della nuova metro D saranno lunghi 70 metri e potranno trasportare fino a 750 persone (20mila passeggeri all’ora per direzione) con passaggi previsti ogni 90-120 secondi. Utopia, va precisato, vista l’attuale condizione in cui vertono le metro della Capitale, ma finché si è nel caso delle ipotesi è lecito sognare.