Dazi al 25% dal 1° agosto, pubblicate le lettere a Giappone e Corea del Sud

Le lettere pubblicate su Truth confermano l’aumento tariffario dal 24% al 25% per Tokyo e il rinnovo del 25% per Seul, con possibili variazioni

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

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Donald Trump aveva annunciato che per le 12:00 sarebbero arrivate le prime lettere sui dazi. E così è stato. Attraverso il suo social, il presidente americano ha iniziato a pubblicare il contenuto di alcune delle famose lettere inviate. In particolare ha scelto di condividere quelle per il Giappone e la Corea del Sud.

Poco prima della pubblicazione della loro pubblicazione, aveva anche ricordato che “qualsiasi Paese allineato alle politiche antiamericane dei Brics subirebbe una tariffa aggiuntiva del 10%“, senza eccezioni.

Dazi al 25% dal 1° agosto

Alla fine, Donald Trump non scherzava: a mezzogiorno, ora americana, sono state pubblicate su Truth due delle lettere inviate ai paesi coinvolti nei dazi.

Si tratta di Giappone e Corea del Sud, sui quali gli Stati Uniti imporranno dazi al 25% su tutte le merci. C’è poco di diverso rispetto a quanto già annunciato lo scorso aprile. Per le merci sudcoreane si conferma il 25%, mentre per il Giappone c’è un incremento dal 24% al 25%.

Un messaggio comune nelle lettere avverte che i dazi potrebbero essere modificati al ribasso o al rialzo a seconda delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e i due paesi nei prossimi giorni. Nel frattempo, ci si aspetta che dal 1° agosto, data di avvio dei dazi, le merci subiscano le decisioni dell’amministrazione Trump.

Il contenuto delle lettere

Nella lettera inviata al Giappone si legge:

Vi preghiamo di comprendere che il 25% è di gran lunga inferiore a quanto necessario per eliminare il divario di deficit commerciale che abbiamo con il vostro paese. Come sapete, non ci saranno tariffe doganali se il Giappone o le aziende del vostro paese decidessero di costruire o produrre prodotti negli Stati Uniti e, di fatto, faremo tutto il possibile per ottenere le approvazioni in modo rapido, professionale e metodico, in altre parole nel giro di poche settimane.

Prosegue:

Vi preghiamo di comprendere che questi dazi sono necessari per correggere i molti anni di politiche tariffarie e non tariffarie del Giappone e le barriere commerciali che hanno causato deficit commerciali insostenibili nei confronti degli Stati Uniti. Questo deficit rappresenta una grave minaccia per la nostra economia e, di fatto, per la nostra sicurezza nazionale.

Il messaggio non è molto diverso da quello inviato alla Corea del Sud.

Il dialogo con l’Ue

La notizia, diffusa sui social, ha spinto diversi Paesi a reagire, tra cui l’Unione Europea, che è tornata al tavolo delle trattative. Alle 17:30 si è riunito il comitato per discutere i rapporti commerciali tra Ue e Stati Uniti.

Ursula von der Leyen, nel concludere il proprio intervento, ha espresso la volontà di raggiungere un compromesso, riconoscendo di fatto la necessità di coordinarsi con le decisioni statunitensi. Il confronto riguarda non solo i dazi, ma anche il futuro dell’Ucraina.

Intanto, dall’annuncio dei dazi di Trump, Wall Street ha registrato perdite diffuse:

  • il Dow Jones perde l’1,01% a 44.390,37 punti;
  • il Nasdaq cede lo 0,83% a 20.431,26 punti;
  • lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,81% a 6.228,84 punti.