Questa diretta è stata chiusa alle 18 di martedì. Qui le notizie in diretta di mercoledì 16 ottobre.
Il Ftse Mib chiude in ribasso dello 0,29%, attestandosi a 34.578 punti. Tra le peggiori blue chip di Piazza Affari troviamo Stm, che registra una flessione del 3,2%, seguita da Eni (-2,7%) e Saipem (-2,5%), penalizzate dal crollo del prezzo del greggio, che perde circa il 4% dopo la notizia che Israele non avrebbe intenzione di colpire gli impianti petroliferi iraniani.
In controtendenza, Telecom Italia guadagna il 2,1%, seguita da Hera (+1,9%), Unipol (+1,8%) e Banco BPM (+1,7%). Lo spread Btp/Bund scende a 123 punti base, il livello più basso da marzo 2024.
Anche le altre borse europee chiudono in rosso: Londra perde lo 0,6% e Parigi l’1,1%, mentre Francoforte rimane sulla parità. A Wall Street, gli indici sono in calo a due ore dall’apertura.
Borse ore 12: Piazza Affari va in negativo trascinata dai titoli petroliferi, giù anche le banche
Piazza Affari passa in territorio negativo alle 12, con l’indice Ftse Mib in calo dello 0,21% a 34.606 punti. Il continuo calo del prezzo del greggio, legato al mancato attacco di Israele agli impianti iraniani, impatta negativamente sui titoli petroliferi: il Wti perde il 4,23%, scendendo a 70,71 dollari al barile, e il Brent cala del 4,11%, a 74,28 dollari. Questo penalizza Eni (-2,7%), Saipem (-2,49%) e Tenaris (-1,63%).
Tra i titoli bancari, Mps è sotto pressione (-1,62%), mentre anche Bper (-0,55%), Intesa (-0,61%) e Popolare di Sondrio (-0,83%) registrano cali. Unicredit rimane invariata, mentre Banco Bpm continua la sua corsa con un rialzo dello 0,93%, sostenuta dalla raccomandazione d’acquisto di Deutsche Bank, che ha alzato il target price del 19% a 7,4 euro.
Tra i titoli in positivo, si segnalano A2A (+1,35%), Tim (+1,2%), Terna (+0,9%), Enel (+0,67%), Campari (+0,5%) e Italgas (+0,43%). Ferrari riduce il rialzo al +0,3%, mentre Stellantis (-0,68%) e Iveco (-0,24%) restano deboli. Leonardo scivola dello 0,57%.
Borse ore 9: Piazza Affari in rialzo, ma crollano i titoli petroliferi dopo la revisione dell’Opec
Le borse europee iniziano la seduta con un andamento incerto, ad eccezione di Francoforte, dove il Dax registra un rialzo dello 0,45%. Il Cac40 perde lo 0,07%, il Ftse100 scende dello 0,14%, mentre il Ftse Mib segna un modesto aumento dello 0,48%, raggiungendo quota 34.723 punti. Il rendimento del Btp a 10 anni cala al 3,49%, con lo spread rispetto al Bund che si attesta a 126,8 punti base, in attesa del possibile taglio dei tassi di interesse da parte della BCE giovedì 17 ottobre.
Bene le banche e utility
Nel mercato azionario, le banche registrano rialzi, mentre gli investitori valutano il contributo del settore alla manovra di bilancio. In particolare, Banco Bpm (+1,8%) guida il gruppo, beneficiando della promozione da “hold” a “buy” da parte di Deutsche Bank, con un target price fissato a 7,4 euro. Positivi anche i titoli di Mediobanca (+1,06%) e Mps (+0,75%), su cui continuano a circolare voci riguardo una cordata, guidata da Finint, interessata a rilevare una parte del capitale. Anche il settore utility è in crescita, con Hera in rialzo dello 0,9% e A2a a +0,89%.
Sul listino milanese, Stm segna un aumento dello 0,45%, raggiungendo 25,94 euro, in seguito alle notizie riportate da Bloomberg secondo cui i funzionari statunitensi starebbero valutando la possibilità di limitare le vendite di chip avanzati per l’Intelligenza artificiale prodotti da Nvidia e altre aziende americane a livello nazionale.
Affondano i titoli petroliferi dopo la revisione dell’Opec
In fondo al listino milanese troviamo i titoli petroliferi in calo, con Saipem in flessione del 2,99%, Eni del 2,4% e Tenaris dell’1,59%, appesantiti dalla debolezza del greggio.
I prezzi del petrolio sono sotto pressione a causa della revisione al ribasso delle stime di domanda per il 2024 e il 2025 da parte dell’Opec, insieme ai timori legati all’economia cinese e alle incertezze sull’evoluzione del conflitto in Medio Oriente. Secondo quanto riportato dal Washington Post, Israele non avrebbe intenzione di colpire infrastrutture petrolifere o nucleari iraniane, contribuendo a un calo del Wti del 3,8%, che si attesta a 71,03 dollari al barile. Anche il Brent per consegna a dicembre scende del 3,68%, toccando quota 74,64 dollari.
Arriva la Manovra 2025 in CdM
Le borse europee aprono quindi in modo contrastato, con gli investitori focalizzati sia sulla nuova ondata di risultati trimestrali dalle aziende statunitensi (tra cui Bank of America, Citigroup e Goldman Sachs) sia sulla decisione della Bce riguardo ai tassi di interesse attesa per giovedì. In questo scenario, i record di chiusura a Wall Street e la forte performance del Nikkei a Tokyo, alimentata dalla debolezza dello yen, contribuiscono parzialmente a sostenere gli acquisti sui mercati europei.
Sul fronte interno, il Consiglio dei Ministri si riunirà questa sera per approvare la Manovra per il 2025 e il Documento programmatico di bilancio (Dpb), che sarà inviato alla Commissione Europea per l’approvazione. Restano tensioni all’interno della maggioranza di governo riguardo a un possibile aumento delle tasse sulle banche. L’esecutivo ha annunciato un piano di stimoli per il 2025 pari a circa 25 miliardi di euro, destinati principalmente a sostenere i redditi medio-bassi. Secondo il Dpb, l’Italia prevede di aumentare il rapporto deficit/Pil al 3,3% nel 2025 rispetto al 2,9% attuale, una differenza di circa 9 miliardi. Il resto delle misure sarà finanziato attraverso maggiori entrate fiscali, tagli alla spesa e un contributo delle banche stimato tra i 3 e i 4 miliardi.
In giornata sono attese le comunicazioni della premier Giorgia Meloni al Senato e successivamente alla Camera, in preparazione del Consiglio Europeo del 17 e 18 ottobre a Bruxelles, dove si discuterà di Ucraina, Medio Oriente, competitività e migrazione.
Spread a 127 punti
Lo spread tra Btp e Bund apre stabile, in un contesto di netta diminuzione dei rendimenti sulla curva dell’eurozona. Le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Bce, rafforzate dagli ultimi dati sull’inflazione e dal calo del prezzo del petrolio, hanno spinto al ribasso i rendimenti lungo tutta la curva euro, con una riduzione di 5-6 punti base sui titoli decennali.
Questa discesa generalizzata limita l’impatto sullo spread, che rimane fermo a 127 punti, il livello più basso da marzo. Il rendimento del Btp decennale benchmark scende invece al 3,49%, rispetto al 3,55% della chiusura di ieri.
Borse poco mosse, investitori prudenti
Le borse europee si avviano verso un’apertura stabile (future sull’Euro Stoxx +0,04%), nonostante i recenti record registrati dal Dow Jones (+0,47%) e dallo S&P 500 (+0,77%) a Wall Street. Gli investitori mantengono un approccio prudente, concentrando l’attenzione sulla politica monetaria in vista della decisione della Bce sui tassi d’interesse prevista per giovedì.
Sul listino milanese, riflettori puntati su Stm dopo che gli Stati Uniti hanno discusso possibili restrizioni alla vendita di chip avanzati per l’Intelligenza artificiale prodotti da Nvidia e altre aziende americane. Intanto, Intesa Sanpaolo è sotto indagine dalla procura di Bari come persona giuridica, nell’ambito di un’inchiesta su un ex dipendente accusato di accessi non autorizzati ai sistemi informatici della banca per consultare dati di clienti. Tra gli istituti di credito, Bper continua a ricevere valutazioni positive dagli analisti delle banche d’investimento dopo la presentazione del nuovo piano strategico.
Inoltre, Leonardo annuncia oggi, 15 ottobre, la chiusura della joint venture con la tedesca Rheinmetall, mentre Salvatore Ferragamo tiene un consiglio di amministrazione per discutere i risultati dei ricavi del terzo trimestre 2024.