Cos’è il latte coltivato, dopo Israele anche il Canada apre alla vendita

Il latte coltivato (detto anche latte sintetico) è privo di colesterolo e lattosio. Il sapore "è quasi identico", assicurano i produttori

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Non solo carne coltivata, nell’elenco dei novel food c’è anche il latte sintetico, un prodotto basato sulla sintesi artificiale della proteina beta-lattoglobulina (Blg), privo di colesterolo e di lattosio e dal sapore solo leggermente diverso. Dopo Israele, Singapore e Usa, adesso anche il Canada apre al latte coltivato.

Non si tratta di latte artificiale

Prima di spiegare cos’è il latte sintetico, conviene spiegare cosa non è. Esiste da anni la locuzione di “latte artificiale” (noto anche come “latte di formula”), ma si tratta di un prodotto derivato dal latte di mucca o di capra che viene impiegato per nutrire i neonati. Il latte artificiale viene venduto liquido o in polvere.

Cos’è il latte sintetico

Il latte coltivato, detto anche latte sintetico, è un prodotto di laboratorio totalmente “animal free”. Questo particolare alimento viene prodotto sfruttando lieviti in grado di riprodurre le proteine del latte per fermentazione. Il prodotto finale non contiene lattosio o colesterolo e può dunque essere consumato anche da chi debba rispettare rigidi regimi alimentari. E non contiene neppure tracce di quei farmaci utilizzati in maniera massiccia negli allevamenti, ovvero antibiotici e ormoni.

Un altro vantaggio del latte sintetico è quello di poter essere prodotto anche in zone prive di ampi pascoli o di terra da destinare alla produzione di foraggio per gli animali degli allevamenti intensivi.

Il latte coltivato può essere consumato in versione liquida, oppure può essere utilizzato come base per tutti i classici prodotti caseari e dolciari derivati: formaggi, yogurt, gelati, semifreddi, eccetera.

Che sapore ha il latte sintetico

Per stessa ammissione dei produttori, il latte coltivato ha un sapore non identico a quello vero. “Quasi identico”, lo definiscono i dirigenti della Remilk.

Si tratta comunque di un’alternativa da tenere in considerazione per chi soffra di colesterolo o di intolleranza al lattosio. O per chi sia vegano.

Latte sintetico by Israele

Israele è stato l’apripista nel settore del latte coltivato. Tutto è partito nel 2019 da un brevetto della startup Remilk. Il premier Benyamin Netanyahu in visita allo stabilimento di Remilk nel maggio del 2023 ha avuto parole di encomio per il progetto definendolo “l’inizio di un balzo in avanti, una pietra miliare in un’area in cui Israele è già un leader tecnologico”.

Nord America e Singapore aprono al latte sintetico

Il Canada ha aperto alla produzione di latte sintetico. “Il Canada è un mercato importante per noi e siamo orgogliosi di essere i primi a entrarvi con l’opportunità di offrire un’esperienza casearia senza pari”, ha dichiarato Aviv Wolff, cofondatore e ceo di Remilk. Oltre al latte, il Canada ha dato dunque il via libera alla commercializzazione dei derivati.

Un anno fa negli Stati Uniti la Food and Drug Administration aveva dato l’ok all’azienda No Questions Letter per l’impiego di latte sintetico nelle sue produzioni.

Anche Singapore ha recentemente dato il via alla commercializzazione del latte sintetico.

L’Italia ha invece vietato i novel food, con la benedizione di Coldiretti.