Dollaro, Nvidia, Opec, cuore umano: 8 “cigni neri” immaginati per il 2025

Le "previsioni Oltraggiose" che BG Saxo immagina potrebbero avere un impatto notevole su economia e finanza

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Pubblicato: 4 Dicembre 2024 16:37

La teoria dei “cigni neri”, eventi di grande impatto, molto rari e imprevedibili, ma non impossibili, in grado di mutare il corso dell’economia e della finanza rappresenta l’elemento ispiratore delle “Previsioni Oltraggiose” che delinea ogni anno BG Saxo, broker nato dalla joint venture tra Saxo Bank e Banca Generali. Ma quali sono gli scenari estremi per il 2025? E quali potrebbero essere i possibili impatti sull’economia e sulla finanza?

Tra i cigni neri previsti negli anni dal Gruppo Saxo ci sono anche ipotesi diventate realtà, come la Brexit, prevista nel 2015, o l’aumento di valore delle criptovalute del 2017, e la crescita degli investimenti in combustibili fossili nel 2022 allo scoppio della guerra in Ucraina. Per l’anno prossimo,  BG SAXO osa con 8 “Previsioni Oltraggiose“: dalla crisi del dollaro alla caduta dell’OPEC.

La crisi del dollaro

La rielezione di Donald Trump potrebbe mandare in crisi il dollaro USA. Il primo cigno nero contempla l’ipotesi che il Presidente, al suo secondo mandato, decida di imporre dazi su tutte le importazioni, con l’aiuto di un Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) gestito da Elon Musk, facendo interrompere la fornitura di moneta necessaria a far girare le ruote del sistema globale, provocando un crollo del dollaro e, contestualmente un’ascesa delle criptovalute, ma anche del denaro digitale, dell’oro e dell’euro.

Nvidia raddoppia il valore di Apple

Nvidia raddoppia le dimensioni di Apple – ipotesi improbabile, ma suggestiva – fino a diventare l’azienda più redditizia di tutti i tempi. Secondo BG Saxo il merito si dovrebbe ad un chip rivoluzionario di intelligenza artificiale, in grado di aumentare fino a 25 volte le prestazioni dei calcoli AI a parità di energia consumata. Con l’impennata dei costi dell’elettricità per i data center, l’innovativo chip conquisterebbe il mercato e le azioni di Nvidia verrebbero scambiate sopra i 250 dollari.

La Cina punterebbe tutto sugli incentivi fiscali

Dopo aver creato la più epica bolla del debito della storia, la Cina scommette sugli incentivi fiscali: secondo questa previsione, nel 2025, la Cina potrebbe puntare sulla reflazione per gestire i rischi inflazionistici con iniziative fiscali per oltre 50.000 miliardi di CNY (circa 7.000 miliardi di dollari), insieme a  politiche sociali che incentivino le aziende a ridurre l’orario di lavoro per migliorare la qualità della vita delle persone.

La prima bio-stampa 3D di un cuore umano

Una svolta scientifica è il cigno nero più ottimista del 2025 in grado di rivoluzionare il settore sanitario e attirare nuovi investimenti. I ricercatori – si ipotizza – utilizzerebbero la tecnologia avanzata del bioprinting in 3D per stampare un cuore umano completamente funzionale: partendo da scansioni ad alta risoluzione, gli scienziati potrebbero realizzare  un elaborato modello digitale che cattura ogni dettaglio della struttura del cuore; in seguito una biostampante 3D all’avanguardia, stratificando cellule staminali umane e materiali biodegradabili, costruirebbe l’organo artificiale. Un’ondata di innovazione e investimenti sarebbe così in grado di ridisegnare il settore sanitario e allungare la vita di milioni di persone.

Il boom dell’elettrico e la fine all’OPEC

Con il diminuire dei prezzi delle batterie, i veicoli elettrici potrebbero diventare sempre più economici portando alla crisi del mercato petrolifero. Il quinto cigno nero riguarda quindi la caduta dell’OPEC, a causa della perdita di centralità del trasporto a benzina o diesel e della progressiva riduzione d’importanza del cartello: con la fuoriuscita di alcuni Paesi chiave, i membri rimanenti nell’organizzazione aumenterebbero  la produzione per assicurarsi una quota di mercato, provocando il crollo del prezzo del greggio.

Una tassa sui data center

In seguito all’impennata del prezzo dell’elettricità, gli USA potrebbero imporre alle Big Tech tasse sui data center per l’AI e multe per i centri dati più grandi e energivori. Questo scenario impossibile aprirebbe nuovi investimenti nel settore, tra parchi solari e centrali elettriche, pur provocando un nuovo impulso inflazionistico causato dal crescere del prezzo dell’energia.

Il crollo del settore assicurativo causato da catastrofi naturali

La settima Previsione riguarda una tempesta di dimensioni colossali, che potrebbe cogliere impreparato il settore assicurativo, al punto da provocare negli USA il fallimento di una grande azienda del settore, colpevole di avere sottovalutato i rischi legati al cambiamento climatico. Il governo statunitense si troverebbe ad affrontare una crisi: salvare la compagnia assicurativa, per evitare che altre aziende facciano la stessa fine e che si scateni, anche tra i consumatori, un’ondata di panico. L’evento catastrofico, tuttavia, imporrebbe alle assicurazioni di rivedere i premi legati alle calamità naturali, con una profonda riduzione dei valori delle case in molti mercati.

La sterlina tornerebbe in auge post-Brexit

L’ultimo cigno nero riguarda la rinascita della sterlina britannica: mentre l’economia europea arranca, nel Regno Unito il nuovo governo laburista potrebbe avviare nuove politiche fiscali per riportare  la moneta nazionale a valori pre-Brexit, salendo a 1,27 contro l’euro. L’incoraggiamento degli investimenti interni e le prospettive di crescita più solide sosterrebbero la sterlina rispetto all’euro, facendo scendere il tasso di cambio fino a 0,7500.