I libri principali del giornalista Fabio Tamburini

Uno sguardo a due testi importanti tra le pubblicazioni del noto giornalista ed economista, direttore de Il Sole 24 Ore: ecco la sua analisi dell'Italia

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Fabio Tamburini è un ben noto giornalista, economista e saggista italiano. Una lunga e proficua carriera, la sua, come evidenzia il fatto che dal 2018 sia il direttore de Il Sole 24 Ore. Di seguito riportiamo quelli che sono i suoi principali scritti e non solo, anche un sunto della sua visione sul mondo odierno, ricco di incertezze.

Uno sguardo sul mondo

Nell’estate 2023 Fabio Tamburini ha parlato agli studenti della LIUC – Università Cattaneo, provando al fianco di altre personalità a individuare i necessari strumenti per fronteggiare un presente complessi e un futuro incerto.

La sua visione d’azione dinanzi al caos che imperversa è molto chiara: si ha bisogno di un dialogo disteso. Soltanto così si potrà individuare una nuova strada, alternativa a quei percorsi che appaiono sbarrati. Basti pensare all’intelligenza artificiale cognitiva, che promette di mettere in crisi il settore del giornalismo. Le condizioni muteranno, certo, ma il direttore de Il Sole 24 Ore ci ha tenuto a sottolineare l’importanza dell’informare e spingere a riflettere. Elementi cardine di questo ruolo, che resteranno salda prerogativa umana.

Impossibile poi non parlare di dialogo disteso in merito alla guerra in Ucraina, scatenata dalle mire di Putin. Non si schiera con Zelensky e in generale non è interessato a parlare di strategie ed equilibri politici. Trova assurdo che la guerra venga ancora oggi presa in considerazione come mezzo di risoluzione e vorrebbe soltanto si riuscisse a fare un passo indietro, ricordando l’importanza d’essere uomini razionali.

I libri da leggere

Un siciliano a Milano è un libro edito nel 1992, che si cimenta nel racconto delle vicende cardine della finanza e dell’economia italiana a partire dal dopoguerra. Il tutto attraverso la persona di Enrico Cuccia, figura cardine del mondo bancario italiano nella seconda metà del Novecento.

Fabio Tamburini parla di quella che è stata la sua creatura, Mediobanca, dove ha custodito per decenni le vie d’accesso al controllo dei principali gruppi imprenditoriali italiani. È così risultato essere una vera e propria variabile cardine per gli assetti azionari al vertice di grandi società, tra le quali spicca la FIAT della famiglia Agnelli. Un personaggio nell’ombra che, di colpo, si ritrova a essere posto sotto i riflettori. Così tutti iniziano a scorgere i tratti dell’”angelo custode del capitalismo”.

Misteri d’Italia è un testo del 1995 che, come il primo libro di Tamburini, sfrutta una figura singola, quella di Aldo Ravelli in questo caso, per delineare un affresco italiano. Da dopoguerra in poi, spiega, ogni operazione di Borsa di una certa caratura lo ha visto protagonista. Tanti i personaggi in vista dell’imprenditoria italiana sono passati dal suo studio di Milano, il che gli ha permesso di vederne di tutti i colori.

Era il grande vecchio di Piazza Affari, testimone di una Borsa che parlava milanese e si poggiava su patti inconfessabili. Un testo che offre uno sguardo umano a un mondo spesso visto come composto da soli freddi numeri. Spazio ovviamente anche alla politica, considerando come le porte dello studio fossero sempre aperte ai militanti di sinistra. Ravelli era infatti solito presentarsi come “finanziare antifascista”. Di lui Cusani disse: “Un uomo con il portafoglio a destra e il cuore a sinistra”.