Germania in recessione, il Pil 2024 viene rivisto al ribasso, -0,2%

La Germania sempre più a rischio recessione rivede al ribasso il proprio Pil 2024, abbassandolo dello 0,2%: colpa di diverse situazioni negative come quella di Volkswagen

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 9 Ottobre 2024 21:00

Continua il periodo di difficoltà per l’economia della Germania con il governo di Berlino che ha tagliato le stime sul Pil del 2024 affermando che la “più grande economia europea subirà una contrazione per il secondo anno consecutivo prima che la ripresa inizi nel 2025”. Con sullo sfondo una non impossibile recessione, il Paese è costretto a rivedere al ribasso i propri obiettivi produttivi dopo una serie di eventi decisamente negativi che l’hanno investita, dalle possibili chiusure di Volkswagen al congelamento di un importante progetto della multinazionale Intel.

Le stime del Pil 2024 della Germania

Così come riferito dal governo tedesco guidato da Olaf Scholz, il Pil nazionale si contrarrà dello 0,2% nel 2024, andando quindi marcatamente nella direzione opposta rispetto all’espansione inizialmente prospettata dello 0,3%. Si tratterà, tuttavia, di una fase, con l’esecutivo che vede già nel 2025 la possibilità di una ripresa dell’economia locale dell’1,1% (la previsione iniziale era all’1%), e dell’1,6% nel 2026.

La recessione tedesca

A spingere verso la revisione al ribasso delle stime del Pil nazionale in Germania sono stati alcuni fattori altamente negativi. Dalla crisi del comparto auto, con Volkswagen che più di tutti sta accusando il colpo e ha annunciato la chiusura di stabilimenti e possibili licenziamenti, al venir meno di importanti investimenti dall’estero, come nel caso del gigante Intel che ha momentaneamente congelato un importante progetto nel Paese.

L’economia tedesca vive, dalla scorsa estate, una fase di stagnazione che, a sua volta, seguiva un avvio di anno decisamente difficile. Le previsioni annuali degli istituti non possono che risentirne, con molti che oltre alla stagnazione del Pil vedono sullo sfondo la possibilità di una leggera recessione nel 2024.

Deboli sono i consumi privati, malgrado i recenti Europei di calcio disputati in Germania e gli aumenti dei salari, così come la domanda, sia interna che esterna. La politica monetaria resta dunque restrittiva – nonostante sia stata avviata una fase di riduzione dei tassi da parte della Bce – e resterà tale secondo il ministro dell’Economia Robert Habeck fino alla fine del 2024. “Il Paese – ha precisato il ministro – soffre soprattutto di problemi strutturali, per cui dal 2018, l’economia tedesca non ha più conosciuto una crescita significativa”.

Le speranze di ripresa nel 2025

A fronte dei problemi attuali, le stime della Cancelleria tedesca prevedono una ripresa per l’economia nazionale a partire dal 2025. Già dalla fine di quest’anno la dinamica di crescita dovrebbe iniziare a rafforzarsi, con il governo del cancelliere Scholz che avrebbe in serbo una serie rapide misure che prevedono sgravi fiscali, riduzione permanente dei prezzi dell’energia per l’industria, riduzione della burocrazia e incentivi per mantenere le persone anziane sul mercato del lavoro e attirare lavoratori qualificati stranieri.

Come chiarito dal ministro dell’Economia Robert Habeck, “decisivo è che il pacchetto per la crescita preparato dal governo venga implementato subito”. “Serve sicurezza nella pianificazione – ha aggiunto – Il problema non è la politica del clima ma il cambiamento climatico. Ci sono studi che dimostrano che se non si prendono le misure necessarie gli effetti negativi saranno fino a sei volte più forti”.