Unione mercato dei capitali, Lagarde in pressing

"In una fase in cui l'UE si torva di fronte a una serie di sfide che richiederanno uno sforzo generazionale per essere finanziate è un progetto indispensabile"

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Redazione

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Christine Lagarde, numero uno della Bce, spinge sull’ unione del mercato dei capitali. “In una fase in cui l’UE si torva di fronte a una serie di sfide che richiederanno uno sforzo generazionale per essere finanziate, l’Unione dei mercati dei capitali è un progetto indispensabile”, ha detto la Presidente della BCE all’European Banking Congress sottolineando che, finora non si è riusciti a realizzare questo progetto per due ragioni: in primo luogo, le condizioni per lo sviluppo dei mercati dei capitali in Europa non sono ancora state soddisfatte; in secondo luogo, si è fatto troppo affidamento per l’integrazione su un approccio “dal basso verso l’alto”.

 Unione mercati capitali, Lagarde spinge

Citando Immanuel Kant, la Presidente ha sottolineato che “possiamo ribaltare il nostro approccio all’unione del mercato dei capitali, affinché possa diventare uno strumento vitale per finanziare le trasformazioni in corso”.

In particolare, secondo Lagarde la storia ci insegna che “l’esigenza di un mercato unico dei capitali emerge quando c’è bisogno di finanziare una trasformazione economica che supera le capacità offerte da mercati finanziari frammentati”. Qui il richiamo alla ferrovia americana, che diede impulso all’unificazione dei mercati dei capitali in USA. “Le ferrovie erano considerate così cruciali per il futuro del paese – spiega Lagarde – che i mercati dei capitali furono sviluppati per attingere a un bacino più ampio di investitori nazionali ed esteri” e ciò consentì di far esplodere gli investimenti nelle ferrovie da circa 90 milioni nel 1830 a quasi 5 miliardi all’inizio del 1900.

Il “Modello USA”

“Visto da questa prospettiva, è chiaro uno dei motivi per cui l’unione del mercato dei capitali non ha ancora avuto successo” in Europa, afferma la Presidente, ricordando che in UE si è data la priorità alla stabilizzazione dei mercati ed alla condivisione del rischio nel settore privato per rendere l’unione monetaria più resiliente. Una esigenza – ricorda – ispirata dalla crisi finanziaria e del debito e che ha preceduto il progetto di unione del mercato dei capitali.

“E’ necessario che ci sia un obiettivo comune più ampio”, afferma Lagarde, ricordando che, in UE, governi ed aziende hanno di fatto tagliato gli investimenti.

Il passaggio sugli Eurobond

Non manca anche un passaggio decisamente significativo sugli eurobond.  “Qualcuno sostiene che, a meno che non iniziamo a emettere obbligazioni comuni europee, che costituiranno in definitiva l’asset sicuro europeo parallelo ai titoli del Tesoro statunitense, questo progetto non avrà successo – osserva Lagarde “ma anche se ciò fosse corretto, non dovrebbe impedirci di lavorare su altri elementi necessari affinché l’unione del mercato dei capitali diventi realtà”. “Di fronte a una sfida finanziaria così immensa, il momento di agire è adesso”. 

Nel suo lungo discorso, Lagarde ha, infatti,  ricordato che l’Unione europea si trova a vivere “un momento cruciale”, alle prese con una serie di sfide, che possono essere riassunte nell’espressione “Tre D”: la deglobalizzazione, la crisi demografica e la decarbonizzazione. Tutte e tre sfide destinate a farsi sempre più importanti.