Pnrr, sbloccata terza rata da 18,5 miliardi. Slittano 500 milioni

Il Governo italiano proroga l'obiettivo dei 7.500 posti letto negli studentati e la Commissione Ue valuta la modifica al Pnrr

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Redazione

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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rimane al centro dell’attenzione mediatica e politica, vista l’importante modifica nella terza rata. Il Governo italiano sembra aver trovato una soluzione per risolvere il nodo riguardante i 7.500 posti letto negli studentati da raggiungere entro la fine del 2022. Questo cambiamento comporta la decurtazione di 519 milioni di euro, ma con l’accordo di recuperarli all’interno della quarta rata. Tuttavia, gli studenti non sembrano soddisfatti e hanno accusato il Governo di fallimento. Vediamo nel dettaglio cosa comporta questa modifica e le reazioni degli attori coinvolti.

Il cambiamento alla terza rata del PNRR

Il Ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto, ha presentato una proposta per modificare il formato della terza rata del Pnrr, originariamente prevista per 19 miliardi di euro e con 55 obiettivi. Secondo lo schema d’intesa tra la Commissione Ue e il Governo italiano, non verrà erogata nella sua totalità, ma circa mezzo miliardo di euro verrà accorpato alla quarta rata. Questo importo era legato alla creazione di nuovi posti letto negli studentati, il punto cruciale della trattativa. L’Unione Europea si è detta soddisfatta dei “scambi costruttivi” con Roma e valuterà formalmente l’emendamento proposto.

La proroga dei posti letto negli studentati

Il target intermedio dei 7.500 posti letto negli studentati, da raggiungere entro la fine del 2022, sarà prorogato, con quella quota inclusa nei 60.000 posti previsti entro la fine del 2026. Questa decisione comporta una decurtazione di 519 milioni di euro dalla terza rata del Pnrr per l’Italia, ma con l’accordo di recuperare tali fondi nella quarta rata. È importante sottolineare che i finanziamenti non vengono persi ma solamente dilazionati: la somma totale dei fondi da destinare all’Italia nel 2023 resta di circa 35 miliardi di euro, con 18,5 miliardi provenienti dalla terza rata e 16,5 miliardi dalla quarta.

Le assicurazioni del governo italiano

Palazzo Chigi ha sottolineato che le modifiche proposte al Pnrr non avranno alcun impatto sull’importo complessivo dei pagamenti che l’Italia riceverà nel 2023 con la terza e la quarta rata. La terza rata prevede 54 obiettivi per 18,5 miliardi di euro, mentre la quarta conterrà 28 obiettivi per 16,5 miliardi. Inoltre, l’importo totale di 35 miliardi di euro previsto dal Pnrr nel 2023 sarà incassato per intero. Questo messaggio vuole rassicurare l’opinione pubblica e gli attori coinvolti riguardo alla solidità finanziaria del piano.

Reazioni degli studenti universitari

L’Unione degli Universitari non è soddisfatta della modifica del Pnrr, esprimendo il proprio dissenso riguardo agli aiuti dati ai privati per i posti letto negli studentati. Gli studenti hanno sottolineato che erano contrari a destinare 210 milioni di euro a privati, in quanto molti posti letto già esistevano e venivano rendicontati come nuovi. Rivolgono quindi una richiesta al Governo: vogliono che la Ministra Bernini li convochi urgentemente per ripensare insieme il piano di realizzazione degli studentati.

Il Pnrr è quindi un importante strumento di ripresa per l’Italia, ma la modifica riguardante i posti letto negli studentati ha sollevato critiche da parte degli studenti universitari. Nonostante ciò, il Governo italiano assicura che le modifiche non altereranno l’importo complessivo dei pagamenti previsti per il 2023, anche se i ritardi hanno preoccupato alcuni analisti, visti i dati dei tecnici su alcune dilazioni. Ora si attende la valutazione formale dell’emendamento proposto da parte della Commissione Europea. Questo sviluppo potrebbe segnare un passo avanti nella realizzazione del Pnrr e delle sue misure di sostegno per il futuro dell’Italia.