Mense scolastiche, costo medio in aumento del 3%: le Regioni in cui si spende di più

Il costo delle mense scolastiche vede profonde disparità fra regione e regione: in Basilicata si spende mediamente di più; in Calabria il servizio vede un'impennata dei prezzi del +26%; Barletta è la città più economica

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Quanto costa la mensa scolastica nelle varie regioni d’Italia lo chiarisce una recente indagine che ha analizzato il prezzo del servizio regione per regione per poi stilare una media nazionale: il prezzo medio di un pasto alla scuola primaria è di 4,20 euro (per un importo mensile di 84 euro); il prezzo medio di un pasto alla scuola dell’infanzia è poco più alto ed è di 4,26 euro (per un importo mensile pari a 85 euro). In media il costo del servizio mense scolastiche è cresciuto del +3% rispetto al periodo 2022-2023.

Il costo delle mense scolastiche nel 2024

Sono i dati raccolti dalla VII indagine di Cittadinanzattiva sul costo delle mense scolastiche in Italia. La regione mediamente più costosa è la Basilicata con 109 euro mensili per il servizio mensa. Seguono l’Emilia-Romagna con 107 euro e la Liguria con 103 euro.

La regione più economica, invece, è la Sardegna con 61 euro per la scuola dell’infanzia e 65 per la primaria; segue l’Umbria con 67 euro.

Nell’erogazione del servizio, le variazioni di prezzo da un anno all’altro possono impennarsi improvvisamente: in due sole regioni (Abruzzo e Valle d’Aosta) il costo del pasto rimane invariato rispetto all’anno precedente; in quattro regioni i costi diminuiscono (Basilicata, Lazio, Toscana e Umbria); in tutte le altre si registrano aumenti, in alcuni casi particolarmente significativi: in Calabria il costo del servizio mensa nell’ultimo anno si è impennato di oltre un quarto toccando quota +26%; seguono Lombardia (+7,5%), Molise (+7,2%), Puglia (+6,9%), Liguria (+6,83%) e Friuli Venezia Giulia (+5,9%).

La città più economica e quella più cara

Barletta conquista il primo posto nella classifica delle città più economiche per il servizio di mensa scolastica con 2 euro sia per l’infanzia che per la primaria. Seguono Cagliari, Ragusa ed Enna. Sul podio delle città più costose, invece, Torino riconferma il primato degli ultimi anni per l’infanzia (6,60 euro a pasto), mentre Trapani e Livorno si aggiudicano il primato per la primaria (6,40 euro).

Roma, a sorpresa, rientra nella classifica delle città meno care con un costo a pasto medio di 2,32 euro in entrambe le tipologie di scuola. Il costo medio del servizio nella Capitale, tuttavia, è eterogeneo e risente delle differenze fra le varie zone.

Qui abbiamo spiegato come 341 mense scolastiche in Italia siano risultate irregolari.

Poche mense scolastiche al Sud

Al Sud le mense scolastiche sono carenti: solo il 22% delle scuole ne possiede una. Percentuale che scende al 15,6% in Campania e al 13,7% in Sicilia.

“Da anni chiediamo che la ristorazione scolastica diventi un servizio pubblico essenziale, e fra le raccomandazioni previste anche dal Piano di Azione nazionale per l’attuazione della garanzia infanzia vi è quella di rendere il pasto scolastico gradualmente gratuito per tutti, partendo dai bambini e dalle bambine che vivono in famiglie in povertà assoluta. Una condizione che purtroppo accomuna sempre più minori: il 4,9% dei minori di 16 anni è in condizione di deprivazione alimentare e il 2,5% non può permettersi un pasto proteico al giorno”. Così dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva.

Qui il nostro focus su come portare in detrazione il costo della mensa scolastica dalla dichiarazione dei redditi.