Qualcosa si muove sul fronte delle concessioni balneari: il comune di Roma ha avviato due gare pubbliche per la gestione di 40 strutture.
Gli avvisi pubblici riguardano la gestione di 25 stabilimenti, 4 esercizi di ristorazione e 11 spiagge libere del Municipio X, 2 delle quali sono già dotate di strutture. Ma è già stato annunciato che un terzo bando arriverà a breve e riguarderà 3 beni confiscati e altre 9 strutture.
Come partecipare alle gare
Gli interessati troveranno i bandi sul sito tuttogare.it. Sarà possibile presentare le offerte fino alla metà di marzo 2025.
In seguito, una commissione esaminerà le offerte e assegnerà i punteggi per la formazione della graduatoria in vista della successiva assegnazione della concessione annuale, rinnovabile per altri due anni.
Attualmente, il costo per le concessioni balneari oscilla tra i 3.000 e i 70.000 euro, a seconda della struttura. Gli introiti sono incassati dal Demanio, ma sono riscossi da Roma Capitale.
Roma intende così rompere il corso finora improntato a continue proroghe e rinnovi, in deroga alla direttiva Bolkestein, puntando sulla gestione trasparente del litorale, anche a costo di andare a scardinare interessi consolidati nei decenni.
Le gare pubbliche per le concessioni balneari ad Ostia sono il risultato della mappatura e rilevazione topografica effettuata, oltre alla ricognizione tecnico-amministrativa, effettuata dagli uffici dell’Amministrazione Capitolina sul litorale. Dal mese di maggio 2024 tre squadre di tecnici hanno rilevato tutte le strutture presenti e hanno preso nota delle caratteristiche del territorio, anche avvalendosi di droni.
Il Comune di Roma è stato fra i primi a sfruttare le possibilità concesse dal decreto Infrazioni che (dopo lunghe trattative fra Italia ed Ue) concede ai Comuni fino al 30 giugno 2027 per concludere le gare delle concessioni balneari.
La valutazione dei progetti
Per la prima volta le offerte saranno valutate non solo in base alla componente tecnica, ma anche sulla base di una componente economica.
La valutazione tecnica prevede un punteggio massimo di 70/100 ed è riferita alla valutazione della qualità della proposta progettuale, in termini di migliori servizi da offrire all’utenza, vale a dire relativamente al progetto architettonico e costruttivo, alla qualità dei manufatti e degli impianti con minor consumo di risorse (in particolare di quelle idriche), ma anche per il minor impatto ambientale e visivo, per l’accessibilità e per la fruibilità, soprattutto per le persone con disabilità e per i minori. La reputazione conta: sarà valutata anche l’esperienza pregressa degli operatori, e si darà priorità alle imprese in cui ci sono più giovani.
Per quanto riguarda la valutazione economica, il punteggio massimo è di 30/100 e sarà considerata una royalty proporzionale al fatturato. Le maggiori risorse incamerate dall’Amministrazione saranno reinvestite per apportare migliorie al litorale, minacciato dall’erosione.
Le spiagge libere e gli stabilimenti interessati
I bandi del Comune di Roma riguarderanno le seguenti aree, fra stabilimenti balneari e altri servizi:
- gli stabilimenti Bagni Vittoria, La Conchiglia, Urbinati, Elmi, Lido Beach, Marechiaro – Kelly’s, El Miramar, Il Delfino, Belsito, Plinius, La Vecchia Pineta, Sporting Beach, Orsa Maggiore, Zenit, La Bussola, La Bicocca, La Spiaggia, La Vela, Miami, La Bonaccia, La Capannina a mare, Guerrino er Marinaro, Il Corsaro, Il Gabbiano, Circolo Nauticlub Castel Fusano;
- i ristoranti Edonè, Lido, Kelly’s e El Miramar;
- i chioschi nelle spiagge libere Bahia e Casagni Rita;
- chioschi su spiagge senza strutture esistenti Spiaggia Rossa, Cotto Ocra, Senape Limone, Rosa Sabbia, Verde, Gialla, Grigia, Spqr e Bianca.