Oro da record, è il momento giusto per investire: la strategia 60/20/20

L'oro raggiunge un nuovo record storico e si afferma come investimento strategico: la proposta di Morgan Stanley per un portafoglio più resiliente nell'era dell'incertezza economica

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

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Negli ultimi giorni l’oro ha registrato un nuovo record sui mercati internazionali, superando quota 3.700 dollari l’oncia nello scambio a pronti e con un incremento dello 0,41% in poche ore grazie ai 3.738 dollari l’oncia raggiunti in chiusura di seduta il 22 settembre 2025.

Questi numeri, mai toccati prima, confermano la forza del metallo prezioso in un contesto economico caratterizzato da incertezza, tassi in oscillazione e un’inflazione che continua a rimanere una delle principali preoccupazioni degli investitori.

L’oro è il bene rifugio per eccellenza

Non si tratta soltanto di dati tecnici, ma di un vero segnale, in un mondo in cui le tradizionali certezze degli investimenti vengono messe in discussione, l’oro dimostra ancora una volta di essere il bene rifugio per eccellenza.

A sostegno di questa tesi, Morgan Stanley, una delle banche d’affari più autorevoli al mondo, ha recentemente suggerito ai propri clienti una nuova strategia di portafoglio, spiegata dal suo Chief Investment Officer Mike Wilson in un’intervista a Reuters.

Addio alla strategia 40/60 dopo il record dell’oro

Tradizionalmente, la finanza accademica e i consulenti di investimento hanno sempre proposto un modello di portafoglio basato sul 60/40:

  • 60% in azioni;
  • 40% in obbligazioni.

Si tratta di una diversificazione ritenuta capace di bilanciare crescita e stabilità, poiché le azioni offrono rendimento nei periodi di espansione economica, mentre i bond garantiscono protezione e cedole nei momenti di crisi.

Oggi però questo schema appare meno efficace. I rendimenti obbligazionari, pur in risalita, sono spesso erosi dall’inflazione, mentre i titoli di Stato a lungo termine richiedono premi di rischio sempre più alti. Le borse americane, nonostante i record di Nasdaq e S&P 500, mostrano un potenziale di crescita più limitato rispetto al passato.

Per questo la Morgan Stanley propone un nuovo paradigma:

  • 60% azioni;
  • 20% obbligazioni;
  • 20% oro.

È la formula del 60/20/20, che riconosce al metallo prezioso un ruolo strategico come asset anti-fragile, capace cioè di resistere e addirittura rafforzarsi nei momenti di stress sistemico.

Come ha sottolineato Wilson:

Oro e azioni di alta qualità sono oggi i migliori strumenti di copertura.

In altre parole, l’oro non è più un’aggiunta marginale o una riserva da tenere solo in tempi di emergenza, ma diventa parte integrante e strutturale della strategia di protezione del patrimonio.

Perché l’oro è l’asset giusto in questo momento

Ci sono ragioni concrete e attuali che spiegano perché oggi l’oro rappresenta un’opportunità di investimento.

Il primo motivo riguarda l’inflazione. Nonostante le banche centrali si stiano dando da fare, i prezzi continuano a salire più del previsto e l’oro, che storicamente ha dimostrato di essere un rifugio sicuro contro l’aumento dei prezzi, mantiene il suo valore, proteggendo il tuo potere d’acquisto dall’erosione.

Poi c’è il fattore geopolitica. Il mondo di oggi è piuttosto turbolento. Le guerre (anche commerciali) e le conseguenti incertezze sulle forniture globali spingono molti investitori a cercare una sorta di porto sicuro. E ancora una volta l’oro, in questi scenari di instabilità, si conferma (come già detto) il bene rifugio per eccellenza.

Un ruolo importante gioca anche la politica monetaria. Nonostante i tagli dei tassi d’interesse, la liquidità in circolo è infatti ancora tantissima. Questa situazione potrebbe portare alla formazione di bolle speculative e in un contesto del genere, avere un bene concreto e tangibile come l’oro è una scelta che molti considerano molto più sicura.

Infine, ha il suo peso la domanda delle banche centrali, che negli ultimi anni, soprattutto quelle dei Paesi emergenti, hanno iniziato a comprare sempre più oro. Lo fanno per diversificare le loro riserve e per diminuire la loro dipendenza dal dollaro. L’aumento di domanda da parte di istituzioni così importanti non fa altro che sostenere e rafforzare il valore dell’oro.

Come investire in oro: tutte le opzioni

Per un investitore oggi ci sono diverse modalità per aggiungere oro al portafoglio:

  • oro fisico;
  • ETF sull’oro;
  • futures e opzioni;
  • azioni di società aurifere.

Lingotti e monete sono la forma più tradizionale, ideale per chi cerca il contatto diretto con l’asset. Richiedono però custodia sicura e costi aggiuntivi. Gli ETF sono strumenti finanziari quotati che replicano l’andamento del prezzo del metallo, facili da scambiare come un’azione e senza problemi di stoccaggio.

Futures e opzioni sono contratti derivati per investitori più esperti, che permettono di speculare sulle variazioni di prezzo anche con leva finanziaria. Infine le azioni di società che estraggono oro sono una scelta più rischiosa ma potenzialmente molto redditizia.

Valutare queste opzioni ha senso soprattutto considerando che la raccomandazione di Morgan Stanley si colloca chiaramente in un’ottica di medio-lungo periodo, cioè non si tratta di una scelta momentanea legata alla situazione attuale dei mercati, ma di una strategia da mantenere nel tempo, utile per proteggere i risparmi anche negli anni futuri.

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