Meloni in Cina firma l’intesa sulle auto elettriche: cosa cambia per l’Italia

Giorgia Meloni ha siglato sei memorandum d'intesa industriale con la Cina, uno dedicato alle auto elettriche: il piano è segreto, ma sembra che la futura produzione di veicoli in Italia possa essere fatta dai cinesi

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

La presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, nel corso del suo incontro diplomatico a Pechino con il governo cinese, ha portato fin qui a casa sei memorandum di collaborazione industriale tra i due Paesi, uno dei quali dedicato al tema delle auto elettriche e delle energie rinnovabili. Il contenuto dell’accordo non è stato ancora reso pubblico, anche se da più parti si avanza l’ipotesi che la futura produzione di veicoli a batteria in territorio italiano possa essere svolta da parte di costruttori cinesi. La premier italiana sul punto si è detta molto soddisfatta, soprattutto in merito alla condivisione “delle nuove frontiere di conoscenza”, con la Cina che in questo anni ha saputo conquistare il mercato globale delle auto elettriche.

Girogia Meloni in Cina, accordo sulle auto elettriche

La visita diplomatica di Giorgia Meloni in Cina non è affatto semplice per l’Italia, visto che si tratta del primo incontro di un presidente nostrano con il Dragone rosso dopo che il governo guidato da Giuseppe Conte aveva deciso di abbandonare la cosiddetta Via della Seta.

A supporto della presidente del consiglio italiano c’erano tuttavia alcuni rappresentati italiani di aziende che hanno molti interessi in estremo oriente e, già da diverso tempo, il ministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), Adolfo Urso, era in contatto con la Cina, specie sul tema delle auto elettriche.

Il memorandum dedicato a questa tipologia di mobilità, quanto mai importante anche per le aziende italiane attive nel settore automobilistico, pone l’Italia in una posizione di potenziale vantaggio rispetto alla concorrenza. Secondo quanto riportato da più fonti, infatti, la produzione di prossimi veicoli a batteria in Italia potrebbe essere svolta da costruttori cinesi che, nel corso degli ultimi anni, hanno acquisito sempre più competenze sul tema. Quanto ai nomi dei possibili costruttori, al momento non vi è certezza, anche se nei mesi scorsi il Mimit aveva parlato molto con Chery, BYD, Saic e Geely.

Il nuovo equilibrio diplomatico tra Italia e Cina

“È un passo significativo”, ha detto Giorgia Meloni nel corso del Business forum Italia-Cina di Pechino commentando la firma tra i due Paesi dei sei memorandum di collaborazione industriale. “Comprende – ha aggiunto – settori industriali strategici come la mobilità elettrica e le rinnovabili. Settori dove peraltro la Cina già da tempo opera sulla frontiera tecnologica, il che le richiede di agire come un’economia pienamente sviluppata, quale è, condividendo con i partner le nuove frontiere di conoscenza”.

Il piano triennale di collaborazione

Nel suo intervento al Business forum, la presidente Giorgia Meloni ha anche annunciato l’intesa raggiunta con la Cina su un nuovo piano di collaborazione triennale. Questo servirà, così come ribadito anche dal primo ministro cinese Li Qiang, a sviluppare nuove forme di collaborazione tra i due Paesi seguendo e rafforzando lo spirito di quanto già fatto in passato con la Via della Seta. All’interno del piano ci saranno diversi aspetti economici e politici a legare Italia e Cina, tra cui:

  • gli investimenti;
  • la tutela della proprietà intellettuale e delle indicazioni geografiche;
  • l’agricoltura e la sicurezza alimentare;
  • la ricerca e la formazione;
  • l’ambiente;
  • la cultura e il turismo;
  • il contrasto della criminalità organizzata.