Contro dazi Usa sospesi, l’Ue tende la mano a Trump

La Commissione europea ha annunciato ufficialmente il congelamento delle contromisure in risposta ai dazi Usa, una decisione attesa nonostante il clima di sfiducia dei Paesi Ue

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

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Bruxelles congela i contro dazi verso gli Stati Uniti. La Commissione europea ha comunicato l’adozione tramite procedura d’urgenza, a partire dal 5 agosto, degli atti necessari a bloccare per sei mesi i provvedimenti che erano pronti ad essere lanciati in risposta alla guerra commerciale della Casa Bianca.

La sospensione delle contromisure era attesa in seguito all’accordo stretto in Scozia tra Donald Trump e Ursula von der Leyen sull’aliquota del 15% delle tariffe Usa. L’Ue ha annunciato ufficialmente la decisione, nonostante i forti malumori che serpeggiano tra i governi europei.

L’annuncio dell’Ue sulla sospensione dei contro dazi

Nel comunicato diffuso dal portavoce della Commissione, Olaf Gill, Bruxelles ha premesso come l’intesa del 27 luglio punti a ripristinare la stabilità per i cittadini e le imprese europee e americane.

Come spiegato da Palazzo Berlaymont, l’obiettivo di entrambe le parti è quello di garantire le esportazioni dall’Unione europea agli Stati Uniti, tutelando le “catene del valore” consolidate da una sponda all’altra dell’Atlantico e salvaguardando milioni di posti di lavoro.

L’Ue continua a collaborare con gli Stati Uniti per finalizzare una dichiarazione congiunta, come concordato il 27 luglio. Tenendo presente questo obiettivo, la Commissione adotterà le misure necessarie per sospendere di sei mesi le contromisure dell’Ue nei confronti degli Stati Uniti, che avrebbero dovuto entrare in vigore il 7 agosto

L’annuncio rappresenta il passo compiuto dall’Unione europea per venire incontro agli Stati Uniti, al fine di arrivare a una dichiarazione congiunta sull’accordo dei dazi Usa al 15% stabiliti nel vertice in Scozia.

I nodi dell’accordo con gli Usa

La stessa Commissione europea però attende adesso la mossa di Donald Trump, ricordando come nell’accordo del 27 luglio sia stato stabilito l’impegno di Washington di portare al 15% anche i dazi sulle auto, attualmente al 27,5%.

Il settore automotive non è l’unica materia rimasta ancora scoperta nei negoziati, per i quali si attende ancora il testo con tutti i dettagli del patto che dovrà scattare dal 7 agosto. Tra i tasti dolenti ci sono anche i farmaci, su cui Bruxelles preme per uno sconto o meglio l’esclusione totale, così come altri prodotti centrali per l’export come l’Ue, per esempio il vino.

Le incertezze ancora in ballo continuano ad attirare le pesanti critiche da parte dei Paesi membri, da ultimo il commento del premier ungherese Viktor Orban che ha definito nuovamente “pessimo” l’accordo, spingendo i governi europei a negoziare in autonomia.

La Germania avrebbe iniziato a imbastire un tavolo di trattative con gli Usa su acciaio e auto, come testimonierebbe il viaggio del ministro delle Finanze tedesco Lars Klingbeil a Washington, per incontrare il segretario al Tesoro Usa Scott Bessen.

Non è un segreto nemmeno la delusione di Parigi, che tramite primo ministro francese François Bayrou aveva già parlato di “sottomissione” subito dopo la conclusione dell’accordo tra von der Leyen e Trump.