Milano, capitale economica d’Italia, è una città in cui la distribuzione del reddito riflette la complessità sociale ed economica dei suoi quartieri. Attraverso l’analisi dei dati sui redditi imponibili per Cap negli anni 2021 e 2022, emergono tendenze che raccontano una città divisa tra zone di grande ricchezza e aree con redditi medi significativamente più bassi. L’analisi consente di osservare sia le disuguaglianze interne che i cambiamenti avvenuti nel corso dell’ultimo anno.
Nel centro storico élite economica in crescita moderata
I Cap centrali, come 20121 (Duomo e dintorni) e 20122 (San Babila e Guastalla), si confermano le zone con i redditi medi più elevati.
Nel 2022, il Cap 20121 ha registrato un reddito medio di 94.369 euro, con una crescita del 2,8% rispetto ai 91.775 euro del 2021. Il Cap20122, invece, ha visto un aumento del 3,1%, passando da 58.125 euro a 59.923 euro.
Questi dati si spiegano con la presenza di immobili di lusso, attività finanziarie e un tessuto sociale composto da professionisti di alto livello e imprenditori. È interessante notare che il 15,77% dei contribuenti del Cap 20121 dichiara redditi superiori a 120.000 euro, una percentuale in leggero aumento rispetto al 15,5% del 2021 (+1,7%).
Alcuni quartieri di Milano, come Porta Nuova (Cap 20124) e CityLife (Cap 20145), hanno registrato incrementi significativi.
Il Cap 20124 ha visto il reddito medio aumentare da 48.000 euro nel 2021 a 51.433 euro nel 2022 (+7,2%), mentre il Cap 20145, trainato dalla modernità del distretto CityLife, ha registrato una variazione del 4,7%, passando da 80.000 euro a 83.767 euro.
Questa crescita riflette il ruolo di questi quartieri come hub per professionisti e giovani famiglie ad alto reddito, attratti sia dai servizi all’avanguardia sia dalle opportunità lavorative offerte dalla città.
Periferie: segnali di miglioramento economico
Le zone periferiche, pur rimanendo economicamente più fragili, mostrano segnali di miglioramento.
Nel Cap 20157 (Quarto Oggiaro), il reddito medio è aumentato del 5,8%, passando da 17.500 euro nel 2021 a 18.508 euro nel 2022. Simili tendenze si osservano in altre periferie come Gratosoglio (Cap 20142), dove il reddito medio è salito a 24.122 euro (+4,1% rispetto al 2021).
Tuttavia, la percentuale di contribuenti con redditi inferiori a 10.000 euro resta alta, raggiungendo il 28,98% a Quarto Oggiaro, un dato che evidenzia una significativa vulnerabilità economica.
L’impatto dell’aumento del costo della vita
Mentre i redditi medi sono generalmente cresciuti in città, l’aumento del costo della vita, soprattutto a Milano, rischia di erodere significativamente il potere d’acquisto. Il 2022 ha visto un incremento dei costi abitativi, dei servizi e dei beni di consumo, con l’inflazione che ha toccato punte storiche. Questo fenomeno colpisce in modo sproporzionato le famiglie con redditi medio-bassi, che destinano una quota maggiore del proprio reddito a spese essenziali come affitti, bollette e alimentari.
Nei quartieri centrali, dove i redditi più alti offrono una maggiore capacità di assorbire gli aumenti, l’impatto è minore. Al contrario, le periferie come Quarto Oggiaro o Gratosoglio vedono una parte significativa della popolazione in difficoltà economica, con molti contribuenti sotto la soglia dei 10.000 euro che faticano a coprire le spese base.
La crescita dei redditi, dunque, sebbene positiva, deve essere letta alla luce del contesto economico generale: senza interventi mirati per ridurre l’aumento dei costi o per supportare le fasce più deboli, l’apparente miglioramento delle statistiche potrebbe non tradursi in un effettivo miglioramento delle condizioni di vita per tutti i milanesi.
Disparità sempre più marcate
La distribuzione percentuale dei redditi evidenzia una profonda polarizzazione. Nel Cap 20121, il 15,77% dei contribuenti dichiara redditi superiori a 120.000 euro, mentre nelle aree periferiche come il 20157 questa percentuale scende allo 0,36% nel 2022, con un incremento marginale rispetto allo 0,34% dell’anno precedente (+5,9%).
I quartieri centrali attraggono una popolazione economicamente privilegiata, mentre le periferie si confermano zone dove le fasce di reddito più basse sono sovra-rappresentate. Questo divario rende Milano una città di contrasti, con un forte dinamismo economico da una parte e sacche di difficoltà economiche dall’altra.
Il confronto tra il 2021 e il 2022 evidenzia una crescita generale dei redditi medi a Milano, con incrementi più marcati nelle aree emergenti e una stabilità nelle zone centrali. Tuttavia, permangono disparità significative tra centro e periferia, che suggeriscono la necessità di politiche mirate per ridurre le disuguaglianze economiche e promuovere uno sviluppo più equilibrato.
Inoltre, l’aumento del costo della vita rappresenta una sfida che non può essere ignorata: garantire che la crescita economica non sia solo un dato statistico, ma un effettivo miglioramento della qualità della vita per tutti i milanesi, deve essere una priorità per il futuro della città.