Lo spumante supera lo champagne con 100 milioni di bottiglie a Capodanno: record di export

A Capodanno 2025 grande successo delle bollicine italiane, con oltre 100 milioni di bottiglie di spumante stappate durante le festività e un record storico di esportazioni

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Pubblicato: 2 Gennaio 2025 10:58

A Capodanno le bollicine tricolori, simbolo della qualità enologica italiana, hanno raggiunto un nuovo straordinario traguardo. Sono infatti oltre 100 milioni i tappi di spumante Made in Italy che sono saltati durante le festività.

Secondo un’analisi condotta da Coldiretti, basata su dati Ismea-Uiv e Ixè, il consumo di spumante ha segnato un incremento significativo, consolidando la sua posizione di leader indiscusso nelle tavole italiane, dalle case private ai ristoranti, passando per gli agriturismi. Si stima che l’83% delle tavole delle feste siano state addobbate con le bollicine italiane, segnando un ulteriore passo avanti nella sfida tra lo spumante e lo champagne, la storica bevanda rivale che quest’anno ha visto un calo del consumo dell’8%.

Aumentano le vendite di spumante, a Capodanno supera anche lo champagne

Le festività natalizie e il Capodanno rappresentano da sempre il periodo di massimo consumo di vino frizzante in Italia. Secondo le rilevazioni Coldiretti, l’incremento delle vendite di spumante è stato del 2% nel 2024 rispetto all’anno precedente, un dato che testimonia la crescente popolarità di queste bollicine.

La preferenza per lo spumante Made in Italy, dunque, non accenna a diminuire, anzi, sembra crescere di anno in anno, affermandosi come il vino frizzante di riferimento per eccellenza. L’analisi, inoltre, rivela come questo fenomeno si estenda a una varietà sempre maggiore di spumanti italiani, che includono una vasta gamma di prodotti provenienti da diverse regioni del nostro Paese.

Prosecco re delle bollicine italiane

Il Prosecco, come è ormai noto, continua a dominare incontrastato la classifica delle produzioni nazionali, con una quota che si attesta intorno al 70% del totale imbottigliato.

Accanto al Prosecco, però, sono sempre più presenti sulle tavole delle festività italiane spumanti provenienti da piccole e medie cantine che si sono affermate in diverse regioni. Dalla Franciacorta al Trento Doc, passando per Asti e le bollicine provenienti da zone come l’Abruzzo, la Sicilia, la Toscana, le Marche, il Lazio e l’Umbria, il panorama dello spumante italiano è diventato estremamente variegato.

Le produzioni locali, come il Trebbiano, il Verdicchio, l’Oltrepò, l’Alta Langa, il Moscato, la Falanghina, il Grechetto, il Grillo, il Nero d’Avola, il Negroamaro, il Durello e il Vermentino sono esempi concreti di eccellenze che arricchiscono l’offerta di bollicine italiane, soddisfacendo i gusti di un pubblico sempre più esigente.

Lo spumante italiano conquista i mercati esteri

Non solo in Italia, ma anche all’estero, le bollicine tricolori stanno vivendo un momento di grande splendore. Il 2024 ha infatti segnato un nuovo record storico per l’export di spumante italiano, che dovrebbe raggiungere un valore di circa 2,3 miliardi di euro, con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente, come evidenziato dai dati Istat e Coldiretti.

In particolare gli Stati Uniti si confermano il principale mercato per il nostro spumante, con un aumento delle esportazioni del 15%. La Germania, un altro mercato tradizionale, registra un incremento del 6%, mentre la Gran Bretagna vede un aumento del 3%. Tuttavia, non sono solo i mercati più consolidati a beneficiare di questo boom: lo spumante italiano sta conquistando anche territori più lontani e storicamente meno legati alla tradizione enologica italiana.

Un dato che sorprende e al contempo entusiasma è quello relativo alla Francia, patria dello champagne, dove le esportazioni di spumante italiano sono aumentate del 7%. Questo è un chiaro segnale che anche nei luoghi simbolo dello champagne, le bollicine italiane stanno guadagnando sempre più terreno, dimostrando di saper conquistare anche i palati più raffinati.

Ma il vero exploit si è verificato in Russia, dove il consumo di spumante Made in Italy è cresciuto del 62%. Un risultato che si spiega anche con il fatto che, in un contesto di sanzioni economiche e boicottaggi commerciali, gli spumanti italiani sono tra i pochi prodotti non colpiti dall’embargo, trovando così terreno fertile per affermarsi nel mercato russo.

In ogni caso, le stime per i prossimi anni sono altrettanto promettenti. Con l’export che cresce su più fronti e il consumo interno che continua a mantenersi stabile, il futuro delle bollicine italiane sembra essere sempre più luminoso. La competitività con lo champagne, che per molti decenni ha dominato la scena internazionale, è ormai una realtà consolidata. Le bollicine italiane, con la loro varietà, qualità e la forte identità che portano con sé, continuano a fare la differenza e a conquistare il mondo.