Quella che si è appena conclusa è stata una settimana debole per il settore immobiliare in Borsa, in assenza di spunti macroeconomici rilevanti e in attesa dell’inizio della stagione delle trimestrali settimana prossima a partire dagli Stati Uniti. Poco variate le probabilità implicite nei tassi di mercato monetario relative alle future mosse delle principali banche centrali; in particolare, non sono attese modifiche al tasso di rifermento (che ha un impatto sul mercato immobiliare) né per la Banca centrale europea né per la Federal Reserve statunitense a luglio.
L’andamento del settore in Borsa
Il settore immobiliare ha vissuto una settimana negativa livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che è sceso dell’1,8%, sotto-performando l’andamento dello Stoxx Europe 600 (+1,1%).
Una performance migliore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha mostrato un andamento piatto su base settimanale, in linea con quello dell’indice FTSE MIB, che ha chiuso la settimana con un marginale rialzo (+0,3%).
I titoli immobiliari quotati a Milano
Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana positiva per Next Re (+3,7%), Brioschi (+2,1%) e Abitare In (+2%). Poco mossa IGD. Negative Aedes (-1%), Risanamento (-1,8%) e Gabetti (-2,5%).
I dati macroeconomici
Sul fronte macroeconomico, l’Istat ha comunicato che nel primo trimestre 2025, sulla base dei permessi di costruire, si è registrato un forte calo congiunturale sia del numero di abitazioni (-10,2%), sia della superficie utile abitabile (-7,2%), al netto dei fattori stagionali. Anche l’edilizia non residenziale registra una notevole flessione (-11,4%) rispetto al trimestre precedente. Nel primo trimestre dell’anno, la stima del numero di abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali, al netto della stagionalità, è pari a 11.958 unità; la superficie utile abitabile, è di circa 1,06 milioni di metri quadrati, mentre quella non residenziale si attesta poco al di sopra dei 2,25 milioni di metri quadrati.
Gli studi di settore
In settimana sono arrivati dati interessanti dall’Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2025 realizzato da Nomisma e che ha analizzato le performance immobiliari dei 13 principali mercati italiani: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia. Dopo un 2023 di rallentamento, il 2024 ha segnato l’inizio di una lenta ripresa, confermata nei primi mesi del 2025 da un incremento delle compravendite (+11,5% tendenziale nel primo trimestre del 2025), trainate soprattutto dagli acquisti con mutuo (+32,7% tendenziale), grazie alla riduzione dei tassi di interesse. Tuttavia, il reale potenziale di crescita delle compravendite è stato ridimensionato dalla prudenza delle banche nel concedere credito. I prezzi delle abitazioni registrano delle variazioni semestrali comprese tra 0,8% e 1,3% e tendenziali, di poco superiori, tra l’1,1% e 1,4%. Mentre i tassi semestrali sono soggetti a stagionalità, con i primi semestri che tendono a crescere leggermente più dei secondi, quelli annuali si riducono progressivamente negli ultimi 3 anni passando dal +2,0% del 2023 al +1,4% del 2025, nel caso delle abitazioni in buono stato mentre, per quelle in ottimo stato, si passa dal +2,7% tendenziale del 2022 al +1,1% del 2025.
Un report dell’Ufficio Studi di idealista ha invece fatto notare che la redditività lorda dell’acquisto di una casa da destinare alla locazione è aumentata nel secondo trimestre del 2025, attestandosi al 9,8%, rispetto al 9,3% registrato alla fine della primavera del 2024. Secondo lo studio realizzato da idealista, portale leader nello sviluppo tecnologico in Italia – la redditività ottenuta è di oltre il doppio rispetto a quella dei rendimenti offerti dai titoli di Stato a 10 anni (3,6%). Secondo lo studio, che mette in relazione i prezzi di vendita e di affitto delle diverse tipologie immobiliari per calcolare la redditività lorda, i locali commerciali si confermano l’investimento immobiliare più redditizio. Acquistare un negozio in Italia per affittarlo offre una redditività lorda del 12,4%, in aumento rispetto al 12% di dodici mesi fa. Gli uffici offrono un rendimento del 12% (contro il 9,9% di un anno fa), mentre nel caso dei garage la redditività si attesta all’8,2%, in aumento rispetto al 7,6% di giugno 2024.